"Vietare le confezioni di plastica negli edifici pubblici": lo ha proposto il ministro dell'ambiente Sergio Costa intervenendo al Consiglio ambiente Ue in corso a Lussemburgo. Il ministro ha anche sottolineato che è "essenziale che l'Ue garantisca il diritto all'acqua potabile e l'accesso all'acqua a tutti" tenendo in considerazione che essa è "un bene comune".
Quindi, secondo il ministro, "non è soggetta al mercato unico" e "va mantenuto il monitoraggio pubblico sui privati"...
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"Vietare le confezioni di plastica negli edifici pubblici": lo ha proposto il ministro dell'ambiente Sergio Costa intervenendo al Consiglio ambiente Ue in corso a Lussemburgo. Il ministro ha anche sottolineato che è "essenziale che l'Ue garantisca il diritto all'acqua potabile e l'accesso all'acqua a tutti" tenendo in considerazione che essa è "un bene comune".
Quindi, secondo il ministro, "non è soggetta al mercato unico" e "va mantenuto il monitoraggio pubblico sui privati". L'intervento di Costa è avvenuto nell'ambito del dibattito avviato dal Consiglio Ue sulla revisione della direttiva acque potabili in base alla proposta presentata dalla Commissione europea il primo febbraio scorso. La bozza, che ha l'obiettivo di rendere l'acqua dal rubinetto più sicura e accessibile, e i cittadini più consapevoli per risparmiare su bollette e bottiglie di plastica, prevede modifiche delle regole per i materiali da costruzione a contatto con l'acqua potabile che la Commissione suggerisce di modificare per motivi di mercato interno.
"Per l'Italia - ha dichiarato Costa - l'acqua non è soggetta al mercato unico perché è bene comune". In questo quadro, va mantenuto "il monitoraggio pubblico sui privati", ha detto il ministro, proponendo anche di "vietare le confezioni di plastica negli edifici pubblici".
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