Tanto per cambiare sul tema dello
smaltimento dei rifiuti solidi urbani, in questi giorni, anziché
puntare alla risoluzione del problema sembra si alimenti ulteriore
confusione alla ricerca forse di nuove emergenze. La storia si ripete
ciclicamente dagli '80, tra decreti, decisioni al di fuori della
legge, delle regole, delle norme. Non è certo una soddisfazione (per
cittadini, associazioni, comitati, ambientalisti verdi) affermare
ancora una volta che era tutto previsto. La soluzione semplice ed
immediata sta nella raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani,
nella riduzione, riuso e riciclo. Ma sembrerebbe che dirigenti e
amministratori la soluzione non la vogliano trovare o cercare. Se
oggi la raccolta differenziata in provincia è ferma a circa il 30%
non ci vuole un esperto a capire che se venisse rispettata la legge
che obbliga (dal 31 dicembre 2012) i comuni a rggiungere il 65% la
quantità di rifiuti da mandare agli impianti di trattamento (e poi
nelle discariche) sarebbe ridotta di oltre la metà. Tutti sappiamo
che solo con la differenziata (e riduzione, riuso e riciclo) si può
pensare di risolvere il problema che altrimenti, in tutti gli altri
modi, viene solo spostata nel tempo e rinviata. Non è nemmeno una
soddisfazione sapere che la procura di Latina sta indagando quei
comuni che, oltre a non fare la differenziata, non inviano nemmeno i
rifiuti al trattamento (che però dovrebbe riguardare solo la parte
non differenziata eccedente il 65%) proprio come denunciamo da anni.
Né ci rallegra sapere quello che denunciamo inascoltati e che il
Procuratore Miliano ha semplificato in un dibattimento “in
discarica (a Borgo Montello ndr) entra di tutto e nessuno controlla”.
Stando alla lettura dei giornali, il Prefetto avrebbe invitato gli
enti locali e di controllo (cioè coloro che a seconda dei ruoli o
non sanno amministrare attuando la differenziata o non sanno
controllare se non abbiamo compreso male quanto attribuito al
Procuratore Miliano ovviamente) a trovare una soluzione entro 48 ore.
Sempre se non abbiamo compreso male sarebbe una soluzione o
illegittima (impianti che trattano o ricevono rifiuti in quantitativo
o in modalità non consentita dalle norme) oppure portando i rifiuti
fuori provincia (lo consentono i rispettivi piani provinciali e/o
regionali?), comunque nella classica lotta tra poveri cioè tra
cittadini che ancora una volta devono subire l'inefficienza di una
classe politica e dirigente degli ultimi 30 anni. Non sappiamo se ha
ragione Cirilli (le istituzioni hanno abbandonato Montello per oltre
10 anni) o Stefanelli (persi 10 anni sul problema rifiuti) certo loro
quali assessori all'ambiente del comune e della provincia di Latina
sono esperti del settore. Così come l'ArpaLazio certifica
inquinamento diffuso dal 2005 nell'area di Borgo Montello. E' ovvio
che se non si attua la differenziata gli amministratori e i dirigenti
ci stanno solo prendendo in giro, ancora una volta. Se non viene
prodotto un piano serio entro la fine di agosto per arrivare ovunque
al 65% si sta solo pensando ancora dove inquinare, devastare,
ammorbare o chi punire con la perdita di valore degli immobili (e
della dignità della vita) i cittadini che confinano con questo o
quell'impianto. E tra scandali da Minturno a Ponza, tra diffide e
sequestri (compostaggio della Sep a Mazzocchio), proteste dei
residenti (Kyklos) o l'ultradecennale questione discarica Borgo
Montello, dopo il rinvenimento record di fusti a Mazzocchio la storia
e la cronaca non inducono certo ottimismo. Insomma avremo finalmente
una risposta seria degna di un paese civile, cioè la differenziata
oppure continueremo a prenderci in giro. Massimo rispetto e ringraziamento per
le istituzioni e per chi si è fatto promotore di trovare una
soluzione, speriamo che anche i “convocati” abbiano, una volta
tanto, la stessa volontà e lo stesso obiettivo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento