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commissione contro le ecomafie audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina, Andrea De Gasperis e di Luigia Spinelli, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina, la conosceranno i consiglieri comunali che hanno presentato la mozione per il consiglio comunale di domani sulla gestione post mortem della discarica di Borgo Montello?
mercoledì 30 marzo 2016
- Audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina, Andrea De Gasperis e di Luigia Spinelli, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina
- Resoconto stenografico Scarica Pdf
- PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO BRATTI
La seduta comincia alle 14.10.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che, se non vi
sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della
seduta odierna sarà assicurata anche attraverso
impianti audiovisivi a circuito
chiuso.
(Così rimane stabilito).
Audizione del procuratore della Repubblica
presso il tribunale di Latina, Andrea
De Gasperis.
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca
l’audizione del procuratore della Repubblica
presso il tribunale di Latina, Andrea
De Gasperis, accompagnato dalla dottoressa
Luigia Spinelli, sostituto procuratore
presso la medesima procura, nonché consulente
a tempo parziale di questa Commissione,
che ringrazio per la presenza.
Ricordo che la Commissione si occupa
degli illeciti ambientali relativi al ciclo dei
rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica
amministrazione e dei reati associativi
connessi al ciclo dei rifiuti, alle bonifiche
e al ciclo della depurazione delle
acque.
L’audizione odierna si inserisce nell’ambito
dell’approfondimento sulle attività illecite
connesse al ciclo dei rifiuti nella
regione Lazio, con particolare riferimento
ai procedimenti che, con riferimento alle
materie oggetto dell’inchiesta, di cui all’articolo
1 della legge 7 gennaio 2014, n. 1,
risultano attualmente pendenti presso la
procura da lei diretta.
Avverto infine i nostri ospiti che della
presente audizione sarà redatto un resoconto
stenografico e che, facendone
espressa e motivata richiesta, in particolare
in presenza di fatti illeciti sui quali siano in
corso indagini tuttora coperte da segreto,
consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno
in seduta segreta, invitando comunque
a rinviare eventuali interventi di
natura riservata alla parte finale della seduta.
La Commissione sta svolgendo un approfondimento
sulla situazione del ciclo
dei rifiuti nella regione Lazio. Siamo già
stati a visitare, all’inizio dell’attività della
Commissione, la discarica di Borgo Montello
in occasione della prima grande indagine
su quella discarica. Abbiamo sentito
recentemente un comitato di cittadini del
posto, che ci ha dato delle indicazioni, che
in parte conoscevamo e in parte no. A
Borgo Montello operano imprenditori
molto importanti nella gestione del ciclo
dei rifiuti, che non sono solo locali, ma
agiscono anche a livello nazionale. Forse ci
sono i due gruppi imprenditoriali privati
più grandi del Paese.
Abbiamo verificato una serie di situazioni
anche illecite che riguardano la gestione
di quegli impianti. Ci interesserebbe
avere un quadro dal punto di vista della
procura. Lei è accompagnato dal sostituto
procuratore che ha svolto le indagini, La
pregherei di fornirci un quadro approfondito
dello stato del procedimento.
Le cederei la parola, poi deciderà lei
quando dare la parola alla sua collaboratrice.
ANDREA DE GASPERIS, procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Sono in servizio a Latina da più o
meno cinque anni. Per
recenti abbiamo avuto un’iniziativa giudiziaria
nei confronti della società privata,
Indeco, che ha portato anche all’applicazione
di misure cautelari per reati contro
la pubblica amministrazione. Si riteneva
che gli accantonamenti dovuti per legge in
vista della « morte » della discarica non
fossero più presenti, fossero stati distratti.
Va detto – è un dato oggettivo – che la
misura non è stata poi ritenuta sufficientemente
fondata dal tribunale del riesame
di Roma. Anche la Cassazione è intervenuta
sul punto, e forse potrebbe anche
presentarci qualche problema per future
evoluzioni investigative.
È comunque un risultato importante in
relazione al nostro intervento, e poi la
collega vi spiegherà più nel dettaglio, perché
ovviamente, essendo capo dell’ufficio,
so dell’esistenza dei processi per punti essenziali.
Mi è capitato, come stavo dicendo
prima, di essere stato sentito in Commissione
per altre vicende nella veste di sostituto
procuratore; parlavo dei processi che
avevo svolto, e allora sono stato molto
esaustivo nelle risposte. Sta comunque di
fatto che proprio nella riflessione su tutta
la vicenda di Borgo Montello, che è sempre
stata un fatto ricorrente da quando sono a
Latina, cioè come dicevo da cinque anni.
Con la collega avevamo pensato, appunto,
di verificare anche dal punto di vista più
strettamente ambientale l’impatto di quest’invaso,
o di più invasi, non so, dell’Indeco.
Con un controllo svolto da tecnici si è
rilevato che la discarica era già praticamente
morta, aveva superato la sua capacità
di contenimento dei rifiuti. È stato
richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini
preliminari di Latina un sequestro
preventivo della discarica, che è ormai
bloccata, non può più ricevere conferimenti
di rifiuti. In questo caso, il provvedimento
è stato confermato dal tribunale
del riesame. Penso che sia stato un risultato
per l’ufficio e per l’attività che ci
spetta. Oltretutto, è stata anche data una
certa risonanza alla vicenda, da indurre gli
organi amministrativi preposti – l’autorità
giudiziaria si occupa delle patologie, di
quello che non funziona in certe attività –
a intervenire per accorgersi di quello che
stava accadendo.
