Mentre le condizioni climatiche sono gravemente peggiorate negli ultimi tre anni e gli eventi “estremi” sono divenuti la regola, gli indirizzi delle politiche ambientali del governo Renzi includono nuovi piani di trivellazione nell’Adriatico e 9 ulteriori inceneritori che porterebbero gli impianti ad un totale di 55.
Davanti alla situazione odierna e alle misure tampone prese in Lombardia il ministro dell’Ambiente Galletti ha detto che è stato fatto “tutto il possibile” con la stessa disinvoltura con cui poche settimane fa alla Conferenza sul clima di Parigi aveva portato l’Italia come campione di green economy e come esempio virtuoso per il mondo, sostenendo che l’obiettivo del contenimento delsurriscaldamento in un grado e mezzo è a portata di mano.
Il ministro incarna perfettamente l’ambivalenza e l’ ambiguità del governo che Renzi che anche sull’ambiente come sulla giustizia dimostra criteri molto “elastici” e poco improntati alla coerenza. Infatti come ha ben sottolineato l’avvocato e blogger, Stefano Palmisano, la contraddizione insostenibile sta tra la positività delle misure incluse nel collegato ambientale approvato in via definitiva alla Camera e la continuità totale con un modello economico che non consente una vera inversione di tendenza nelle politiche ambientali. Come si possono conciliare gli impegni a parole sul contenimento del surriscaldamento a un grado e mezzo, dato che in un solo anno, il 2015, ne abbiamo già “consumato” ben uno intero?
Come si si può credere nella progressiva conversione alla green economy e alla battaglia per le rinnovabili, quando ad essere supportate molto concretamente sono le richieste delle imprese petrolifere, le logiche “inceneritorie” e gli interessi dei giganti del mercato energetico? E purtroppo in quale direzione siano andate le scelte del governo nazionale e locale davanti alla priorità assoluta del diritto alla vita e alla salute l’abbiamo visto fin troppo chiaramente con la tragedia dell’Ilva. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/28/renzi-il-bilancio-trionfale-del-premier-ignora-clima-e-ambiente/2333987/