domenica 1 giugno 2014

ALLEANZE EUROPEE Farage fa vedere i sorci Verdi a Grillo che ora mette Vauro nel mirino

IL GRANDE DISEGNATORE
Scelta del gruppo a Bruxelles:
sul blog del leader M5S nuova
difesa dell’Ukip e attacco agli
ambientalisti e al nostro vignettista
In vista della consultazione della
Rete, i meet up si schierano con
il capo
il fatto quotidiano 1 giugno 2014
Fe rd i n a n d o
I m p o s i m a to :
“Mai con l’Ukip”
GRILLO HA DECISO: FARAGE
VUOLE LO XENOFOBO INGLESE E ATTACCA GLI AMBIENTALISTI. CRESCE IL DISSENSO INTERNO
Micromega: “M5s
grande futuro solo
se riconosce errori”
L’arrocco dei meet up
“Senza Beppe è la fine”
IN ATTESA DEL VOTO ON LINE, DA TORINO AD AGRIGENTO LA BASE M5S ACCUSA
I GIORNALI E DIFENDE IL LEADER: “DA SOLI PRECIPITIAMO AL 6%. VOI DITE FALSITÀ”
Quando il comico
sceglieva quei disegni
Scheletri anche nell’armadio verde
UN ACCORDO del M5S con l’inglese
Nigel Farage sembra impossibile per
varie ragioni. Farage è un conservatore
e razzista e vuole una società
imperniata sul profitto e non sul lavoro,
sulla solidarietà e sull’eguaglianza,
pilastri del M5s” . Così scrive
Ferdinando Imposimato, presidente
onorario della Corte di Cassazione, e
recentemente sul palco di San Giovanni
per i cinque stelle. “Il programma
di Farage si pone in contrasto con
i diritti inviolabili alla tutela dell’ambiente
(art 9 Costituzione) e della salute
(art 32) ; si oppone alle energie
rinnovabili , vuole le energie fossili,
come il carbone, di cui la Gran Bretagna è ricca,
ma è causa di tumori, vuole l’energia nucleare e
rifiuta il piano rifiuti zero. Quando al Parlamento
Europeo si discuteva il programma strategia del
20% in più di efficienza energetica, il 20% in
meno di gas a effetto serra e il 20% di energia da
fonti rinnovabili, i più feroci avversari erano i conservatori
britannici e lo Ukip di Farage”.