Per quello che riguarda la discarica di
Borgo Montello, abbiamo quindi il sequestro
degli invasi gestiti dall’Indeco. Lì opera
un’altra società, l’Ecoambiente, che era una
società controllata da Latina Ambiente, a
sua volta controllata dal comune di Latina.
Anche in questo caso sono state svolte delle
indagini per reati contro la pubblica amministrazione,
come si era operato per il
peculato nei confronti della società Indeco.
Parliamo, cioè, di un’indagine tesa a verificare
se gli accantonamenti per la futura
bonifica del sito fossero stati effettivamente
operati. Dall’indagine svolta dalla collega
effettivamente questi accantonamenti sono
risultati esistenti, e quindi il procedimento
è stato archiviato, perché non era sostenibile
alcuna ipotesi di reato nei confronti di
coloro che gestiscono l’Ecoambiente.
Questa è la vicenda a grandissime linee.
Se vuole, la collega può intervenire.
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Con riferimento proprio alla vicenda
più recente relativa al sequestro dell’invaso
S8 della discarica di Borgo Montello, gestita
dalla società Indeco, il sequestro è
stato effettuato nell’ambito dell’originaria
indagine avviata per peculato e falso ideologico.
In un certo senso, è una prosecuzione.
Per ragioni investigative, che ovviamente
non posso esplicitare in toto perché
le indagini sono ancora in corso, posso
parlare soltanto di quello che già è stato
steso come provvedimento di sequestro.
Abbiamo effettuato delle verifiche, dei
sopralluoghi, in particolare il 23 ottobre
2015, e ci siamo resi conto che l’invaso era
saturo. Quest’ufficio di procura ha inviato
una comunicazione per conoscenza di questa
saturazione sia al commissario del comune
di Latina sia al prefetto di Latina sia
alla regione Lazio.
Ho avuto poi una prima relazione preliminare
da parte del consulente, al quale
era stato chiesto proprio di verificare la
saturazione della discarica. A seguito di
questa prima relazione e di ulteriori approfondimenti,
si è accertato che il profilo
della discarica è nettamente più elevato
Atti Parlamentari — 3 — Camera Deputati – Senato Repubblica
XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — RIFIUTI — SEDUTA DEL 30 MARZO 2016
rispetto a quello autorizzato, con punte di
4,5 metri. Questo significa, secondo la prospettazione
accusatoria, che ha avuto conferma
ma è stata anche avallata dal tribunale
del riesame, che è stata violata l’autorizzazione
integrata ambientale e sono
stati abbancati rifiuti, per quello che ci
risulta, pari a circa 120.000 metri cubi in
più.
Questa soprelevazione è avvenuta, sostanzialmente
– questo è un aspetto che
abbiamo riscontrato – senza che ci fosse
stata nessuna verifica preliminare da parte
degli organi competenti ai controlli. Se anche
ci sono state queste verifiche, non sono
state documentate o non ci sono state fornite.
Viceversa, l’iniziativa della procura di
effettuare questi sopralluoghi – almeno
questo è quello che si vede dal punto di
vista documentale – ha indotto l’Indeco a
comunicare alla regione la situazione della
discarica, aggiornandola in merito.
In un passaggio risultante dal provvedimento
del tribunale del riesame si evidenzia
un dato, peraltro processuale, ovvero
un comunicato stampa che la regione Lazio
ha fatto immediatamente, il giorno del sequestro
o il giorno dopo, sostenendo la
legittimità dell’attività della discarica, della
gestione, che fosse tutto « sotto controllo ».
Devo dire che quest’aspetto è stato affrontato,
e nel provvedimento del tribunale
del riesame si fa proprio riferimento a una
sorta di iniziativa di attività di controllo
della pubblica amministrazione a seguito
dell’intervento dell’autorità giudiziaria. È
stato sottolineato in un provvedimento giudiziario
un fatto in realtà anomalo. Non
dovrebbe essere così, perché l’amministrazione
deve fare i suoi controlli e le sue
attività a prescindere dall’attività della procura
e dall’attività di indagine. Con il procuratore
abbiamo concordato di produrre
alla Commissione gli atti del sequestro, la
richiesta del pubblico ministero, il provvedimento
del gip e quello del tribunale del
riesame.
Questa vicenda è ancora in corso; nel
senso che la discarica è sequestrata, almeno
l’invaso S8 gestito da Indeco è sotto
sequestro. Sono autorizzate soltanto le attività
di manutenzione, le attività ordinarie
per evitare danni all’ambiente. A mio avviso,
però, è emerso sicuramente da quest’indagine
– ma è una mia opinione personale,
che sottopongo all’attenzione della
Commissione, per quello che può valere –
che è inadeguata la normativa dettata dal
decreto legislativo n. 33 del 2003 in merito
alle discariche.
Una serie di norme, di disposizioni si
prestano o si potrebbero prestare a interpretazioni
non univoche. Forse andrebbe
scritta meglio, ma forse proprio impostata
meglio da diversi punti di vista. Mi riferisco
non soltanto alla gestione della discarica in
sé, alla realizzazione, alle attività di copertura,
ma tornando al discorso precedente,
cioè all’avvio dell’indagine, mi riferisco anche
alla gestione post mortem, alla questione
accantonamenti, alla questione fideiussioni.
Sono tutte questioni che rischiano
di vanificare assolutamente la tutela
ambientale.
