E' piccola come una carta di credito, ma nasconde potenza sufficiente a scovare nelle acque potenzialmente inquinate più di 60mila tipi di batteri. E' un' invenzione del Berkeley National Laboratory, negli Usa, raccontata da In a Bottle (www.inabottle.it): con questo metodo, dicono gli esperti, sarà possibile rilevare con più precisione l'inquinamento dell'acqua e il suo profilo di sicurezza.
La ricerca ha portato alla realizzazione di un dispositivo chiamato PhyloChip: "Con esso possiamo avere in una sola notte un quadro completo dei microrganismi in un campione d'acqua, rilevando la sua presenza grazie al loro DNA". Lo stesso dispositivo, dicono i suoi realizzatori, può essere utilizzato per "scopi medici, agricoli, ambientali compreso lo studio dell'inquinamento dell'aria e l'ecologia delle barriere coralline. Gli esperimenti vengono effettuati già da un po' di tempo ma la ricerca ha permesso di iniziare ad avere risultati mai raggiunti sul monitoraggio della qualità dell'acqua".
La ricerca ha portato alla realizzazione di un dispositivo chiamato PhyloChip: "Con esso possiamo avere in una sola notte un quadro completo dei microrganismi in un campione d'acqua, rilevando la sua presenza grazie al loro DNA". Lo stesso dispositivo, dicono i suoi realizzatori, può essere utilizzato per "scopi medici, agricoli, ambientali compreso lo studio dell'inquinamento dell'aria e l'ecologia delle barriere coralline. Gli esperimenti vengono effettuati già da un po' di tempo ma la ricerca ha permesso di iniziare ad avere risultati mai raggiunti sul monitoraggio della qualità dell'acqua".
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