giovedì 1 settembre 2016

Paesi G20 non pronti a passaggio a green economy, serve maggiore sforzo Climate Transparency, stiamo andando in giusta direzione

Il G20 ha bisogno di fare uno sforzo maggiore per passare a un'economia verde, a basse emissioni di carbonio, in particolare nelle aree di espansione energetica a carbone, ma sta iniziando ad andare nella giusta direzione. Queste, le conclusioni di una report sull'azione per il clima del G20, pubblicato oggi a Pechino proprio in vista del vertice che avrà luogo in Cina questo fine settimana. Il documento dal titolo "Brown to Green: Assessing the G20 transition to a low-carbon economy" è stato realizzato da un gruppo di esperti internazionali per Climate Transparency. L'Australia, secondo il report, è il paese peggiore tra quelli del G20 per le azioni di contrasto sul cambuiamento climatico.

Insieme al cambiamento climatico e alla finanza verde, priorità del G20 di quest'anno, il report esamina una serie di indicatori dell'azione climatica, tra cui l'attrattività degli investimenti, gli investimenti nelle energie rinnovabili, la politica climatica, l'intensità del carbone nei settori dell'energia e dell'elettricità delle economie del G20.

I paesi del G20 - ricorda Climate Transparency - sono responsabili del 75% delle emissioni globali, e le loro emissioni di gas serra legate all'energia sono aumentate del 56% dal 1990 al 2013. Ma la notizia positiva è che questa crescita è ora in fase di stallo. 

Alvaro Umaña, co-presidente di Climate Transparency ed ex ministro dell'ambiente del Costa Rica, ha osservato che "il G20 ha dimostrato che può essere agile e agire su questioni economiche, per cui auspichiamo che venga fatto lo stesso per il clima ".
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