il fatto quotidiano 23 febbraio 2018
PER TREDICI ANNI, l’interve nto
militare sotto le insegne Nato in
Afghanistan, è stato ISaf (International
Security Assistance Force). Adesso si
chiama RS, Resolute Support, appoggio
risoluto. Il cambio di pelle è
avvenuto il 1° gennaio 2015, dopo
quattordici anni di guerra in
Afghanistan. Una guerra costata
finora migliaia di vittime,
soprattutto civili, ma che non
accenna a finire. Per gli Stati
Uniti è la guerra più lunga di
sempre, ricorda quella in
Vietnam, anche se quella, con
oltre cinquantamila morti, è
stata ben più sanguinosa. Con
Resolute Support la presenza
militare internazionale ha
cambiato faccia e missione.
Prima era una presenza per
“co m b a t te re ”, adesso
formalmente i soldati della Nato,
tra cui circa mille italiani, hanno
compiti di consulenza per le forze
armate afghane e di
addestramento. Ma ci sono
moltissimi soldati delle forze
speciali, tra cui italiani appartenenti
alla Task Force 45, che continuano i
combattimenti nel più totale
segreto. Il comandante di Resolute
Support è il generale americano
John W. Nicholson. Gli italiani si
dividono tra Kabul e Herat.
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