mercoledì 27 dicembre 2023

Il futuro dei parchi, dall'articolo di Marco Talluri ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/il-futuro-dei-parchi/

Il futuro dei parchi

Il libro  “IL FUTURO DEI PARCHI. Dal locale al globale “, edito dalla casa editrice romagnola   “Il Ponte Vecchio” di Cesena,  racconta  innanzitutto la nascita  del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi a trent’anni esatti dalla sua istituzione.

Lo fa in un mix di  vicende locali, dagli anni settanta in avanti, e nazionali; attraverso il lungo percorso che ha preceduto l’approvazione della legge quadro sulle aree protette, la n. 394 del 1991.  E’ quindi, allo stesso tempo, una testimonianza storica degli avvenimenti locali  che si sono sviluppati innanzitutto nel versante romagnolo del Parco e insieme a ciò la descrizione del dibattito politico-istituzionale che si è snodato in Italia a partire dagli anni settanta  a cominciare dalle prime leggi regionali per la creazione dei Parchi e poi da quella nazionale, che hanno visto come protagonisti  principali i movimenti ambientalisti, insigni naturalisti, le forze politiche e il sistema delle autonomie locali, laddove i Parchi sono stati creati.

Le vicende del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi sono contrassegnate da una particolarità distintiva data dal fatto che l’avvento del Parco nazionale, nel versante romagnolo,  è stato preceduto di alcuni anni dalla nascita del Parco regionale del crinale romagnolo istituito dalla Regione Emilia-Romagna nel 1988, cinque  anni prima del Decreto del Presidente della repubblica che nel luglio 1993 ha suggellato l’Ente di gestione del Parco nazionale .

Nelle 160 pagine del libro sono richiamate anche la lunga  storia delle foreste romagnole che facevano parte del complesso di quelle Casentinesi, la istituzione della Riserva Integrale di Sasso Fratino nel 1958 e il vivace dibattito che si sviluppò in Romagna e che vedeva contrapposte le ipotesi di sviluppo turistico montano a quelle della forte  tutela di uno dei lembi meglio conservati dei boschi del crinale dell’intera catena appenninica.

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