I rifiuti radioattivi “vanno gestiti come fanno tutti i paesi al mondo. L’anomalia è che non l’abbiamo ancora fatto”. A ribadirlo a Palermo, a margine delle Giornate della Ricerca Corepla, è Alessandro Bratti, direttore generale dell’Ispra, per il quale, con l’istruttoria tecnica che “è stata fatta”, la realizzazione del deposito dei rifiuti radioattivi, “è assolutamente indispensabile e fondamentale e non è rinviabile”. “Credo che sia un impegno su cui siamo già molto in ritardo come Paese”, ha aggiunto Bratti, ricordando come pubblicata la Cnapi, la carta dei siti idonei ad ospitare il deposito (dovrebbero essere circa una sessantina), “inizia un percorso di consultazione per la scelta del luogo che dura due anni”.
I rifiuti radioattivi “vanno gestiti come fanno tutti i paesi al mondo. L’anomalia è che non l’abbiamo ancora fatto”. A ribadirlo a Palermo, a margine delle Giornate della Ricerca Corepla, è Alessandro Bratti, direttore generale dell’Ispra, per il quale, con l’istruttoria tecnica che “è stata fatta”, la realizzazione del deposito dei rifiuti radioattivi, “è assolutamente indispensabile e fondamentale e non è rinviabile”.
“Credo che sia un impegno su cui siamo già molto in ritardo come Paese”, ha aggiunto Bratti, ricordando come pubblicata la Cnapi, la carta dei siti idonei ad ospitare il deposito (dovrebbero essere circa una sessantina), “inizia un percorso di consultazione per la scelta del luogo che dura due anni”.
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