Il comune di Latina ha presentato un
mese fa, come richiesto dai cittadini, il ricorso contro l'AIA
rilasciato dalla Regione Lazio alla società Indeco.
E' stato chiesto l'annullamento previa
sospensione degli effetti della determinazione della direzione
Territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti n. G12734 del 9.9.2014
pubblicata sul BURL n. 75 del 9.9.2014 avente per oggetto “Ind.Eco
srl rinnovo autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciata con
decreto commissariale n. 34/2007 per il complesso impiantistico delle
discarica in via Monfalcone, in località Borgo Montello nel comune
di Latina.
Secondo il ricorso del comune di Latina
l'area risulta interessata da un fenomeno di inquinamento il cui
accertamento risale ai rapporti di prova delle analisi effettuate
dall'Arpa Lazio sui campioni prelevati in discarica il 3 marzo 2005
dai pozzi spia posti nel bacino condotto dalla Ind.Eco da cui è
emerso il superamento dei valori tabellari di inquinamento delle
acque sotterranee, manganese, ferro, ione nitrito, ione ferro e ione
arsenico. L'inquinamento delle falde soggiacenti la discarica è
stato evidenziato dal monitoraggio delle falde nel periodo 2005 –
2008. Il 23 aprile 2014 la Polizia Provinciale (in seguito alle
ripetute richieste, segnalazioni e proteste dei cittadini ma questo
il comune lo omette ndr) ha riscontrato il mancato avvio delle
attività di bonifica e di messa in sicurezza operativa da parte
della Ecoambiente. Con una nota successiva la società ha comunicato
l'inizio degli interventi con modalità difformi dal progetto
approvato, con l'intenzione di attuare solo una parte dello stesso
progetto di bonifica approvato. I documenti comprovanti tali
situazioni sono noti alla regione Lazio in quanto presenti negli atti
della conferenza di servizi. Pertanto, secondo il comune di Latina,
la determinazione di rinnovo dell'AIA appare illegittima secondo vari
profili. Tra questi:
I motivo del ricorso:
- la violazione dell'art. 29 “disposizioni transitorie del D. Lgs. 46/2014;
- la conclusione del procedimento oltre il termine ultimo stabilito dal provvedimento legislativo;
- valutazione dell'istanza di rinnovo dell'AIA effettuata sulla scorta di disciplina inconferente;
- mancato adeguamento alle disposizioni di cui al D.Lgs. 46/2014.
Infatti secondo l'art. 29 del D.Lgs.
46/2014 1.
Per
installazioni esistenti che svolgono attivita' gia'
ricomprese all'Allegato I al decreto legislativo 18 febbraio 2005, n.
59, gli eventuali procedimenti di rilascio, rinnovo, riesame o
modifica dell'autorizzazione integrata ambientale in corso alla data
del 7 gennaio 2013 sono conclusi con riferimento alla normativa
vigente all'atto della presentazione dell'istanza entro e non oltre
settantacinque giorni dalla data di entrata in vigore del presente
decreto . Resta salva la facolta' per i gestori di presentare per
tempo istanza di adeguamento di tali procedimenti alla disciplina di
cui al presente titolo.
Secondo il comune di Latina la regione
Lazio ha ritenuto di poter assoggettare il rinnovo secondo la
disciplina del D.Lgs. 59/2005 considerando concluso il procedimento
il 25.6.2014 quando a quella data alcun provvedimento risulta di
contro intervenuto. Difatti il rinnovo dell'AIA arriverà solo
9.9.2014 (tre mesi dopo il 25.6.2014) e quindi 75 giorni dopo
l'entrata in vigore del D.Lgs. 46/2014.
L'atto sarebbe illegittimo anche
secondo la giurisprudenza:
- sentenza consiglio di Stato n. 5254 del 31.10.2013;
- sentenza consiglio di Stato n. 1718 del 10.4.2014;
- sentenza consiglio di Stato n. 71 del 13.1.2014.
Secondo il comune di Latina il progetto
della società Indeco non è stato adeguato al D. Lgs. 46/2014 e
contro la Direttiva del 24.11.2010 n. 2010/75/UE relativa alle
emissioni (industriali prevenzione e riduzione integrale
dell'inquinamento) e al rilascio dell'AIA.
Sempre secondo il ricorso del comune di
Latina l'attuale normativa (nazionale e comunitaria) impone il più
elevato ed evoluto livello di protezione, del sito di Borgo Montello,
in ragione della conclamata contaminazione.
II motivo del ricorso: Il comune
di Latina rileva inoltre l'omessa valutazione delle risultanze
documentali acquisite nel corso del procedimento, con particolare
riferimento alle condizioni del sito della discarica di Borgo
Montello. Mancata considerazione e travisamento dei pareri delle
amministrazioni locali e dell'Arpa durante la conferenza dei servizi.
Violazione degli articoli 178, 242 e 29 sexies del D.Lgs. 15272006
con il rilascio dell'AIA nonostante l'accertato mancato inizio delle
previste attività di bonifica del sito di Borgo Montello in
difformità al progetto approvato.
Violazione dell'obbligo di garantire
la tutela della salute pubblica e dell'ambiente.
