martedì 26 giugno 2018

Contratti di fiume, un Ufficio speciale in mano alla Regione foto Individuate circa 40 opere per circa 650 milioni di euro di investimenti.

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Sarà un ufficio speciale quello dedicato ai “Contratti di Fiume” che la Regione Lazio si è impegnata a far partire. L’annuncio è arrivato dai rappresentanti intervenuti all’evento “Il Tevere-Europa e Mediterraneo”, organizzato al Senato da Consorzio Tiberina e Associazione Amici del Tevere.
Ufficio che nasce dalla riforma macrostrutturale recentemente deliberata dalla giunta Zingaretti e che punta a stimolare lo sviluppo sostenibile delle aree fluviali riscattando quella che ...
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Individuate circa 40 opere per circa 650 milioni di euro di investimenti.

Sarà un ufficio speciale quello dedicato ai “Contratti di Fiume” che la Regione Lazio si è impegnata a far partire. L’annuncio è arrivato dai rappresentanti intervenuti all’evento “Il Tevere-Europa e Mediterraneo”, organizzato al Senato da Consorzio Tiberina e Associazione Amici del Tevere.
Ufficio che nasce dalla riforma macrostrutturale recentemente deliberata dalla giunta Zingaretti e che punta a stimolare lo sviluppo sostenibile delle aree fluviali riscattando quella che si può definire una ‘cultura dell’acqua’: “C’è da fare un recupero enorme”, ha commentato Erasmo D’angelis dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, partendo dal monitoraggio delle risorse idriche che “deve tornare nella serie A delle grandi questioni da affrontare”.
La Penisola ha il dovere di custodire il proprio patrimonio idrologico, un ‘unicum’ a livello europeo con circa 1.240 fiume oltre a falde e laghi. Per riuscirsi sono due le opzioni individuate da D’Angelis: ricreare un equilibrio partecipativo tra i cittadini e le loro acque e risolvere il “problema delle infrastrutture idriche”.
Per Roma far rinascere il Tevere significa far rinascere la città, per le località a valle significa finalmente avere un controllo a monte delle acque,in modo da evitare di diventare il terminale di una cloaca a cielo aperto che inquina i mari e rende pericolose le sponde del fiume.

650 milioni di investimenti

“Abbiamo individuato circa 40 opere per circa 650 milioni di euro – ha commentato ai microfoni di Canale Energia D’Angelis – Non è un problema di risorse ma di progettazione e governance. Oggi siamo nelle condizioni di poter davvero creare questo contratto tra gli italiani e i loro fiumi”.
Italia Sicura sta lavorando insieme all’ISPRA all’analisi dei corsi d’acqua, come dichiarato da D’Angelis nell’intervista video seguente. La prossima settimana, ha annunciato, presenterà i risultati del lavoro che saranno gli spunti per gli Stati Generali del Tevere, appuntamento fissato per luglio.
Dovrebbe essere prossimo il varo del nuovo Ufficio di scopo della Regione Lazio denominato “Piccoli comuni e contratti di fiume” (Delibera di Giunta n.203 del 24/4/2018), sperando che non segua le sorti dell’Ufficio di Scopo “Tevere” di Roma Capitale: annunciato da più di 1 anno e attualment fermo al livello organizzativo di un nome scritto su una pagina di un sito.

Cosa è un contratto di Fiume

La definizione più comune dei contratti di fiume è quella data dal World Water Forum del 2000: “I contratti di fiume sono forme di accordo che permettono di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale, intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale”.
Sono, quindi, strumenti complessi e innovativi, basati su un processo di democrazia diretta e volontaria e proseguono nel loro articolato percorso solo se permane l’interesse collettivo a realizzare il piano d’azione, in cui sono condivisi i fini e il comune impegno a collaborare tra le parti.
Al contrario di quanto si pensa, la volontarietà del contratto rappresenta un punto di forza e non di debolezza; l’avvio volontario del contratto deriva dal trovarsi spontaneamente nel territorio sotto forma di capitale sociale, visibile dall’interesse spingente di associazioni e dal coordinamento degli enti locali, che tendono all’efficace realizzazione di interventi, realizzabili da numerose fonti economiche (programmazione regionale, iniziative private, bandi diretti UE, etc.).

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