Fukushima, trovate sostanze radioattive sul fondale marino di Paolo Tosatti “Terra” 29 giugno 2011
Tracce di stronzio sono state rinvenute in due località vicino la costa.
Intanto nella centrale continuano i problemi con il sistema di filtraggio dell’acqua contaminata
Novemila azionisti hanno contestato duramente la Tepco durante la riunione dei suoi stakeholder a Tokyo
quindici tonnellate di acqua radioattiva fuoriuscite da un serbatoio e riversatesi sul terreno per un incidente di cui non sono stati resi noti i dettagli.
Un’altra tonnellata schizzata fuori da un giunto tra due tubature fissate male. Tracce di stronzio radioattivo rinvenute sul fondale marino.
L’elenco dei “piccoli incidenti quotidiani” nella centrale di Fukushima puntualmente riportati dai media giapponesi è ormai una delle poche fonti di informazione in merito all’evoluzione della situazione all’interno dell’impianto giapponese.
Le notizie che provengono dalla Tepco sono sempre più rare, mentre si allunga la scia dei preoccupanti insuccessi che i tecnici della società continuano a collezionare.
Da più di una settimana la compagnia sta tentando inutilmente di far entrare a regime il sistema di filtraggio dell’acqua che dovrebbe abbassare la radioattività delle oltre 100mila tonnellate di liquido contaminato presenti nella struttura.
Ieri i macchinari sono stati riavviati per l’ennesima volta dopo quasi una giornata di interruzione dovuta a nuove perdite.
I portavoce della Tokyo electric power hanno attribuito il pro-blema a «una connessione debole che non è stata controllata in anticipo», e che ha dato origine «alla fuoriuscita di circa una tonnellata di acqua».
Cattive notizie sono arrivate anche dalla zona intorno alla centrale: prelievi eseguiti dalla società il 2 giugno in due siti del fondale marino nei pressi dell’impianto hanno infatti evidenziato per la prima volta la presenza di stronzio radioattivo, una sostanza pericolosa per l’ambiente e la salute umana. Proprio la pessima gestione della crisi nucleare in corso ha spinto oltre 9mila azionisti ad accogliere con durissime contestazioni la prima riunione degli stakeholder della Tepco dall’incidente dell’11 marzo.
Il rinnovo delle scuse più volte presentate dai vertici dell’azienda con cui si è aperto l’incontro all’hotel Tokyo Park Tower non ha impedito a una folla infuriata di radunarsi davanti all’edificio per urlare slogan e ingiurie contro la dirigenza della compagnia.
Un gruppo di oltre 400 azionisti ha presentato un documento per chiedere ufficialmente alla società di abbandonare per sempre qualsiasi progetto nel settore dell’energia nucleare.
I firmatari sottolineano che l’incidente di Fukushima sarebbe solo il caso più eclatante tra le numerose violazioni delle norme di sicurezza e trasparenza commesse dal gruppo negli anni, che hanno trasformato l’utility in un’impresa completamente inaffidabile.
Inoltre, nonostante il governo si sia offerto di aiutare la Tepco a sostenere le enormi spese che dovrà affrontare, dall’inizio della crisi le sue azioni hanno perso l’85 per cento del loro valore, un motivo più che sufficiente per spingere gli stakeholder a tentare di prendere provvedimenti.
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