Si è voluto amplificare al massimo le
garanzie da un punto di vista economico,
con la previsione di accantonamenti, fideiussioni
trentennali e così via, ma stiamo
e sto constatando nelle indagini che purtroppo
questo rischia di essere soltanto
cartaccia, un ammasso di carte, di fideiussioni,
di accantonamenti. Gli accantonamenti
non esistono; quanto alle fideiussioni,
vorrei vedere che cosa succederebbe
se un giorno fossero effettivamente attivate
queste polizze fideiussorie.
A fronte di tutto ciò, la situazione è tale
che la discarica di Borgo Montello ha ricevuto
a oggi dal 1998 – sono dati che ho
ricavato da una consulenza tecnica, che fa
parte degli atti processuali – 5.422.923
tonnellate di rifiuti, per incassi pari grosso
modo a circa 276 milioni di euro. Dietro
fatti che possono sembrare di poco conto,
come la gestione di una discarica, in realtà
ci sono affari veramente molto grossi, con
incassi notevoli.
A fronte di ciò, ci sarebbe forse la
necessità di un maggiore controllo da parte
di chi è deputato a effettuarne. I controlli
dovrebbero essere automatici, sistematici, e
non arrivare, come pare in questo caso sia
avvenuto, solo a seguito di iniziative anche
di impatto dell’autorità giudiziaria. Questo
Atti Parlamentari — 4 — Camera Deputati – Senato Repubblica
XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — RIFIUTI — SEDUTA DEL 30 MARZO 2016
è per quanto riguarda la vicenda prettamente
gestionale della discarica, che in
questo momento, come ho detto, è sotto
sequestro.
La discarica di Borgo Montello è gestita
in parte dalla società Indeco e in parte
dalla società Ecoambiente. In un certo
senso, noi procediamo parallelamente su
un piano e sull’altro.
Per quanto riguarda Ecoambiente, come
ha già anticipato il procuratore, sono state
effettuate le indagini con riferimento agli
accantonamenti. Si tratta di un’indagine
per la quale è stata richiesta l’archiviazione,
già accolta dal gip, perché gli accantonamenti
sono stati effettivi. Anche su
questo bisognerebbe interrogarsi da un
punto di vista normativo. Perché una società
accantona realmente e un’altra solo
contabilmente ? È possibile tollerare questa
libertà di azione o forse non sarebbe meglio
disporre che gli accantonamenti vadano
direttamente alla regione o siano effettivi
con un vincolo di destinazione, in
modo che ci sia la sicurezza che questi
soldi siano accantonati e non travolti da
eventuali procedure concorsuali che possono
comunque investire le società che
svolgono una determinata attività ? In ogni
caso, quel processo su Ecoambiente si è
chiuso.
Quello che sto adesso portando avanti, e
di cui posso dire perché abbiamo concordato
con il procuratore in questo senso,
attiene anche all’attività della pubblica amministrazione
e riguarda i benefit ambientali.
Come sapete benissimo, i comuni che
sopportano degli impianti sul loro territorio
hanno diritto a dei benefit, a dei ristori
ambientali, in questo caso proporzionati ai
quantitativi di rifiuti conferiti.
A seguito di quest’accertamento relativo
al conferimento di quantitativi di rifiuti in
misura superiore a quella autorizzata, ripeto
allo stato degli accertamenti – ancora
non ci sono sentenze – ho voluto verificare
se i benefit ambientali fossero stati versati
proporzionalmente ai conferimenti effettivi
fatti dalla società. Ho formulato una richiesta
di accertamento al comune di Latina
con riferimento sia alla società Indeco
sia alla società Ecoambiente.
Sono rimasta quanto meno sorpresa,
nel senso che ci hanno riferito che le società
comunicano al comune i quantitativi
di rifiuti che hanno abbancato, quindi
quantificano le somme che devono versare
a titolo di benefit ambientale, ma c’è una
discrasia tra le somme che devono versare
le società e quelle effettivamente incassate
dal comune.
Nell’anno 2011, ad esempio – questo è
un prospetto che mi è stato consegnato dal
comune di Latina – Indeco avrebbe dovuto
versare come importi annui
comunicati/dovuti 1.384.112,80 euro, e ha
versato 1.059.503 euro, e idem negli anni
successivi. C’è sistematicamente, cioè, una
sfasatura tra le somme dichiarate dalle
stesse società come dovute e quelle incassate.
Questo riguarda sia Indeco sia
Ecoambiente. È possibile che questi mancati
versamenti dipendano dalla solita catena:
non vengono pagate le società dai
comuni, e quindi non possono versare i
benefit, sostanzialmente quell’insolvenza,
quei mancati pagamenti a catena che poi
determinano anche il mancato pagamento
del benefit ambientale.
A mio avviso, però, la questione sorprendente
è che non sono state date notizie,
almeno allo stato – spero siano date
successivamente – sugli approfondimenti
che hanno fatto all’interno degli uffici comunali.
Non sono stati pagati: hanno approfondito
perché non lo sono stati ?
Sanno da quando non li stanno pagando ?
Hanno anche soltanto chiesto la motivazione
per cui non li stanno pagando ?
Da queste prime acquisizioni, l’impressione
è che non ci sia una piena consapevolezza
della situazione dal punto di vista
dei pagamenti del benefit ambientale, e ci
sarebbe poi da verificare se sono stati riportati
nel bilancio come crediti, e se sono
crediti riscuotibili, e se alcuni sono prescritti,
che cosa hanno fatto.
