#Clima assente dalle agende nazionali: a dieci giorni dal voto @ItalianClimate lancia un appello ai partiti impegnati nella campagna nazionale.
Milano, 22 Febbraio 2018. La campagna elettorale in vista delle elezioni del 4 Marzo sta entrando nella sua fase conclusiva. Tra i temi che riempiono l’agenda vi è un convitato di pietra: la politica climatica.
A dieci giorni dal voto Italian Climate Network lancia un appello ai partiti impegnati nella campagna nazionale: non affrontare questi temi significa essere incauti e inadatti a pianificare il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti.
“Riscontriamo con profonda amarezza che non si sta parlando di politiche climatiche durante questa campagna elettorale” dichiara la Presidente di Italian Climate Network Serena Giacomin “eppure fronteggiare i cambiamenti climatici significa affrontare temi cruciali per rilanciare il nostro Paese: la tutela dal rischio naturale e climatico, la transizione energetica e l’innovazione tecnologica necessaria per realizzarla, la tutela della salute dei cittadini, la responsabilità nei confronti dei giovani. Il momento per agire è oggi e tutti i partiti e i movimenti in campo dovrebbero esserne consapevoli”.
Lasciare in secondo piano il tema dei cambiamenti climatici non è solo una mancata adempienza agli impegni formali che il nostro Paese ha ratificato negli ultimi anni, ma soprattutto un segno di mancanza di visione a lungo termine e incapacità politica generale: non agire oggi non solo avrà costi maggiori nel futuro, ma comporterà danni che colpiranno la generazione presente e quella futura.
“Lanciamo questo appello ai partiti con l’auspicio che le 14 azioni strategiche siano messe al centro dell’agenda di Governo per la prossima legislatura” conclude Giacomin “non agire durante il prossimo lustro avrà conseguenze irreversibili sull’intero sistema Paese da un punto di vista sociale, economico e ambientale”.
La legislatura 2018-2023 dovrà costruire le fondamenta per raggiungere gli obiettivi ambiziosi siglati dal nostro Paese a livello internazionale negli ultimi anni quali l’Accordo di Parigi e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e il Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030.
Un’azione di governo coordinata entro queste tre cornici offre infatti la possibilità’ di integrare politiche di riduzione del rischio, politiche climatiche e lotta alla povertà.
Aver firmato l’Accordo di Parigi significa intraprendere un percorso di sviluppo del nostro Paese ambizioso guidato da una vera e propria rivoluzione del sistema energetico nazionale, che sia in grado di garantire un principio di equità tra le generazioni: dobbiamo fare in modo che i nostri figli e i nostri nipoti possano disporre delle nostre stesse possibilità di usufruire delle risorse, delle bellezze e delle peculiarità del nostro Paese.
La mancanza di ambizione nel corso della prossima legislatura avrà due importanti esiti negativi: il nostro sistema Paese sarà impreparato a cogliere le sfide del prossimo decennio e i nostri figli e i nostri nipoti pagheranno i danni della nostra incapacità decisionale sia dal punto di vista economico che sociale.
A nostro parese, due sono le principali priorità: rivoluzionare il sistema energetico, riducendo le cause del cambiamento climatico e ridurre al minimo il rischio e gli impatti dei cambiamenti climatici in atto per sostenere la trasformazione dei settori produttivi e garantire una migliore qualità della vita ai nostri cittadini.
Scarica il nostro appello ai partiti in vista delle elezioni del 4 Marzo. Leggi di seguito le nostre proposte.
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