di Luca De Carolis
Dritto, senza fermarsi.
Contro Monica
Frassoni, la co-presidente
dei Verdi
europei che aveva aperto alla
trattativa per Strasburgo. E addosso
a Vauro, vignettista del
Fatto , reo di aver ironizzato sul
Farage elogiato come “spirito -
so”. Una colpa che gli è valsa il
titolo di “vignettista del giorno”
sul blog del capo. Beppe Grillo
corre verso l’accordo con Nigel
Farage, il leader dell’Ukip. Nonostante
il no di larga parte dei
parlamentari. E a dispetto dei
dubbi messi in fila dagli eletti a
Bruxelles nell’incontro a Milano
di venerdì con Grillo, Casaleggio
e staff. “Parleremo anche con i
Verdi, non è ancora stato deciso
nulla” avevano assicurato ai 16
(uno era assente) neo eurodeputati.
Ma al leader dell’M5s pare
interessare solo l’intesa con Farage,
con cui confluirebbe nel
gruppo dell’Efd (Europa della libertà
e della democrazia)
nell’Europarlamento. E allora lo
difende senza sosta dalle accuse
di xenobia e sessismo. Ieri sul
suo blog il leader dei 5 Stelle ha
postato un video: “Lo storico discorso”
con cui nel novembre
2011 Farage “ha difeso la sovranità
del popolo italiano”. Ossia
tre minuti in cui il capo dell’Ukip
si scagliava contro i “governi
fantoccio di Italia e Grecia” e “il
piano di dominio germanico”.
DAL BLOGè ormai campagna virale,
a favore di Farage. E pazienza
se venerdì dai Verdi era arrivato
un segnale: “Coi 5 Stelle finora
niente contatti, ma se vogliono
incontrarci una nostra delegazione
ci sarà” aveva detto la
Frassoni al Fatto. it . Ieri mattina
dal portale del capo è arrivato un
post che pare una chiusura a doppia
mandata: “5 Stelle state buoni:
così parla la Frassoni”. Di seguito
un video da Repubblica. it in cui
l’esponente dei Verdi definiva
Grillo “autocratico e senza soluzioni”.
E poi: “Da lui non arriva
una proposta per l’Europa ma un
delirio”. A stretto giro di posta, la
replica dei portavoce dei Verdi
italiani, Angelo Bonelli e Luana
Zanella: “Siamo dispiaciuti
dall’incomprensibile attacco di
Grillo. Ma ribadiamo che esiste la
disponibilità a incontrare il Movimento
Cinque Stelle se sarà
espressa questa volontà da parte
loro”. Anche se il post di Grillo
guasta il lavoro diplomatico fatto
con i Verdi tedeschi, fino a qualche
giorno fa nettamente contrari
ad accordi con Grillo. Un incontro
tra M5s e il gruppo ambientalista
però appare ancora
possibile. Lo stesso Grillo potrebbe
vedersi con uno dei leader destranieri
del gruppo. Ma l’intesa
con l’Ukip è già a uno stadio
avanzato. I contatti vanno avanti
da un mese, e prima di quello tra
Grillo e Farage a Strasburgo ci sarebbero
stati almeno due incontri
tra rispettivi emissari a Londra,
con tanto di discussioni sui ruoli
nel gruppo. In queste ore il Movimento
è stato contattato da altri
gruppi europei. Raccontano che
un emissario ieri fosse all’estero,
per valutare proposte. Ma l’ipo -
tesi Ukip è prioritaria. Luigi Di
Maio concorda: “Mi appare la soluzione
più logica. Sarebbe come
una convivenza in una casa: si sta
assieme, ma con la possibilità di
scegliere liberamente sui singoli
provvedimenti. Farage, che sarà
il futuro primo ministro inglese, è
un leader lungimirante che ci garantisce
libertà di voto”. I vantaggi
della loose action. E chi lo accusa
di xenobia? “Non dobbiamo ragionare
per steccati ideologici”.
Gran parte dei parlamentari però
rimane contraria. Ieri le chat interne
friggevano di malumore.
C’è chi ha lanciato l’idea di telefonare
a Casaleggio dall’assem
blea congiunta dei parlamentari,
in settimana, per convincerlo. In
diversi vorrebbero un gruppo
autonomo a Strasburgo, da rafforzare
con parlamentari “sciol -
ti”(complicato). Giovedì una delegazione
incontrerà a Milano
Casaleggio (Grillo dovrebbe col
legarsi via skype ), con la speranza
di fargli cambiare la rotta. Perplesso
anche lo storico Aldo
Giannuli, vicinissimo all’M5s:
L’Ukip di Farange non è fascista
come Alba dorata, ma è un ultranazionalista,
xenofobo, nuclearista
e reazionario”. La parola
definitiva
la dirà il web, perché la
proposta di intesa (da regolamento,
fatta da Grillo) va votata
dagli iscritti. “Diranno di no, non
può passare,”si dice sicuro un senatore.
Mentre un ortodosso sibila:
Qui tira aria di fronda vera”.
Twitter @lucadecarolis

BEPPE E VAURO, c’eravamo tanto amati. Prima della nomination
di ieri e dei recenti screzi, il loro rapporto era ottimo. Nel
2007 esce il libro Tutte le battaglie di Beppe Grillo. L’autore, ovviamente,
è il comico genovese che sceglie come illustratore il
vignettista toscano. Due anni dopo, quando il dg Rai, Mauro
Masi, fa pressione su Michele Santoro per cacciare Vauro, tra i
primi a correre in suo soccorso c’è proprio Grillo, che dichiara:
Se io fossi Santoro farei una puntata solo con Vauro, tutta con
Vauro”. A confermarlo è lo stesso vignettista: “Prima del M5s ci
siamo incontrati tre volte. Dire che eravamo amici è eccessivo,
ma eravamo in buoni rapporti. E, anche dopo, non abbiamo mai
litigato”. Le elezioni del 2013 sono lo spartiacque. Ai microfoni
de La Zanzara Vauro definisce il Movimento “una setta”, e aggiunge:
Piuttosto di votarli mi taglio le palle”. Tre mesi dopo
paragona gli editti dell’ex comico a quelli di Berlusconi. È la fine
dell’idillio. Il vignettista viene pesantemente attaccato dagli
utenti del blog. Vauro però non si lascia intimidire, e anche ieri,
spiega: “Esprimerò dissenso verso il modo di concepire la politica
e la satira di Grillo ogni volta che potrò”.