PRESIDENTE. Scusi, dottoressa, il benefit
ambientale che riguarda la compensazione
viene determinato nell’ammontare
all’interno della stessa delibera che dà l’autorizzazione
dell’impianto ?
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di LaAtti
Parlamentari — 5 — Camera Deputati – Senato Repubblica
XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — RIFIUTI — SEDUTA DEL 30 MARZO 2016
tina. Non so dirglielo, però sicuramente è
rapportato ai quantitativi di rifiuti. Da lì è
venuto lo spunto di accertare...
PRESIDENTE. Credo che la legge n. 36
lo preveda, ma che poi la quantificazione
venga effettuata attraverso l’autorizzazione
con cui viene descritto l’impianto. Penso sia
così.
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Devo verificarlo, lo verificherò.
PRESIDENTE. Ci sarà scritto da qualche
quanto va a ristoro per tonnellata di
rifiuto conferito.
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Sì, sicuramente. Qui hanno fornito dei
dati complessivi. Mentre per quanto riguarda
i benefit di Indeco, per esempio,
hanno dichiarato che sono stati forniti dei
bonifici; per quanto riguarda Ecoambiente
è tutto da verificare il versamento. È possibile
che dal 2011 – per adesso, l’accertamento
riguarda dal 2011 in poi, ma sicuramente
andrò anche a ritroso per capire,
partirò dal 2000, al di là di eventuali prescrizioni
– non solo dei pagamenti non
sono stati effettuati, ma anche quelli effettuati
sono ancora da verificare ?
Tutto questo ci riporta, a mio avviso, a
un fatto, ma torno di nuovo a un’opinione
personale, che non mi piace neanche come
ragionamento. Suppongo che adesso questi
approfondimenti verranno fatti, perché li
stiamo chiedendo, vogliamo capire che cosa
sta succedendo, e quindi torniamo di nuovo
al pungolo dell’autorità giudiziaria, che
non va bene.
Lo dice il provvedimento del tribunale:
« Ciò induce a ritenere che il rispetto dell’AIA
da parte dell’Indeco sia strettamente
connesso all’attenzione dell’autorità giudiziaria
sulla gestione dell’impianto. Del resto,
solo a seguito dell’intervento della procura
della Repubblica di Latina si è attivata
l’autorità amministrativa regione Lazio, e
solo a seguito degli esiti del controllo da
parte dell’autorità giudiziaria l’Indeco si è
sentita in dovere di presentare una relazione
tecnica sulla capacità totale della
discarica, che avrebbe invece dovuto redigere
in via preliminare e previsionale ».
Ho parlato di questi ulteriori aspetti
perché mi sembra ancora una volta che ci
sia un atteggiamento allo stato sicuramente
poco accorto, a fronte invece di una discarica
e di un sito molto problematici, per
varie ragioni anche passate. Ripeto che la
discarica ha accolto fino a oggi 5.422.923
tonnellate di rifiuti.
PRESIDENTE. Cedo la parola agli onorevoli
colleghi che intendano intervenire
per porre quesiti o formulare osservazioni.
STEFANO VIGNAROLI. È stato detto
che i controlli in regione praticamente non
ci sono mai stati: sono stati individuati i
responsabili ?
Per quanto riguarda i benefit, non ho
ben capito che cosa si intende per benefit,
se l’ecotassa, quella che versa il gestore al
comune, o se un’altra voce in più.
Vorrei sapere se questi controlli sulle
fideiussioni post mortem sono stati fatti
anche da altre procure.
In particolare, vorrei capire bene di
questi accantonamenti per quanto riguarda
Indeco. Non ho capito bene: si è aperta
un’inchiesta per verificare fideiussioni e
accantonamenti, ma è stata rigettata perché
comunque ci sono questi accantonamenti
? Per Ecoambiente vale lo stesso discorso
o sono due situazioni differenti ? Mi
sono un po’ perso su questa spiegazione:
potete approfondire ?
ANDREA DE GASPERIS, procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
C’è stata una questione di diritto generale.
Praticamente, era configurato il
reato di peculato nei confronti di Ecoambiente.
Il peculato avviene quando un pubblico
ufficiale o equiparato a pubblico ufficiale
si appropria di denaro dell’amministrazione,
di denaro pubblico.
Si era ritenuto che questi accantonamenti
dovuti per legge dall’Indeco e da
similari società fossero, sostanzialmente,
denaro destinato a uso pubblico, e che
quindi dovessero essere comunque presenti.
Con l’indagine la collega aveva appuAtti
Parlamentari — 6 — Camera Deputati – Senato Repubblica
XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — RIFIUTI — SEDUTA DEL 30 MARZO 2016
rato che questo denaro sarebbe stato addirittura
trasferito all’estero – correggimi
se ritieni – quindi distratto in senso penalistico.
Si è configurato, quindi, il reato di
peculato, reato del pubblico ufficiale che fa
appropriazione indebita, come è noto a
tutti.
Il giudice ha emesso l’ordinanza di custodia
cautelare, di arresti domiciliari, attesa
la natura del reato, ma il riesame ha
annullato il provvedimento, e la Cassazione
ha rigettato il nostro ricorso, ritenendo che,
posto che l’invaso era ancora vivo, il denaro
doveva essere presente all’atto della sua
dichiarazione di morte. Dato che era ancora
capiente, poteva ancora ricevere, non
era necessario accantonare. È questo il
profilo. La Corte di cassazione, però, se
non sbaglio dalla sentenza della collega,
dubitava anche della natura pubblica di
questo denaro in caso di morte.
