venerdì 29 aprile 2016
"Latina editoriale Oggi" pag. 22
Sabaudia
Federico Domenichelli
Per più di dieci anni è stato esposto all’eternit prestando servizio nella Guardia di Finanza e ora, pur essendo stato riconosciuto affetto da asbestosi (una malattia determinata dalle fibre di amianto), Antonio Dal Cin ancora non riesce a vedersi riconosciuti dallo Stato i propri diritti. Il caso è stato sollevato con un’interrogazione parlamentare depositata dai senatori Lucidi, Puglia, Lezzi, Serra, Cappelletti, Paglini, Castaldi, Bertorotta, Girotto, Moronese, Taverna e Santangelo (M5S) e indirizzata ai ministri della Difesa, del Lavoro, delle Politiche Sociali, dell’Economia e delle Finanze, nonché a quello della Salute. Dal Cin, finanziere in congedo e ora cordinatore dell’Ona (Esposti e vittime amianto dei militari appartenenti alla Guardia di Finanza) è stato riformato a gennaio 2014 a causa di gravi patologie riportate a causa dell’esposizione all’amianto. Il 30 agosto 2012 il militare oggi in congedo è stato trasferito d’autorità presso la brigata di Sabaudia, «in una caserma - ricordano i parlamentari - con una tettoia in amianto - oggi rimossa, ndr - a pochi metri dagli uffici, così da subire l’ennesima esposizione al fattore cancerogeno». Da quel momento in poi è iniziata l’odissea burocratica. Il 10 luglio 2013 il signor Dal Cin ha depositato una domanda di riconoscimento di vittima del dovere, per la quale oggi ancora è in attesa di risposta. Inoltre, risulta che la commissione speciale vittime del terrorismo e della criminalità organizzata del Ministero della Difesa gli abbia assegnato un punteggio di invalidità pari al 5%; dato, questo, in netto contrasto rispetto al punteggio conferito in sede di riforma, corrispondente a una invalidità (tabella Inail) del 60-70%. Alla luce di questa situazione, resa nota anche al comandante generale della Guardia di Finanza con una lettera del 29 febbraio 2016, i senatori hanno chiesto ai ministri di intervenire con celerità per la tutela del personale dello Stato e per bonificare i siti ancora “invasi” dall’amianto.
"Latina editoriale Oggi" pag. 22
Sabaudia
Federico Domenichelli
Per più di dieci anni è stato esposto all’eternit prestando servizio nella Guardia di Finanza e ora, pur essendo stato riconosciuto affetto da asbestosi (una malattia determinata dalle fibre di amianto), Antonio Dal Cin ancora non riesce a vedersi riconosciuti dallo Stato i propri diritti. Il caso è stato sollevato con un’interrogazione parlamentare depositata dai senatori Lucidi, Puglia, Lezzi, Serra, Cappelletti, Paglini, Castaldi, Bertorotta, Girotto, Moronese, Taverna e Santangelo (M5S) e indirizzata ai ministri della Difesa, del Lavoro, delle Politiche Sociali, dell’Economia e delle Finanze, nonché a quello della Salute. Dal Cin, finanziere in congedo e ora cordinatore dell’Ona (Esposti e vittime amianto dei militari appartenenti alla Guardia di Finanza) è stato riformato a gennaio 2014 a causa di gravi patologie riportate a causa dell’esposizione all’amianto. Il 30 agosto 2012 il militare oggi in congedo è stato trasferito d’autorità presso la brigata di Sabaudia, «in una caserma - ricordano i parlamentari - con una tettoia in amianto - oggi rimossa, ndr - a pochi metri dagli uffici, così da subire l’ennesima esposizione al fattore cancerogeno». Da quel momento in poi è iniziata l’odissea burocratica. Il 10 luglio 2013 il signor Dal Cin ha depositato una domanda di riconoscimento di vittima del dovere, per la quale oggi ancora è in attesa di risposta. Inoltre, risulta che la commissione speciale vittime del terrorismo e della criminalità organizzata del Ministero della Difesa gli abbia assegnato un punteggio di invalidità pari al 5%; dato, questo, in netto contrasto rispetto al punteggio conferito in sede di riforma, corrispondente a una invalidità (tabella Inail) del 60-70%. Alla luce di questa situazione, resa nota anche al comandante generale della Guardia di Finanza con una lettera del 29 febbraio 2016, i senatori hanno chiesto ai ministri di intervenire con celerità per la tutela del personale dello Stato e per bonificare i siti ancora “invasi” dall’amianto.
Latina editoriale oggi 29 aprile 2016
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