venerdì 3 giugno 2011

liberiamo la provincia di Latina

Il vento di rinnovamento e di liberazione partito dai comitati di cittadini, per la difesa del bene comune, della salute pubblica, dell’ambiente, dei posti di lavoro, dei diritti civili e sociali, della democrazia dalla raccolta di milioni di firme in tutta l’Italia in favore dei referendum e di decine di leggi di iniziativa popolare ha condizionato il voto nelle elezioni amministrative. Cagliari, Milano e Napoli sono state liberate e sono alcuni esempi della maturità popolare che ha spazzato via tutto ciò che viene identificato con la casta, con le cricche, il malaffare, l’intromissione parassita nelle istituzioni. C’è bisogno di efficienza, di trasparenza, di valore nell’interesse della comunità contro la speculazione dei soliti pochi noti. C’è quanto mai bisogno di rinnovamento, oltre che di speranza, buon senso, anche nella nostra provincia bloccata da incapacità della classe dirigente a far fronte alla perdita continua di posti di lavoro e competitività. C’è bisogno di progetti, di nuove tecnologie, di energie naturali e rinnovabili, di attenzione all’ambiente, al territorio, di coordinamento tra le varie scelte. Per questo le forze migliori della nostra provincia, dei singoli comuni devono avere lo spazio e la possibilità di ritrovarsi anche in un progetto politico che, una volta tanto, sia la sintesi di proposte per ridare slancio e credibilità economica, sociale alla nostra provincia. Basta quindi con i candidati espressione della casta politica troppo distante dai problemi quotidiani o che la gente identifica come tali. Se il centro sinistra, gli ambientalisti, i vari movimenti per il bene comune, si fosse unito con la parte innovatrice del pd, indicando un candidato sindaco e un progetto politico in grado di entusiasmare anche il capoluogo della nostra provincia poteva unirsi ai risultati di Cagliari, Milano e Napoli. Ma possiamo e dobbiamo almeno lavorare in vista delle elezioni per il consiglio provinciale di Latina che si terranno (salvo crisi imprevedibili) nel 2014, per avere un candidato unitario che esprima il desiderio di cambiamento verso la buona politica. Anziché i soliti candidati espressione solo del potere che perpetua sé stesso, oppure autoreferenziali. Ci dobbiamo credere. Questa provincia lo merita anche per non sprofondare nella quinta mafia, nei continui fenomeni di degrado ambientale, di progetti incompatibili con il territorio.
Giorgio Libralato Pontinia Ecologia e territorio 2 giugno 2011

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