Infatti
fin dal 20.3.2012
(inizio dei lavori della conferenza dei servizi per il rinnovo
dell'AIA) sia il comune
che la provincia di Latina
chiedevano venissero analizzate congiuntamente le richieste di Indeco
ed Ecoambiente insieme alle operazioni di bonifica. Anche l'Arpa
Lazio confermava tale esigenza
il 21.5.2012 per
evidenziare le criticità del sito e le ulteriori prescrizioni
tecniche di monitoraggio e bonifica. Il 2.8.2012 il comune
e la provincia di Latina
hanno evidenziato che l'interruzione delle opere di
bonifica avrebbe comportato la sospensione delle coltivazioni dei
bacini delle discariche di Borgo Montello,
venendo meno alla sicurezza operativa richiesta. Anche l'Arpa Lazio
nella stessa riunione della conferenza dei servizi ribadiva che
qualunque attività di conduzione della discarica richiede la
prosecuzione delle operazioni di bonifica.
Nella
conferenza dell'11/2/2013 il comune
e la provincia di Latina
hanno espresso parere favorevole a condizione che venga presentato un
nuovo progetto di bonifica che contenga la rimodulazione delle
attività e se non viene rispettato si disponga la
sospensione dell'esercizio delle attività.
Il
13.5.2014 il comune di Latina ha informato la regione Lazio il
mancato avvio delle attività di bonifica e messa in sicurezza della
discarica di Borgo Montello.
Il
17.6.2014 con un'altra nota il comune di Latina scriveva alla regione
Lazio che è del parere, in mancanza delle attività di
bonifica, vengono a cadere i presupposti di tutela e salvaguardia
dell'ambiente e della salute pubblica pregiudicando il proseguio
dell'attività.
Il
30.7.2014 la provincia di Latina ha scritto ai vari enti evidenziando
che i pareri del comune, della provincia e dell'ArpaLazio sono
condizionati al proseguio delle attività di bonifica, quale
condizione indispensabile per la continuazione dell'esercizio delle
discariche.
Il
31.7.2014 il comune di Latina ha chiesto alla regione Lazio di
subordinare il rinnovo dell'AIA alla realizzazione delle
attività di bonfica del sito della discarica di Borgo Montello.
Nel rinnovo
dell'AIA la regione Lazio scrive invece “preso atto che nell'ambito
del provvedimento di bonifica del sito non vengono espressamente
indicati dagli enti elementi ostativi alla prosecuzione
dell'esercizio del sito. “
Per il comune di Latina il rinnovo
dell'AIA è illegittimo per violazione del D.Lgs. 152/2006 e per
eccesso di potere.
Inoltre
non rispetta il principio di precauzione mancando delle cautele per
gli accertati inquinamenti del suolo e delle falde con le mancate
protezioni dell'ambiente corrispondenti al caso.
Non viene quindi rispettata la
condizione delle prosecuzione delle attività garantendo la salute
pubblica e la tutela dell'ambiente.
III motivo di ricorso del comune di
Latina:
contraddittorietà ed illogicità
dell'azione amministrativa, determinazione diverse a fronte di
identici presupposti fattuali
la regione Lazio infatti scrive il
26.9.2014 “prima dell'emissione della determinazione di rinnovo la
regione Lazio ha la necessità di avere evidenza dell'effettivo avvio
dei lavori del progetto della bonifica dell'area di Borgo Montello,
si richiede di dare formale avvio ai lavori.
In particolare dei lavori relativi al
capping definitivo dell'invaso S0, in mancanza di tale comunicazione
e dell'effettiva evidenza dell'avvio dei lavori e dell'effettiva
evidenza dell'avvio dei lavori, la scrivente (Regione Lazio) non
potrà emettere l'atto di rinnovo, in assenza del proseguio della
bonifica non può essere consentita la prosecuzione delle attività
in essere e future sul sito di Borgo Montello.
Il comune di Latina rileva a questo
punto come la regione Lazio a fronte di due procedimenti analoghi
(Indeco ed Ecoambiente ndr) abbia agito e operato in due modi diversi
e contrastanti, senza motivo.
Secondo il comune le ragioni di
salvaguardia e tutela della salute pubblica e dell'ambiente, doverose
secondo il comune, che sono alla base del mancato rinnovo dell'AIA di
Ecoambiente dovevano essere adottate anche per il mancato rinnovo
dell'AIA di Indeco.
Il comune di Latina chiede quindi la
sospensione del rilascio dell'AIA si impone in misura cautelare per
le ragioni di tutela e salvaguardia della salute pubblica e
dell'ambiente, seriamente e gravemente compromesse dalla prosecuzione
delle attività (di conferimento dei rifiuti in discarica ndr) in
difetto della bonifica del sito.
Costituisce circostanza pacifica,
per il comune di Latina, come l'attività di bonifica ordinata per il
sito unico di Borgo Montello allo stato non risulti avviata.
Gli organi deputati, sia l'Arpa
Lazio che l'Ausl di Latina, hanno a più riprese evidenziato
l'inconciliabilità delle attività di abbancamento dei rifiuti in
assenza degli interventi di bonifica disposti dal comune di Latina.
La sospensione dell'AIA (e di
conseguenza del conferimento dei rifiuti ndr) è necessaria per la
tutela dei lavori primari nella persistenza della mancata attuazione
delle misure disposte.
Invece l'AIA rilasciata dalla
Regione consente indebitamente la prosecuzione dell'attività di
abbancamento dei rifiuti su una parte del sito di cui è stata
accertata l'intera contaminazione.
La prosecuzione delle attività (di
conferimento dei rifiuti ndr) risulta incompatibile con le esigenze
di difesa del territorio e di protezione della salute dei cittadini,
chiaramente esposte ad un ulteriore peggioramento ed aggravamento,
con pregiudizio grave ed irreparabile.
L'attività economica deve
necessariamente tenere conto del suo impatto sociale e sull'ambiente
e non può che svolgersi nel pieno rispetto delle normative di tutela
ambientale.
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