Il discorso, come diceva la collega, è di
riqualificare tutta la materia, per dare più
garanzie ai cittadini, che sono quelli che
ricevono l’impatto da parte del sito non
bonificato dove c’è il fatto ambientale concreto,
reale. Fino adesso, infatti, siamo a un
reato contro la pubblica amministrazione,
mentre il fatto che la discarica non venga
bonificata, e quindi faccia danno, ha un
impatto ambientale diverso.
STEFANO VIGNAROLI. Questi accantonamenti
ci sono o no ?
ANDREA DE GASPERIS, procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Nella Indeco non c’erano. Nella
Ecoambiente la collega ha verificato che
quest’accantonamento c’era, e ha archiviato
perché i soldi ci sono, quindi non era
un problema. La differenza era in questi
termini.
STEFANO VIGNAROLI. Era lecito,
quindi, che non ci fossero da parte di
Indeco gli accantonamenti ? Così è stato
stabilito ?
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Sostanzialmente, da un punto di vista
contabile, gli accantonamenti erano stati
effettuati ma non c’erano materialmente.
La questione che mi sono posta è che,
anzitutto, a mio avviso, e continuo a sostenerlo,
gli accantonamenti devono essere
effettivi. Si tratta di accantonamenti che
servono per garantire la gestione post mortem
della discarica. Nell’ipotesi in cui per
una cattiva sorte dovesse accadere il fallimento
di una società e così via, devono
essere soldi che comunque garantiscono la
gestione post mortem, attività complessa da
gestire.
Inoltre, la legge è talmente rigorosa, ma
ribadisco a parole, che prevede non soltanto
gli accantonamenti, ma anche delle
polizze fideiussorie importi importanti, che
però si aggiungono agli accantonamenti,
non li sostituiscono. Questo vuol dire che il
legislatore ha immaginato un sistema granitico
di tutela del sito dopo la chiusura.
Noi abbiamo riscontrato, però, che da
Indeco gli accantonamenti sono stati contabili,
mi pare di ricordare – non ne sono
sicura, perché ho visto solo la seconda
parte del processo – 30 milioni. Indeco sta
già facendo gestione post mortem di alcuni
invasi chiusi, mi pare dell’S4.
Bisogna vedere se il comune di Latina
avvia le verifiche con riferimento a questi
benefit ambientali che devono essere versati
da Indeco, se intende avviare delle
iniziative di qualche tipo.
STEFANO VIGNAROLI. I benefit sono
l’ecotassa ?
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
I benefit sono il ristoro che viene dato
alla collettività, al comune per la presenza
di un impianto.
STEFANO VIGNAROLI. Non è, quindi,
l’ecotassa, è una cosa in più.
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Che, però, non ha un vincolo di destinazione.
Il comune può destinare in vario
modo, ma comunque è un ristoro.
Atti Parlamentari — 7 — Camera Deputati – Senato Repubblica
XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — RIFIUTI — SEDUTA DEL 30 MARZO 2016
PRESIDENTE. Se non capisco male, dovrebbe
essere quantificato all’interno dell’autorizzazione
integrata ambientale. Dovrebbe
essere la regione che incassa, o
incassa il comune ?
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Incassa il comune.
STEFANO VIGNAROLI. Forse direttamente
nella tariffa.
PRESIDENTE. No, non è nella tariffa.
STEFANO VIGNAROLI. Nei soldi che il
comune paga.
PRESIDENTE. Per questo chiedevo cosa
fosse. La compensazione ambientale normalmente
è in sede di autorizzazione ambientale
integrata, è una delle voci, che
però è un atto della regione.
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Il benefit deve essere versato al comune.
PRESIDENTE. Va versato direttamente
al comune.
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Sì.
STEFANO VIGNAROLI. L’ecotassa in
regione. Per gli accantonamenti, va bene; le
fideiussioni sono regolari ? le avete verificate
?
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Abbiamo effettuato anche degli approfondimenti
con riferimento alle fideiussioni,
e vi erano dei problemi con riferimento
ad alcuni invasi. Adesso le fideiussioni
sono a posto per quello che ci hanno
riferito dalla regione, e le abbiamo anche
esaminate. Sono fideiussioni comunque per
la maggior parte di società con sedi all’estero.
Questo è un dato di fatto. Adesso
Indeco sta gestendo la discarica ordinaria,
cioè l’S8, comunque sotto sequestro, più il
post mortem, ma ovviamente in questo periodo
non sta incassando nulla, perché non
stanno sversando rifiuti, e quindi è in una
fase di stallo.
PRESIDENTE. Purtroppo, quello delle
fideiussioni e del post mortem non è un
tema solo di Latina. Abbiamo posto il problema
al ministro più volte, ci è stato
risposto che emaneranno un decreto.
Ormai, le fideiussioni più lunghe, per
cinque anni, le compagnie serie non le
fanno, le fanno compagnie straniere o particolari.
LAURA PUPPATO. Le fanno anche in
Italia, il problema è che costano di più, e
comunque quelle sono di fatto fiduciarie,
cartacee e basta, chiudono nel giro di due
anni.
PRESIDENTE. Non servono.
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Presidente, se posso permettermi, il
problema è anche di libertà « mentale »
della regione. Se vengono accettate fideiussioni
non propriamente rassicuranti, l’eventualità
che una società fallisca si traduce
nella responsabilità della regione, che
deve intervenire con la bonifica, quindi è
un rapporto di troppo stretta interdipendenza.
PRESIDENTE. Sono d’accordo, ma in
alcuni casi – Brindisi per tutti – di fronte
a questi contenziosi e a un intervento da
parte del dirigente regionale un po’ più
prescrittivo rispetto alla media, l’impresa
ha fatto ricorso e il TAR le ha dato ragione.
Probabilmente, come diceva lei, dal punto
di vista normativo forse c’è bisogno di
intervenire con direttive un po’ più chiare.
Riscontriamo ormai dappertutto situazioni
in cui l’impresa fallisce, pianta lì la
discarica, dopodiché la fideiussione magari
non è escutibile, il comune si trova a intervenire
in sostituzione, quasi sempre un
comune piccolissimo, senza risorse per inAtti
Parlamentari — 8 — Camera Deputati – Senato Repubblica
XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — RIFIUTI — SEDUTA DEL 30 MARZO 2016
tervenire. A quel punto deve agire la regione,
la quale, a seconda dei soldi che ha
messo da parte, può intervenire o meno.
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Un altro problema che vorrei evidenziare,
che magari può essere oggetto di
ulteriori approfondimenti proprio dalla
Commissione, riguarda la quantificazione
dei costi di smaltimento e di trattamento.
Sostanzialmente, il controllo regionale riguarda
soltanto un segmento di tutta la
filiera. Se, però, conferisco in un impianto
di trattamento un certo quantitativo di
rifiuti, l’impianto mi considera come costo
lo smaltimento in discarica, sostanzialmente
a libero mercato: ecco che non è più
controllabile il costo di smaltimento, che
poi grava di nuovo sui cittadini. Si mette,
quindi, in moto un meccanismo, un circolo
vizioso dal quale non si può uscire.
Allo stesso modo, quanto agli effettivi
livelli di raccolta differenziata, sarebbe importante
capire realmente quali sono. Anche
quello incide sui quantitativi conferiti,
sui costi, sui costi per la collettività, oltre
che sui costi in termini di corretta gestione,
di salute, ma anche sui costi proprio in
termini economici. Anche su quest’aspetto,
per la verità, sto effettuando degli approfondimenti,
ma eventualmente ne parlerò
in seduta segreta.
STEFANO VIGNAROLI. Le avevo fatto
anche altre due domande, quella sui mancati
controlli in regione, se avete accertato
dei responsabili, e se ci sono controlli in
altre discariche del Lazio che voi sappiate
o della vostra procura o di altre.
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Quanto abbiamo accertato è quello
che abbiamo detto, che è stato evidenziato
anche nel provvedimento: un intervento
della regione a seguito dei sopralluoghi
effettuati e poi a seguito del sequestro.
Sottolineo, però, che comunque l’attività
della regione non rientra nella competenza
della procura di Latina, ma della procura
di Roma.
LAURA PUPPATO. Relativamente al
tema del comune di Latina, che a quanto
pare non ha segnalato attraverso i suoi
uffici amministrativi questa discrasia tra
gli importi dovuti e quelli effettivamente
ricevuti, avete segnalato che questa questione
può risultare, se verificata, anche
oggetto di denuncia alla Corte dei conti per
danno erariale ? In ogni caso, vorrei che
anche come Commissione sentissimo il comune
di Latina nonché di nuovo la regione
Lazio se possibile, per riuscire a delineare
un quadro più chiaro della gestione di
questa discarica nello specifico.
ANDREA DE GASPERIS, procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Sicuramente, alla procura generale
del Lazio e alla Corte dei conti inviamo
anche processi destinati all’archiviazione
perché non ci sono fatti che si possono
configurare come reato, ma c’è colpa per
mancato introito di una somma, quindi il
danno erariale viene comunicato alla Corte
dei conti anche nel corso delle indagini.
Siamo tutti e due tenuti alla segretezza, ma
anche se il processo è destinato a non avere
un seguito, c’è l’invio.
PRESIDENTE. Relativamente all’intreccio
di proprietà: la proprietaria di Ecoambiente
è Latina Ambiente, partecipata, ma
ha la maggioranza. A sua volta, Latina
Ambiente è del comune al 100 per cento,
quindi Latina Ambiente è al 100 per cento
del comune di Latina, che a sua volta è
socio di maggioranza di Ecoambiente.
Dopo magari ci raccontate l’intreccio in
seduta segreta.
Il socio privato di Ecoambiente è uno
solo o sono più di uno ?
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
È uno il socio privato di Ecoambiente:
Eco Latina Impianti Srl.
Ecoambiente è partecipata da Latina
Ambiente Spa per il 51 per cento, da Eco
Latina Impianti Srl per il 49 per cento.
Latina Ambiente è partecipata per il 51 per
cento da soggetto pubblico, il comune di
Latina, e il 49 per cento da privati.
Atti Parlamentari — 9 — Camera Deputati – Senato Repubblica
XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — RIFIUTI — SEDUTA DEL 30 MARZO 2016
PRESIDENTE. Uno o più privati ?
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Più privati.
PRESIDENTE. È Latina Ambiente,
quindi, il socio a maggioranza pubblica,
con una parte però di privati.
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Sì.
PRESIDENTE. Quanto tempo fa più o
meno i privati sono entrati nella società
mista Latina Ambiente, secondo gli ultimi
dispositivi legislativi ?
