Il sospetto degli inquirenti è che dietro il finanziamento di due progetti in Cina e Montenegro per la riqualificazione ambientale, ottenuti da imprese italiane, ci sia stato un giro di mazzette. Coinvolti nell'indagine anche la moglie di Clini e altre 4 persone
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 27 maggio 2014 Anche la Procura di Roma indaga sull’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che ieri (lunedì 26 maggio) è finito agli arresti domiciliari con l’accusa – mossa dalla Procura di Ferrara – di “aver distratto 3,4 milioni di euro” da un progetto di riqualificazione in Iraq, quando era direttore generale al dicastero. Mentre per il pm romano, Alberto Galantimarcia, Clini insieme alla moglie e ad altre 4 o 5 persone avrebbe fatto parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, con l’aggravante della transnazionalità. L’inchiesta, infatti, è incentrata su presunte provviste realizzate tramite progetti per centinaia di milioni realizzati in Cina e Montenegro.
I due progetti sono al centro di progetti, rispettivamente per 200 milioni e 14 milioni di euro, approvati nell’arco di più di un decennio e riguardano prevalentemente la riqualificazione ambientale di alcune aree. Il sospetto degli inquirenti è che dietro il finanziamento di tali progetti, ottenuti da imprese italiane, ci sia stato un giro di mazzette.
L’indagine capitolina è parallela a quella della Procura di Ferrara. Nel corso della perquisizione fatta ieri negli uffici di Clini, gli uomini della Guardia di finanza hanno acquisito anche documentazione relativa all’inchiesta della Procura capitolina. http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/27/ex-ministro-corrado-clini-indagato-a-roma-per-corruzione/1002706/
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