mercoledì 28 febbraio 2018

relazione contro le ecomafie significativi fenomeni illeciti e situazioni critiche in provincia di Latina


significativi fenomeni illeciti e situazioni critiche tratto da tratto da Doc. XXIII



N. 32 COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI

provincia di LATINA

La situazione generale della provincia di Latina è stata efficacemente rappresentata dal prefetto di Latina nella sua ampia nota del 20 febbraio 20171 - integrata dalla sua audizione del 21 febbraio 2017 – della quale è utile riportare passaggi testuali:
Nell'ultimo censimento generale del 2011 la provincia di Latina ha fatto registrare una popolazione di 544.732 abitanti, con un incremento, rispetto al precedente censimento del 2001, pari a più del 10 per cento. La vocazione agricola del territorio pontino fa registrare una massiccia presenza di cittadini stranieri dediti al lavoro stagionale in agricoltura. Gli stranieri regolari presenti, 48.230 al 1° gennaio 2016 con un incremento di 2481 unità rispetto all'anno precedente, costituiscono circa l’8,4 per cento del totale della popolazione residente, che alla stessa data ha fatto registrare 574.226 abitanti. E' da evidenziare che, nel periodo che va da maggio ad ottobre, si registra un consistente aumento della popolazione che raggiunge picchi di circa 2.500.000 persone […].
In tale contesto, il vigente Piano regionale di gestione dei rifiuti prevede che ogni Ambito Territoriale Ottimale (ATO)2 nel quale è suddiviso il territorio sia autosufficiente per il trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati (Trattamento Meccanico Biologico-TMB) e per lo stoccaggio permanente in discarica dei rifiuti che residuano dagli impianti stessi. Le frazioni di rifiuti raccolte separatamente per caratteristiche merceologiche, sono destinate ad essere conferite ad impianti dedicati afferenti al libero mercato.”
Rispetto alla pianificazione regionale, il compendio attualmente dispone del solo impianto di trattamento meccanico biologico di rifiuti urbani (TMB) e speciali, con produzione di CDR con linea separata di smaltimento di rifiuti liquidi, della RIDA Ambiente S.r.l. nel comune di Aprilia, in quanto quello della Ecoambiente di Borgo Montello non è stato realizzato;
1Doc. n. 1753/1-2; si veda anche, con riferimento ad alcune indagini citate nella nota, quanto dettagliato dal comando legione carabinieri Lazio del 25 gennaio 2017 (Doc. n. 1691/1); nel Doc. n. 2290/1 la prefettura di Latina offre un quadro ampio delle attività di prevenzione e polizia.
2Il sub-ATO di Latina comprende il territorio di 28 dei 33 comuni della provincia e 2 della Provincia di Roma: Aprilia, Bassiano, Campodimele, Castelforte, Cisterna di Latina, Cori, Fondi, Formia, Itri, Latina, Lenola, Maenza, Monte San Biagio, Norma, Pontinia, Ponza, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Rocca Massima, Roccasecca dei Volsci, Sabaudia, San Felice Circeo, Sermoneta, Sezze, Sonnino, Sperlonga, Terracina, Ventotene, Anzio (RM), Nettuno(RM). I restanti Comuni della Provincia, ovvero Gaeta, Minturno, Santi Cosma e Damiano, Castelforte, Spigno Saturnia, sono invece compresi nel sub-ATO di Frosinone, nel cui ambito rientra anche l'impianto di Trattamento meccanico dei rifiuti della “Centro Servizi Ambientali s.r.l.” di Castelforte.
gli invasi delle due discariche per rifiuti speciali non pericolosi in località Borgo Montello, una della società IND.ECO S.r.l. e l’altra della società Ecoambiente, partecipata dal comune di Latina, hanno ormai esaurito la loro capacità ricettiva: vi sono quattro impianti per il compostaggio delle frazioni organiche, due ad Aprilia, uno a Pontinia ed uno a Sabaudia, in quanto quello della Ecoambiente di Borgo Montello non è stato realizzato.