IL MOVIMENTO cinque stelle può avere
ancora un grande futuro solo se Grillo e
Casaleggio riconosceranno i propri errori,
a cominciare da quelli più gravi:
chiedendo agli espulsi e fuoriusciti di
tornare e liberandosi dalla sindrome
dell’autoreferenzialità. Altrimenti inizierà
la diaspora”. Lo scrive Paolo Flores
d’Arcais nel prossimo numero di Micro -
mega: “Quando si punta autoreferenzialmente
al 51%, quella che potrebbe essere
una semplice battuta d’arresto distrugge
l’incantesimo, e lo svela come
bluff. Perciò, non è prospettando castelli
in aria di maggioranze assolute che il
M5s può continuare a esistere”.


di Alessio Schiesari
C’è Bart De Wever, il nazionalista
fiammingo che ritiene superflue
le scuse per la shoah, un’ampia schiera
di secessionisti (loro malgrado) eletti in
Spagna e, in passato, c’è stata anche la
Lega Nord. L’eurogruppo per cui alcuni
nella base del Movimento 5 Stelle scalpitano
è l’Eg-Efa (Verdi Europei - Alleanza
Libera Europea). Il nome ridondante
ed eccessivamente lungo è frutto
della fusione di due famiglie politiche
distinte: ecologisti e indipendentisti.
Dal 2004 infatti l’Alleanza Libera Europea,
il partito comunitario che racchiude
tutte le minoranze d’Europa, ha
costituito un gruppo unico con gli ecologisti.
Da un lato quindi ci sono le forze
dell’ecologismo tradizionale, con i Verdi
tedeschi in prima fila. Con 11 deputati
su 55, sono di gran lunga il primo
azionista del gruppo. Sono convinti europeisti,
antinuclearisti e hanno posizioni
di apertura sull’immigrazione.
DALLE LORO battaglie Beppe Grillo ha
attinto a piene mani per i suoi spettacoli
anni ’90, e anche per la fondazione del
M5s. Accanto a loro e ai loro partiti gemelli
europei, c’è Alleanza, una strana
accozzaglia di partiti regionalisti. E dentro
ci si trova di tutto. Nei primi anni ’90,
quindi precedentemente della fusione a
freddo con il partito verde, la forza principale
era la Lega Nord, che venne messa
alla porta in seguito al patto elettorale
con Alleanza nazionale. Oggi il partito
numericamente più rappresentativo è
Nuova Alleanza Fiamminga di De Wever,
il trionfatore delle recenti elezioni
belghe. Sul tema immigrazione, quello
che Farage grida, i nazionalisti fiamminghi
applicano in modo scientifico
(tra cui le espulsioni dei cittadini comunitari,
inclusi migliaia di italiani). Il loro
leader è anche sindaco di Anversa. Nel
2007 ritirò le scuse poste dal suo predecessore
per la generosa collaborazione
che le autorità cittadine offrirono alle
SS durante la seconda guerra mondiale
nell’organizzazione della deportazione
degli ebrei. Per De Wever il Belgio è stato
solo una vittima, una convinzione radicata
nonostante anche suo nonno abbia
militato nelle file collaborazioniste.
NELL’ALLEANZA c’è anche il Partito per
i Diritti Umani nella Lettonia Unita,
espressione della minoranza russa nel
Paese baltico. Alle elezioni del 2009 candidarono
tra le loro file anche un’italia -
no: Giulietto Chiesa. Anche gli indipendentisti
del Partito sardo d’azione e
quelli di Liga veneta repubblica fanno
parte di Alleanza, anche se nessuno dei
loro rappresentanti ha conquistato seggi
al Parlamento europeo. Nell’euro -
gruppo verde c’è anche il partito pirata
svedese. In questo caso le cui analogie
con il M5s, soprattutto quello degli
esordi, sono davvero tante.

La base grillina, i meet
up e gli attivisti impegnati
in mille battaglie,
piccole e
grandi da nord a sud, si arroccano
nella fortezza del capo: “Il
Movimento non può ancora
camminare senza le gambe di
Grillo”. Nascondono qualche
imbarazzo su Farage che risolvono
a volte col solito “non
dobbiamo avere pregiudizi
ideologici, non siamo né di destra
né di sinistra”. Anche se
non manca chi è “profonda -
mente contrario a una simile
alleanza”.
Livorno
Non è la nostra fine”
Filippo Nogarin, 44 anni, è candidato
sindaco a Livorno: il ballottaggio
è l’8 giugno, parte da
un 19 per cento contro il 40 di
Marco Ruggeri del Pd. Ma ha
già incassato l’appoggio della
lista di sinistra Buongiorno Livorno
(16% al primo turno).
Su Farage sono state fatte speculazioni
e strumentalizzazioni.
Si è cercato di dare al Movimento
5 stelle una connotazione
ideologica, e di farlo passare
come una realtà che strizza
l’occhio alla destra razzista. Ma
non è vero. Alle Europee il M5s
ha perso alcuni punti, ma non è
arretrato così tanto da poter
parlare di una sua fine”.

