Il dispositivo comunitario, afferma la ministra, "tenderà a uniformare i parametri Pfas nelle acque per tutti i Paesi europei". In risposta al governatore veneto Zaia, che aveva accusato i ministeri italiani di non volere una lagge nazionale che imponga soglie limite all'inquinante: "Se c'è un problema magari alzi il telefono e parli con il tuo ministro"
"A dicembre dovrebbe arrivare una direttiva europea che attendiamo tutti che tenderà a uniformare, come abbiamo chiesto, i parametri Pfas nelle acque per tutti i Paesi europei". Lo annuncia la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, facendo il punto sulla vicenda delle sostanze inquinanti Pfas.
"Su nostra richiesta - ancora sottolineato Lorenzin nel corso delle comunicazioni sulle iniziative prese in merito ai livelli di Pfas presenti nelle acque di alcune province del Veneto - è stato avviato un percorso che dalla collaborazione tra la Commissione Europea e l'Organizzazione Mondiale della Sanità porterà a una direttiva, che aspettiamo nel mese di dicembre, che fisserà dei parametri europei. Io mangio e bevo prodotti che vengono da tutta Europa e quindi la presenza o meno di alcune cose deve essere uguale in tutto il continente".
La ministra ha anche replicato a Luca Zaia in merito alle accuse del governatore del Veneto sul mancato intervento del ministero della Salute nella vicenda Pfas. "Se c'è un problema magari alzi il telefono e parli con il tuo ministro, poi ognuno ha la sua cifra - la risposta di Lorenzin -. La polemica non l'abbiamo compresa, avendo condiviso con la regione Veneto e le istituzioni sanitarie, scientifiche e ambientali tutti i singoli passaggi".
Lunedì scorso il governatore Zaia aveva accusato i "ministeri italiani" di non voler emanare "una legge nazionale sui limiti dell'inquinante". Di qui, la decisione della Regione Veneto di far da sè. "In piena autonomia - aveva affermato Zaia - procederemo a una drastica riduzione dei limiti dei Pfas che possono essere presenti nelle acque delle rete idrica". I Pfas sono impermeabilizzanti di amplissimo utilizzo ma anche pericolosamente inquinanti. A indurre Zaia a entrare in polemica con Roma, l'urgenza di agire dopo essersi ritrovato In Veneto il caso dell'azienda Miteni di Trissino, provincia di Vicenza.
"Come abbiamo già detto - ha aggiunto Lorenzin - noi abbiamo fissato con un decreto salute-ambiente degli standard precauzionali e il decreto prevede, oltre alle tabelle generali, che ogni singola regione possa adeguare o anche ridurre questi parametri in base alla peculiarità del suo territorio e alla peculiarità degli inquinanti. E questo è stato un percorso totalmente condiviso". Nel caso specifico del Veneto, "si stanno facendo studi, sia da parte dell'Istituto Superiore di Sanità che degli enti di ricerca che monitorano la popolazione. Ci sta molto a cuore l'andamento dello stato di salute dei cittadini della regione Veneto e in particolare delle province coinvolte, per cui stiamo monitorando i risultati degli screening perché costituiscono un fattore estremamente importante".
Lunedì 25 è previsto un tavolo tecnico tra gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità e i rappresentanti della regione Veneto nell'ambito degli incontri periodici che fanno parte del piano di sicurezza dell'acqua. Lo rende noto Luca Lucentini, dell'Istituto Superiore di Sanità. "La riunione era già pianificata nell'ordine del giorno - afferma Luca Lucentini - ed era anche in conto la revisione dei limiti di Pfas sulla base dei riscontri delle analisi". "Noi già dal 2013 - sottolinea Luca Lucentini - abbiamo avvisato la Regione di non superare livelli prossimi allo zero contaminazione da noi stabiliti e abbiamo comunque provveduto sempre più ad abbassare i paletti". http://www.repubblica.it/ambiente/2017/09/23/news/pfas_lorenzin_polemica_inutile_a_dicembre_direttiva_ue_-176296797/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P4-S1.8-T1
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