martedì 27 settembre 2016

Gli oceani più caldi fanno male alle baby aragoste Studio, le larve crescono più velocemente ma non sopravvivono

La sopravvivenza delle aragoste potrebbe essere a rischio se le acque dell'oceano continueranno a riscaldarsi al ritmo attuale. È la conclusione di uno studio americano, pubblicato su ICES Journal of Marine Sciences, condotto nelle acque del Maine, uno degli Stati a stelle e strisce più rinomato per la pesca di aragoste.

Gli scienziati hanno rilevato che le larve di questi crostacei fanno fatica a sopravvivere se allevate in acque più calde di 5 gradi Fahrenheit (circa 2,8 gradi centigradi in più) rispetto alle temperature attuali del Golfo del Maine. Una differenza che è pari al riscaldamento stimato per il 2100, per la stessa area, dal Pannello intergovernativo dell'Onu sui cambiamenti climatici.

I ricercatori hanno scoperto che acque più acide non influiscono granché sullo sviluppo delle larve di aragoste. Al contrario l'aumento di temperatura ha effetti maggiori: da un lato in acque più calde le larve crescono più rapidamente - fattore che potrebbe essere d'aiuto nei confronti dei predatori - ma dall'altro si registra una mortalità maggiore: poche larve sopravvivono.

Una brutta notizia non solo per l'ambiente ma anche per tutta l'industria locale che ruota intorno alle aragoste. Le prime avvisaglie sono visibili soprattutto a sud di Cape Cod: la pesca di aragoste è scesa a circa 1500 tonnellate nel 2013, un crollo dal picco di quasi 10 mila tonnellate registrato nel 1997.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/clima/2016/09/27/gli-oceani-piu-caldi-fanno-male-alle-baby-aragoste_cb77b4c9-8d2b-49fe-bd8d-09474d2a8e63.html

Nessun commento: