martedì 20 agosto 2013
danni da centrali a biogas e biomasse L'insicurezza microbiologica dei digestati. Documentazione scientifica
Biogas. Rischio microbiologico "accettabile"per chi intasca i super profitti. Non certo alla luce del principio di precauzione
Shigella sp. resiste alla grande alla digestione anaerobica. Il rischio dell'ìuso dei fanghi di depurazione per la produzione di biogas (vive anche Escherichia coli e Salmonella sp. sono abbattute solo a livelli "accettabili" compatibili cioè con le performance ottimale del digestore ovvero del profitto di chi specula su rifiuti e energie "rinnovabili". Notizie che si desumono da un articolo recente sul controverso tema della sicurezza microbiologica" della produzione di biogas.
Yan Chen, Bo Fu, Yan Wang, Qian Jiang, He Liu (2012), Reactor performance and bacterial pathogen removal in response to sludge retention time in a mesophilic anaerobic digester treating sewage sludge Bioresource Technology 106:20–26
Gli articoli scientifici sono spesso ostici da leggere per i non specialisti. Ma vale la pena di fare qualche sforzo (almeno se si è medici, biologi, agronomi) per capire quali possono essere i rischi. Molti lavori sono sponsorizzati da enti pubblici e privati interessati a promuovere il biogas e forse anche negli scienziati meno legati ad interessi di parte vi è l'idea che essendo "qualcosa di buono e giusto" bisogna guardare con occhio benevolo alle biomasse, al biogas. In realtà le conclusioni, quelle decifrabili dai non specialisti, sono sempre più ottimistiche e rassicuranti dei risultati (a saperli leggere). Pochi lavori scientifici fanno eccezione. A volte ci si meraviglia che i risultati dicono l'opposo (o quasi) delle conclusioni e ci si chiede: "ma i referee (i revisori, ovvero specialisti della stessa materia addetti a "fare le pulci" ai lavori scientifici per evitare che circolino troppe castronerie o faziosità) cosa fanno, dormono o sono in combutta? In realtà i referee con il sistema della peer review (revisione tra pari) sono personaggi con la stessa cultura e gli stessi interessi di chi sottopone loro un lavoro per la revisione. Solo quando c'è di mezzo la rivalità accademica o la lotta per il prestigio diventano pignoli e inquisitori.
L'articolo in questione che riferisce di prove sull'abbattimento della carica patogena di fanghi di depurazione nel corso del processo di digestione anaerobica conclude che considerando le esigenze di performance del reattore (produzione di biogas) la rimozione di Escherichia coli e Salmonella sp. è "efficiente". Il che non vuol dire assolutamente totale o quasi totale nemmeno per il periodo di ritenzione più lungo (25 giorni).
Gli autori esprimono chiaramente il concetto che Escherichia coli e Salmonella sp. devono essere abbattute a livelli "accettabili" ma che bisogna trovare un equilibrio tra efficienza di produzione di biogas (proditto) ed efficienza di sanificazione (tutela della salute). Leggendo viene precisa che il digestore non era alimentato per nulla per tutto il periodo, cosa che nella realtà operativa non sussiste perché, per aumentare la produzione di biogas, si alimenta ogni qualche giorno.
Ma nel caso dei fanghi di depurazione c'è un patogeno che alberga solo nell'intestino umano
(Shigella sp). responsabili di shigelliosi, ovvero una grave forma di dissenteria emorragica con 10-20% di mortalità in pazienti non trattati con antibiotici (ma gli antibiotici non funzionano sempre con questi patogeni). Ebbene la Shigella non è abbattura nei biodigestori anaerobiproprio per nulla, indipendentemente dal tempo di permanenza del fango nel digestore. Nel caso di impianti che trattano fanghi di depurazione di acqua fognarie questo è un grave problema.
Va poi rilevato (altri articoli citati dal lavoro in oggetto e non) che quanto più dei microrganismi sono abbattuti e quanto più quelli resistenti possono svilupparsi.
Ma veniamo alla pratica del biogas, che è diversa dalla teoria delle prove sperimentali spesso rassicuranti (perché condotte in condizioni diverse da quelle "di campo"). Se nei fanghi si teme uno sviluppo di patogeni dai materiali apparentemente "sanificati" in presenza di sostanza organica residua in funzione di substrato a maggior ragione va temuta questa evenienza con la produzione di biogas in cui i patogeni resistenti possono avvantaggiarsi dell'aggiunta aggiungere di matrici ricche di sostanza organica (sottoprodotti e rifiuti di origine animale oltre che vegetale). http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2013/08/linsicurezza-microbiologica-dei.html
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento