giovedì 20 gennaio 2011

2010 anno record per temperatura terrestre

2010, anno record per la temperatura terrestre
A tirare le somme e a lanciare l'allarme questa volta è la Nasa: la temperatura si innalza di un quinto di grado ogni decennio

AMBIENTE - 17 gennaio 2011
Nuovo record per le temperature terrestri nell’anno appena trascorso. Il 2010 ha infatti superato il 2005 e il 1998, considerati come gli anni più caldi dal 1880 ad oggi.

Ad affermarlo sono i ricercatori del Giss (Goddard institute for space studies) della Nasa che hanno studiato il clima partendo dai dati raccolti da oltre 1.000 stazioni meteorologiche sparse per il mondo, da satelliti, da osservazioni marine e da stazioni scientifiche poste in Antartide.

Gli scienziati hanno dunque calcolato che la temperatura media del 2010 è stata di 14,65 gradi, 0,74°C in più rispetto alla media ottenuta tra il 1951 e il 1980. Compiendo delle analisi a più lungo periodo, la temperatura si sta attualmente innalzando a una velocità di circa un quinto di grado centigrado ogni 10 anni.

Una cifra superiore al record precedente, che era stato raggiunto nel 2005 con 14,53. A determinare questi valori sono state soprattutto le temperature della terraferma, schizzate a 14,85 gradi di media, compensando largamente la lieve diminuzione di quelle oceaniche.

"Se le condizioni attuali continueranno a rimanere tali, ossia se non si diminuirà l'immissione di anidride carbonica nell'atmosfera, il 2010 conserverà per ben poco tempo il record acquisito - ha affermato James Hansen del Giss -.

Secondo i ricercatori della Nasa la situazione emersa deve far particolarmente riflettere in quanto il 2010 è stato interessato, nella seconda parte dell'anno, dalla Nina: un fenomeno climatico che raffredda la superficie di una grande parte dell'Oceano Pacifico, che poi si riflette su tutto il pianeta. "Se si epurano i dati della Nina e del Nino che l'ha preceduta - ha spiegato Hansen - si scopre che l'ultima decade si è riscaldata ad una velocità sicuramente superiore rispetto alle due decadi precedenti".

Il ricercatore sottolinea come i due inverni particolarmente freddi che hanno interessato il nord del pianeta non devono trarre in inganno: l'aumento della temperatura terrestre prosegue senza sosta e il freddo è proprio una conseguenza di ciò. Al Polo Nord infatti, dove le temperature crescono più velocemente che in ogni altra parte del pianeta, si sono create delle situazioni meteorologiche anomale causate dalla diminuzione dei ghiacci, le quali spingono verso sud venti freddi.

di O.O.

Sul Canale AMBIENTE
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