Lazio
Il web deciderà bene”
Claudiafederica Petrella, 31 anni,
attrice teatrale e attivista: “È
la prima volta che sentiamo
parlare di Farage. Come primo
impatto sono rimasta stranita.
Vengo dalla sinistra. La decisione
finale spetterà alla rete.
Mi lasciano perplessi, per
esempio, le posizioni di Ukip su
nucleare e politiche ambientali,
ma Farage ha cacciato personaggi
importanti del partito
che avevano fatto dichiarazioni
razziste. E all’interno di Ukip ci
sono anche transessuali e immigrati”.
Enrico Stefàno, 26 anni, consigliere
comunale in Campidoglio:
Alcuni tratti della figura
di Farage mi spaventano un
po’, sull’alleanza deve essere
consultata la base. Grillo e Casaleggio
hanno sempre detto
che avrebbero allentato la loro
presenza, prima o poi, ma non
credo Grillo abbia sbagliato
campagna elettorale. Serve ancora
al M5s: è un grande comunicatore”.
Emiliano Bombardieri, 31 anni,
attivista ad Albano Laziale:
Sono profondamente contrario
a un’alleanza con Ukip, ma
l’ultima parola deve spettare
comunque alla rete. Mi sembra
assurdo che si sia andati al voto
senza sapere con chi ci si sarebbe
alleati dopo”.

Lui è il nostro megafono”
Marianna Lombardo, 24 anni,
attivista del meet up di Alcamo
(Trapani), il Comune più grillino
d’Italia alle politiche 2013
con il 48 per cento: “A livello di
politica economica ci sono parecchie
affinità tra il Movimento
e l’Ukip, ma è anche vero che
su altri piani come il campo
energetico, le nostre posizioni
sono inconciliabili. Rispetto al
2013 la situazione è diversa: ha
molto influito la non alleanza
con Bersani per alcuni elettori.
Comunque Grillo non deve defilarsi”.
Giuseppe Corso, 31 anni, consigliere
comunale a Menfi
(Agrigento): “Farage ha attaccato
Borghezio per le frasi sulla
Kyenge: non mi sembra il comportamento
tipico di un razzista.
Grillo è un valore aggiunto:
ha detto che il giorno in cui
avremo la maggioranza farà un
passo indietro, fino ad allora
sarà il nostro megafono”.
Emilia Romagna
Noi né destra né sinistra”
Vittorio Borghi, 63 anni, consigliere
comunale ad Anzola
Emilia (Bologna): “Ho massima
fiducia in Beppe Grillo, sono
sicuro che sceglierà la strada
più funzionale per mettere in
pratica il nostro programma in
Europa. Farage o no lascio a
Grillo il compito di sondare
tutte le strade, noi non dobbiamo
avere pregiudizi ideologici,
perché non siamo né di destra,
né di sinistra”.
Piemonte
È colpa dell’informazione”
Fabio Martina, 40 anni, torinese,
candidato non eletto alle regionali,
attivista dal 2009: “La
gente non ci ha votato per colpa
dell’informazione. Non si è
parlato di quanto il movimento
ha fatto bene in quest’anno in
parlamento. Molte proposte
sensate sono andate bene: come
quella sulle slot machine, il
fondo per le piccole/medie imprese.
Abbiamo restituito e fatto
risparmiare milioni di euro
allo Stato. Ma non ne parla nessuno.
Su Farage si legge tutto e
il contrario di tutto”.
Campania
Siamo in una fase critica”
Josi Gerardo Della Ragione, 27
anni, consigliere comunale di
Bacoli (Napoli): “Il dato alle ultime
elezioni è drammatico.
Siamo in una fase critica. Ma se
non ci fosse Grillo saremmo al
6-7%. Per me il tema non è Farage
o Verdi, bisogna scegliere
se stare contro il sistema o dentro,
facendone parte”.
(a cura di Giuseppe Pipitone,
Tommaso Rodano, Cosimo Caridi.
Andrea Postiglione
e Giulia Zaccariello)


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