Anche quest'anno, in occasione della Pasqua, l'Ente nazionale protezione animali (Enpa) lancia una campagna contro la macellazione degli agnelli, definita "Strage di Pasqua. Il simbolo della campagna è una foto di una bambina con un agnellino: "Pasqua buona. Lei crescerà, lui no", è lo slogan.
"Stando ai dati Istat - scrive Enpa - tra il 2012 e il 2013 il consumo annuale di carne ovina si è ridotto in misura significativa, considerando che il numero di animali macellati, tra ...
Altro...
Anche quest'anno, in occasione della Pasqua, l'Ente nazionale protezione animali (Enpa) lancia una campagna contro la macellazione degli agnelli, definita "Strage di Pasqua. Il simbolo della campagna è una foto di una bambina con un agnellino: "Pasqua buona. Lei crescerà, lui no", è lo slogan.
"Stando ai dati Istat - scrive Enpa - tra il 2012 e il 2013 il consumo annuale di carne ovina si è ridotto in misura significativa, considerando che il numero di animali macellati, tra agnelli, agnelloni e capretti, è passato dagli oltre 5 milioni del 2012 ai circa 2,8 milioni degli ultimi tre anni.
Tuttavia, dopo il minimo del 2014, con 2,5 milioni di animali macellati, il numero nel 2017 è tornato a crescere, anche se non sui livelli del 2012".
"Insomma - conclude la ong - le campagne di informazione e di sensibilizzazione promosse dall'Ente Nazionale Protezione Animali e dalle altre associazioni animaliste stanno iniziando a dare i primi frutti, ma il cammino da compiere è ancora molto lungo: in molti, troppi, continuano a morire in ossequio ad una usanza crudele, che con la tradizione non ha nulla a che fare".
"Stando ai dati Istat - scrive Enpa - tra il 2012 e il 2013 il consumo annuale di carne ovina si è ridotto in misura significativa, considerando che il numero di animali macellati, tra agnelli, agnelloni e capretti, è passato dagli oltre 5 milioni del 2012 ai circa 2,8 milioni degli ultimi tre anni.
Tuttavia, dopo il minimo del 2014, con 2,5 milioni di animali macellati, il numero nel 2017 è tornato a crescere, anche se non sui livelli del 2012".
"Insomma - conclude la ong - le campagne di informazione e di sensibilizzazione promosse dall'Ente Nazionale Protezione Animali e dalle altre associazioni animaliste stanno iniziando a dare i primi frutti, ma il cammino da compiere è ancora molto lungo: in molti, troppi, continuano a morire in ossequio ad una usanza crudele, che con la tradizione non ha nulla a che fare".
Nessun commento:
Posta un commento