sabato 3 settembre 2016

Templi PAESTUM Il celebre affresco è stato mandato prima all’Expo di Milano (da Sala), poi al Museo di Napoli (dal renziano direttore Giulierini). Ai visitatori rimane soltanto il logo Il Tuffatore resta senz’acqua Anzi, senza la sua tomba

“Piccoli ritardi” Il restauro dei locali sarebbe dovuto terminare a maggio scorso E invece forse finirà tra un mese
Avoler essere maligni e sbrigativi, il Tuffatore è passato dirett amente dal supercommissario renziano di Expo, Beppe Sala, al superdirettore renziano del museo partenopeo, Paolo Giulierini, tra i venti nominati nell’agosto 2015 dal Mibact di Dario Franceschini: la sua fu una delle nomine più discusse poiché l’et ruscologo fu celermente promosso dal piccolo Museo d el l ’Accademia Etrusca di Cortona all’immenso ginepraio dell’Archeologico.
INTANTO a Paestum, col cerino in mano, è rimasto Gabriel Zuchtriegel, archeologo tedesco, il più giovane dei venti succitati direttori museali, in carica da un anno. Tuttavia, quando fu deciso e avviato il primo prestito (direzione Milano), nella primavera 2015, il sito cilentano era diretto da Marina Cipriani, che allora assicurò al Corriere del Mezzogiorno: “Il Museo non verrà “s p ogli ato” della Tomba in quanto nei locali devono svolgersi quanto prima alcuni lavori di ristrutturazione e quindi comunque almeno per due-tre mesi il Tuffatore non sarebbe stato visitabile. Traslocarlo a Mi
lano significa richiamare sull’opera tutta l’attenzione che merita”. Orbene, la sala “Mario Napoli”(dal nome dell’archeo logo che scoprì la tomba nel 1968, a due chilometri a sud di Paestum)

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