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Devo controllare.
PRESIDENTE. Non sono recenti.
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Posso comunque poi fornire alla Commissione
alcuni stralci di una consulenza
in cui sono riportati i passaggi gestionali.
PRESIDENTE. Sì, tutti i passaggi gestionali,
perché ci interessa capire quest’intreccio.
Vorrei chiedere in merito ai controlli
effettuati da ARPA Lazio. Ci è stato segnalato
dai cittadini che ci sarebbero delle
incongruenze tra il perito utilizzato, il dottor
Munari, e alcuni dati che emergono...
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Non stiamo parlando del processo...
PRESIDENTE. Non questo, probabilmente
un processo prima di...
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Di quello delle falde.
PRESIDENTE. Sì, di quello dell’inquinamento
delle falde, esatto, processo precedente,
chiedo scusa. Vorremmo anche
capire: ci sono le condizioni per affermare
che la mala gestione di queste discariche ha
provocato o sta provocando inquinamento
ambientale, misurabile e perseguibile anche
rispetto alla nuova normativa ?
Quella discarica si porta dietro una
sorta di mitologia negativa, indicata come
quella in cui addirittura allora si diceva ci
fossero fusti radioattivi. Poi ci è stato spiegato
che sono state condotte delle indagini
che lo hanno escluso, ma ogni tanto questo
tema torna fuori.
Peraltro, a vostro avviso esiste una relazione
tra un’attività non solo necessariamente
legata a questo tipo di indagine, ma
anche allo smaltimento, alla gestione dei
rifiuti, anche non urbani, bensì di natura
speciale, e a interessi di gruppi malavitosi ?
Almeno per altri settori, quelle sono zone
in cui una certa influenza da parte della
camorra è presente. Vi risulta che ci siano
indagini in corso da parte degli organi di
polizia giudiziaria ? Da parte vostra ci sono
attività che mirano a verificare queste situazioni
?
ANDREA DE GASPERIS, procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Per quanto riguarda quello che possiamo
definire l’inquinamento sulle falde
situate sotto la discarica di Borgo Montello,
il primo punto, pende un procedimento
penale, del quale penso la precedente analoga
Commissione si sia occupata. È stato
sentito il collega Miliano in due occasioni.
Ero appena arrivato a Latina, quindi era
luglio e ottobre 2010. Fece una relazione
abbastanza dettagliata.
Sono state rinviate a giudizio al tribunale
di Latina in composizione collegiale –
l’udienza è rinviata a ottobre 2016 – tre
persone per l’adulterazione e l’avvelenamento
delle acque. È stato un processo
molto difficile, partito addirittura forse
nella prima metà degli anni Duemila,
2005-2006.
STEFANO VIGNAROLI. Scusi, chi sono
queste tre persone ?
Atti Parlamentari — 10 — Camera Deputati – Senato Repubblica
XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — RIFIUTI — SEDUTA DEL 30 MARZO 2016
ANDREA DE GASPERIS, procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Sono state rinviate a giudizio nel dibattimento:
Rondoni Vincenzo, Landi
Bruno e Colucci Nicola, richiesta di rinvio
a giudizio, ma non posso dire con certezza
se alla richiesta di rinvio a giudizio, che è
un atto...
PRESIDENTE. Ci era stato segnalato
anche dai comitati...
ANDREA DE GASPERIS, procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
... se ci sia stato anche proprio il
rinvio a giudizio di tutti. Comunque, la
richiesta è di rinvio a giudizio. Qualcuno è
in dibattimento. Questa è forse la consulenza
a cui si riferiva il presidente. Il perito
è stato nominato dal giudice per le indagini
preliminari. Il giudice ha dipanato la questione
nominando un perito, che ha concluso
per l’adulterazione delle acque. Il
procedimento è in corso.
Essendo considerato reato permanente,
non ci sono problemi di prescrizione, qualcosa
che ci affligge un po’. Soprattutto le
contravvenzioni in materia ambientale
sono tutte quattro anni più uno. Questo,
invece, è un delitto. Potrebbe essere uno di
quei reati nuovi. Potrebbe essere un disastro,
ma in questo caso andrebbe tecnicamente
riattualizzato, altrimenti il giudice
non ci darebbe mai ragione. Si potrebbe
vedere se può essere tra le nuove forme.
Per inciso, non abbiamo alcuna notizie di
reato.
In generale, i reati ambientali sono di
lieve entità. Parlavamo della prescrizione
che incombe su tutti. L’unico reato serio è
il traffico organizzato, articolo 260, di competenza
distrettuale. Questi reati presi, invece,
dal codice penale cominciano ad
avere sanzioni abbastanza reali, quindi di
può fare qualcosa di concreto. Il resto
diventa una questione quasi burocraticaamministrativa
di pagamento di sanzioni,
salvo il reato contro la pubblica amministrazione.
PRESIDENTE. Poi ci consegna la documentazione.
ANDREA DE GASPERIS, procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Per quello che riguarda il secondo
punto, l’attività di gruppi di criminalità
organizzata, soprattutto nella materia dei
rifiuti speciali – ci si occuperà di rifiuti
industriali – faccio una premessa. Attualmente,
il circondario del tribunale non
copre più l’intera provincia di Latina, ci
fermiamo a Fondi. La parte sud della provincia
di Latina, in cui anche per vicinanza
con aree del casertano c’è la potenziale
presenza della camorra, ricade ormai sotto
la competenza del tribunale di Cassino.
