SI
CHIAMAVA COSÌ IL DEPOSITO BANCARIO A LUGANO SUL QUALE IL TECNICO
AVREBBE
FATTO ARRIVARE UN MILIONE DI EURO DI DENARO PUBBLICO CON 8 BONIFICI
DALLA
CAPITALE
Roma
punta a capire se
dietro
alcune commesse
si
nascondano giri
di
soldi. Dalla Calabria,
si
chiedono le dimissioni
della
compagna
di
Valeria
Pacelli
Pesce,
era questo il
codice
del conto
corrente
a Lugano
riconducibile,
secondo
le
autorità elvetiche,
all’ex
ministro Corrado Clini,
finito
ai domiciliari con l’accusa
di
peculato. Sul conto
corrente
numero 0247 678051
sono
arrivati otto bonifici per
un
totale di 1.020.000 euro da
ottobre
2008 a giugno 2012.
Secondo
l’accusa quel milione
di
euro è denaro proveniente
dai
finanziamenti che dovevano
essere
versati per il progetto
New
Eden, al
quale lo Stato
italiano
aveva promesso, dopo
l’ok
di Clini, 54 milioni. Anche
Augusto
Calore Pretner,
ingegnere
padovano, finito
anche
lui ai domiciliari sempre
con
l’accusa di peculato,
aveva
un conto a Lugano. Lui
aveva
scelto un nome diverso:
“Sole”,
dove sono confluiti -
dopo
una serie di passaggi societari
-
altri 2.030.000 euro,
sempre
destinati in origine al
progetto
New
Eden. Il
restante
del
denaro, circa 120 mila euro
era
finito su un ulteriore
conto,
chiamato “Schiavo” di
una
terza persona, deceduta.
Tutti
gli escamotage
societari
dall’estero
A
dare il via agli accertamenti,
Eurojust
che segnalava alcune
transazioni
finanziarie ritenute
sospette
tra una società di
Ferrara,
Med Ingegneria, di
cui
è amministratore delegato
Marco
Gonnella e la Gbc, società
olandese.
Secondo l’accusa:
“Gli
elementi di prova attestavano
che
la Gbc aveva emesso
fatture
per operazioni inesistenti,
per
consentire alla Med
Ingengeria
di creare fondi illeciti”.
La
segnalazione
dall’Olanda
arriva in Italia, a
Ferrara
precisamente. La società
olandese
Gbc - scoprono
gli
investigatori - aveva emesso
fatture
anche nei confronti di
due
enti, ossia la Nature Iraq e
la
Free Iraq Fondation, beneficiari
dei
finanziamenti del
ministero
dell’Ambiente
nell’ambito
del progetto italiano
New
Eden, nato nel 2003
per
riqualificare il territorio
iracheno.
Particolarità: i due
enti
vengono presieduti dalla
stessa
persona, ossia Azzan Alwash,
ambientalista
e ingegnere
iracheno,
presente nella
compagnie
governativa temporanea.
I
fondi dei due enti
vengono
utilizzati in modo sospetto,
perchè
parte del denaro
italiano
poi sarebbe stato prelevato
con
bonifici dagli importi
elevati,
dai 230 ai 420 mila
euro.
Ma c’è di più. Perchè
durante
le perquisizioni disposte
in
Olanda negli scantinati
della
Gbc, viene trovata
anche
documentazione che
porta
direttamente a Lugano.
A
questo punto interviene
l’autorità
elvetica che in un “atto
del
27 marzo 2014 manda le
carte
(in Italia, ndr)
nell’ambito
di
un’indagine per riciclaggio
promossa
nei confronti anche
di
Clini”. In Svizzera Corrado
Clini
avrebbe un conto, aperto
nel
2005, su cui aveva diritto di
firma
anche Augusto Pretner.
Su
questo conto sono arrivati
quindi
8 bonifici “tramite il
conto
di passaggio
0247-.573197
Limecross Limited
Tortona,
in arrivo dal conto
0247-757398
Collphade
Ete.inc”.
Ma il conto “Pesce”
non
sarebbe l’unico riconducibile
all’ex
ministro. In un passaggio
dell’ordinanza
il gip
spiega:
“La relazione nel periodo
dal
settembre 2006 all’agosto
del
2011 è stata di fatto
svuotata
con 18 bonifici verso
altro
conto gestito da Freelance
Ltd.
presso una banca di Lugano”.
Questi
i dettagli di una
complessa
analisi della movimentazione
bancaria
effettuata
dai
magistrati di Ferrara in
collaborazione
con le autorità
olandesi
e svizzere. Ad ottobre
del
2013 l’ex ministro Clini era
stato
interrogato a Ferrara.
Quando
i pm gli hanno mostrato
la
documentazione bancaria,
il
tecnico ha risposto: “Al
riguardo
non so niente di tali
rapporti.
In ragione del mio incarico
però
prenderò i necessari
provvedimenti
a tutela
dello
Stato italiano”. Risposta -
scrive
il gip del decreto emesso
due
giorni fa - “che non appare
credibile”.
Clini, per il giudice,
era
parte di un “complesso e
sofisticato
meccanismo preordinato
all’appropriazione
indebita”.
Tanto
che per il giudice
Piera
Tassone sussiste il pericolo
di
reiterazione del reato,
“in
virtù dell’attività continuata
per
ben quattro anni”.
Guai
grossi
nella
capitale
Ieri
Il
Fatto ha
anticipato la notizia
che
la procura di Roma ha
indagato
anche la compagna di
Clini,
Martina Hauser, per associazione
a
delinquere finalizzata
alla
corruzione. I pm
romani
vogliono capire se dietro
ad
una serie di progetti finanziati
all’estero
si nasconda
un
presunto giro di mazzette. E
così
al vaglio della magistratura
ci
sono finiti due finanziamenti
concessi
dal dicastero
dell’Ambiente:
quello per la
Cina
dal valore di 200 milioni
di
euro, e quello del Montenegro
per
altri 14 milioni. Intanto
ieri
il movimento “Rivolta
ideale”,
fondato dall’avvocato
Michele
Arnoni di Cosenza e
l’ex
sindaco della città, Pietro
Mancini,
hanno chiesto le dimissioni
della
Hauser, assessore
all’ambiente
proprio nel comune
calabro.
il fatto quotidiano 28 maggio 2014
Nessun commento:
Posta un commento