La Corte dei Conti dovrebbe dare il via libera al Piano ambientale dell'Ilva entro il 2 maggio. Lo ha detto il subcommissario all'Ilva Edo Ronchi, lasciando Palazzo Chigi dopo la riunione insieme con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, il commissario Enrico Bondi e rappresentanze del Ministero dell'Ambiente. L'incontro ha permesso di analizzare la situazione aziendale, approfondendo le problematiche aperte e in particolare sul Piano industriale che deve essere presentato entro 30 giorni dalla pubblicazione del Piano ambientale, già approvato dalla presidenza del Consiglio oltre un mese fa.
Il Piano industriale, che dovrebbe comunque esser già pronto, potrebbe aver subito un ampliamento sia nell'orizzonte temporale, dal 2016 al 2020, che in quello economico, passando da 3 miliardi a oltre 4 miliardi.
Tra le altre cose, uno dei nodi cui si dovrebbe far fronte riguarda il reperimento delle risorse per finanziare l'adeguamento tecnologico degli impianti, e dare applicazione alle prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia).
Tra le ipotesi al vaglio - peraltro previste dal decreto sulle emergenze ambientali ed industriali (il cosidetto 'Terra dei fuochi') - un aumento di capitale, oltre che il possibile intervento della Cassa depositi e prestiti.
Un nuovo incontro con ulteriori aggiornamenti si terrà la prossima settimana.
Il Piano industriale, che dovrebbe comunque esser già pronto, potrebbe aver subito un ampliamento sia nell'orizzonte temporale, dal 2016 al 2020, che in quello economico, passando da 3 miliardi a oltre 4 miliardi.
Tra le altre cose, uno dei nodi cui si dovrebbe far fronte riguarda il reperimento delle risorse per finanziare l'adeguamento tecnologico degli impianti, e dare applicazione alle prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia).
Tra le ipotesi al vaglio - peraltro previste dal decreto sulle emergenze ambientali ed industriali (il cosidetto 'Terra dei fuochi') - un aumento di capitale, oltre che il possibile intervento della Cassa depositi e prestiti.
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