C’erano i famosi interessi dello Schiavone,
che aveva parlato di queste cose, ultimamente
riprese.
Oltre a essere fatti datati nel tempo, ove
ci fosse l’interesse della criminalità organizzata,
la competenza non diventa più
nostra, perché siamo tribunale ordinario
circondariale, ma della procura della Repubblica
o di Roma o di Napoli, delle
direzioni distrettuali antimafia, perché è
un reato comunque distrettuale. Come nel
260, lo comunichiamo direttamente a
Roma, non facciamo niente.
PRESIDENTE. Voleva dire qualcosa in
segreta ?
LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore
della Repubblica presso il tribunale di Latina.
Vorrei dire qualcosa a proposito della
circostanza evidenziata dal procuratore in
merito alla normativa entrata in vigore, che
è stata giustamente accolta positivamente,
ma che sul campo stenta a partire per una
serie di ragioni. La più evidente è che si
tratta di episodi, di fatti che, quando si
accertano, il danno è stato già fatto, poi
bisogna risalire all’autore. Rimango,
quindi, della mia idea: la tutela dell’ambiente
va anticipata. Sono proprio le ipotesi
contravvenzionali, quelle del codice dell’ambiente,
che andrebbero sanzionate in
maniera più severa.
Un’altra segnalazione che ritengo di poter
fare in questa sede autorevole riguarda
la confisca. A mio avviso, quando si parla
di confisca per equivalente del profitto del
reato ambientale nella norma
452-undecies, si manca un’occasione importante.
Più che confiscare il profitto del
reato, si sarebbe dovuto confiscare la
Atti Parlamentari — 11 — Camera Deputati – Senato Repubblica
XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — RIFIUTI — SEDUTA DEL 30 MARZO 2016
somma necessaria per la remissione in pristino
dei luoghi. Se un imprenditore guadagna
dieci o cento, il danno per la collettività
è 10 milioni.
Anche a voler confiscare per equivalente
il profitto del reato, in ogni caso non
si è sanato il danno per la collettività.
Sarebbe stato sufficiente formulare la
norma in maniera un po’ diversa per avere
delle possibilità di confisca molto più importanti.
Oltretutto, altro è accertare il
profitto di un reato ambientale, che è sempre
complicato, altro è invece accertare le
somme necessarie per la remissione in pristino,
molto più facili.
Da un altro punto di vista, per quanto
riguarda gli interessi della criminalità nel
ciclo dei rifiuti, ritengo che ci siano alcuni
segnali sicuramente sintomatici che meritano
degli approfondimenti. Alcuni sono
proprio quelli che provengono dalla gestione
ordinaria dei rifiuti. Nel momento in
cui i rifiuti vengono conferiti fuori dall’ambito
territoriale o si devia dal principio di
prossimità per ragioni non del tutto chiare,
secondo me servono degli approfondimenti,
ovviamente nelle giuste sedi.
PRESIDENTE. Propongo di passare in
seduta segreta.
(Così rimane stabilito. La Commissione
prosegue in seduta segreta indi riprende in
seduta pubblica)
PRESIDENTE. Ringrazio i nostri ospiti
e dichiaro conclusa l’audizione.
La seduta, sospesa alle 15.15, è ripresa
alle 15.20.
Comunicazioni del presidente.
PRESIDENTE. È pervenuto, ai sensi
della deliberazione dell’Ufficio di Presidenza
della Camera dei deputati
n. 163/2015, il prescritto nullaosta da parte
della Presidente della Camera alla desecretazione
del resoconto stenografico dell’audizione
di Michele Ladislao, ispettore superiore
pro tempore della Polizia di Stato,
svoltasi il 20 dicembre 2000 presso la Commissione
parlamentare d’inchiesta sul ciclo
dei rifiuti e sulle attività illecite a esso
connesse. Il predetto documento si intende
pertanto desecretato.
(La Commissione concorda.)
PRESIDENTE. L’Ufficio di Presidenza,
integrato dai rappresentanti di gruppo,
nella riunione appena svoltasi, ha stabilito
che una delegazione della Commissione
svolga una missione presso il porto di
Gaeta e nella provincia di Latina il prossimo
giovedì 21 aprile 2016. È stato, inoltre,
stabilito che una delegazione della
Commissione partecipi a un convegno che
avrà luogo il prossimo giovedì 28 aprile
2016 a Casale Monferrato. Essendo già
stata deliberata l’organizzazione di un convegno
per il giorno successivo a Mantova, si
svolgerà una missione in Piemonte e in
Lombardia dal 27 al 29 aprile 2016.
Comunico, quindi, che lo svolgimento
della missione in Friuli, già previsto dal 9 al
13 maggio prossimi, avrà luogo in due
distinte missioni, rispettivamente dal 15 al
17 maggio 2016, durante la quale avrà
luogo anche una visita presso il porto di
Capodistria in Slovenia, e dal 23 al 25
maggio 2016.
Comunico, infine, che dal 27 giugno al
1
o
luglio 2016 la Commissione effettuerà
una missione di studio in Belgio e in
Olanda e, dal 6 all’8 luglio 2016, una missione
in Calabria e in Basilicata.
La seduta termina alle 15.25.
IL CONSIGLIERE CAPO DEL SERVIZIO RESOCONTI
ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE
DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
DOTT. RENZO DICKMANN
Licenziato per la stampa
il 15 settembre 2016
STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO C
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