Nel 2015 la RIDA Ambiente aveva rappresentato alla regione Lazio la difficoltà di sostenere lo stoccaggio temporaneo dei sovvalli dei comuni serviti, per cui aveva richiesto di poterli conferire fuori regione nelle more del citato ampliamento. La regione, in più circostanze, nonostante le richieste della R.I.D.A. Ambiente aveva stabilito il divieto di smaltimento fuori Regione. Conseguentemente la predetta società impugnava i provvedimento ostativi regionali proponendo ricorso al T.A.R. del Lazio, il quale con sentenza n. 2902/2016 del 07.03.2016 accoglieva il gravame e ordinava alla regione di individuare, entro il termine di 180 gg. dal deposito della decisione, la "rete integrata ed adeguata" di discariche tale da garantire l'obiettivo dell'autosufficienza regionale "in condizioni di parità e non discriminazione nonché di compatibilità economica con la vigente disciplina regionale tariffaria e con i valori indicati in tal senso da vigente piano regionale dei rifiuti".
Poiché la regione Lazio non ottemperava a quanto disposto dalla predetta sentenza, la RIDA Ambiente provvedeva di sua iniziativa al conferimento dei sovvalli presso le sottonotate discariche:
anno 2016:
Civitella Paganico (GR) t. 4.508,02;
Cisa S.p.A. di Massafra (TA) t. 20.945,66;
Belvedere di Peccioli (PI) t. 41.395,40;
Lazio Ambiente di Colleferro (RM) t. 95.440,48;
nel periodo intercorso tra il 1° gennaio 2017 ed il 31 gennaio 2017:
Cisa Spa di Massafra t. 522,37;
Belvedere di Peccioli t. 2076,38;
Lazio Ambiente di Colleferro t. 4.477,96.”

RIDA Ambiente gestisce un TBM sito in Campoverde (Aprilia), autorizzato al trattamento di 409.200 tonnellate annue di rifiuti; serve l'ATO di Latina, l'ATO di Colleferro e ha dato supporto anche a Roma Capitale dopo l’incendio dell’impianto di Pontina Ambiente. La complessa situazione dell’azienda, anche in relazione a diversi contenziosi, è stata illustrata alla Commissione in occasione dell’audizione di Fabio Altissimi, amministratore unico, il 12 ottobre 2016.
Secondo i dati forniti alla prefettura dalla Guardia di finanza, il volume d'affari sviluppato dal sistema di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani è pari a circa 400.000.000 di euro; mentre la quantità di rifiuti prodotti in provincia nel 2015 è stata pari a 286.464,356 tonnellate, delle quali circa il 36 per cento entra nel circuito della raccolta differenziata.
Rilevano anche alcune importanti criticità aziendali:
Particolare attenzione riveste la situazione della ‘Latina Ambiente’, di cui il tribunale di Latina il 7 dicembre 2016 ha dichiarato il fallimento, con autorizzazione alla continuazione dell'esercizio provvisorio. Il comune, pertanto, ha prorogato l'affidamento dei servizi di igiene urbana ed igiene edilizia, a favore della Latina Ambiente, nei medesimi termini di cui agli accordi vigenti (già in scadenza il 31 dicembre 2016), fino alla data del 31 marzo 2017. Nel frattempo sono stati predisposti, a cura del Settore Ambiente del comune, tutti gli atti idonei all'espletamento della gara ad evidenza pubblica per l'affidamento del servizio a soggetto concessionario. Tuttavia l’amministrazione, con deliberazione del Consiglio comunale n. 38 dell’11 novembre 2016, ha espresso l’indirizzo in merito alla costituzione di una società in house per la gestione dei servizi di igiene urbana e, con decreto sindacale n. 158821 del 16.11.2016, ha conferito l’incarico del progetto di studio della fattibilità, della realizzazione e della gestione del progetto de quo con contestuale istituzione di una unità tecnica di progetto.
Anche per la Cisterna Ambiente S.p.A., società mista, per il 51 per cento del comune e per il 49 per cento dell'AMA e della CNS, dal 2001 incaricata di provvedere alla gestione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani, si profila la cessazione, in considerazione della decisione assunta dal Consiglio comunale di Cisterna nel 2015 di mettere la società in liquidazione”.
La provincia di Latina si palesa particolarmente sensibile ai fenomeni illeciti nel campo del ciclo dei rifiuti, come il citato documento conferma:


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