martedì 13 agosto 2013

Dal 2009 al 2012 le banche europee hanno chiuso 20 mila filiali. In Italia nel 2012 chiusi mille sportelli a casa 6.820 dipendenti con una percentuale di chiusure ferma al 2013 al 3,1

In Europa le banche riducono il numero delle filiali per ridurre le spese come anche in Italia è in atto un’opera di snellimento. Secondo gli indicatori strutturali diffusi dalla Bce sul settore bancario nell'Eurozona e nella Ue, il numero di sportelli in Italia si è ridotto tra il 2009, primo anno della crisi, e il 2012 di 1.641 unità a un totale di 32.528, di cui ben 1.033 chiusure concentrate nel 2012. Il numero dei dipendenti del settore bancario in Italia nei cinque anni al 2012 da 338.035 persone sono passati a 309.540 con una diminuzione di 28.495 unità, con un calo di 6.820 persone nel solo 2012. In una nota, la Bce sottolinea che il trend verso la riduzione degli sportelli e dei dipendenti è comune a tutta l'Eurozona e la Ue: nel 2012 l'area dell'euro contava 171.477 sportelli (-5.481 rispetto all'anno prima e -14.779 rispetto al 2008), mentre il numero dei dipendenti era sceso a 2.107.723 persone, in flessione di 128.300 unità dal 2008 con 42.924 tagli nel solo 2012. Il dato spagnolo spicca, tuttavia, per il forte ridimensionamento del settore dall'inizio della crisi. In controtendenza con quanto succede nell'Unione Europea, il numero di sportelli cresce in alcune nazioni dell'Est; Polonia, Repubblica Ceca e Lituania fanno registrare aumenti degli sportelli bancari rispettivamente del 4,4%, 2,3% e 1,8%. In Gran Bretagna, invece, il numero di sportelli è rimasto pressoché lo stesso.
Secondo Giovanni D'Agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti" non è colpa della crisi ma dal vero obiettivo che si sono prefissate le banche cioè quello di ridurre i costi operativi e migliorare gli utili, approfittando del trend che in Europa cresce sempre di più il numero di consumatori che preferiscono gestire i crediti via telefono o via Internet. Queste abitudini costringono le organizzazioni finanziarie a passare dal modello tradizionale dei servizi al modello a distanza. Nel settore finanziario per mantenere gli uffici si spende circa il 60 % di tutte le spese. Il passaggio ai servizi a distanza può far risparmiare alle banche 15-20 miliardi di euro fino al 2021. www.romaregione.net

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