mercoledì 5 marzo 2014

Diga foranea, i numeri del progetto e con le onde si produrrà energia

Ad aprile scatta il primo bando di gara: l'authority sceglie il consulente per realizzare l'opera da un miliardo di euro



La nuova diga, infatti, costerà un miliardo di euro, sorgerà a cinquecento metri di distanza dalle banchine di Sampierdarena e sarà addirittura in grado di produrre energia sfruttando il moto ondoso. Per realizzarla saranno necessari almeno cinque anni di lavori dal via al primo cantiere, che potrebbe già essere alla metà del 2015. E alla fine non ci saranno limiti alle dimensioni delle navi in entrata e in uscita dallo scalo, fullcontainer con una capacità superiore ai ventimila teus (il teu è l'unità di misura del container e corrisponde a un pezzo da venti piedi).

Il primo atto sarà l'avvio del bando di gara, fissato la scorsa settimana dall'authority per il prossimo mese di aprile, per la scelta del consulente che andrà ad affiancare l'ente di palazzo San Giorgio nella progettazione dell'opera. Valore del bando, sette milioni di euro, una cifra significativa legata però a un'opera che costa un miliardo. Tecnicamente, si tratterà di individuare nel bando il soggetto che affiancherà l'ente per la stesura del progetto definitivo che si compone di quattro punti: analisi, indagine, studio e progettazione (preliminare e definitiva).


L'obiettivo dell'ente guidato dal presidente Luigi Merlo è di scegliere l'advisor entro fine anno e di completare la progettazione nel 205. L'operazione entrerà però nel vivo fin dal prossimo mese, con la pubblicazione del bando per la scelta del consulente. I passaggi- chiave del progetto su cui poggerà il nuovo piano regolatore portuale, intanto, stanno già prendendo sostanza.

Primo fondamentale aspetto il fatto che l'opera verrà realizzata in due distinte fasi: la prima si completerà con il "taglio" della vecchia diga all'altezza dell'imboccatura di levante, per consentire l'ingresso delle grandi navi dirette a Calata Bettolo e al Sech, e con la realizzazione di due tronconi della nuova diga. L'operazione si salderà nella sua seconda e definitiva fase, quando verrà completata la nuova diga e in parallelo le banchine di Sampierdarena avanzerà fino all'altezza della vecchia diga. Tempo necessario per la realizzazione dell'intera opera, cinque anni dall'apertura del primo cantiere "marittimo".

Si potrà così realizzare quel "porto in linea" che già l'architetto Renzo Piano aveva ipotizzato nel suo Affresco, ormai dieci anni fa. Sbalordivi saranno comunque i numeri dell'opera che ha davvero pochi eguali nel mondo per distanza dalla costa, profondità del mare e soluzioni ingegneristiche adottate.

Per realizzare una barriera protettiva dello scalo a una simile distanza, infatti, bisognerà costruire una diga completamente diversa da quella attuale, non solo molto più alta, ma anche più larga e massiccia. Per la costruzione si utilizzeranno sia i detriti provenienti dalla demolizione della vecchia che grandi cassoni affondati. E proprio quest'ultimo aspetto rappresenta forse l'elemento più innovativo.

Sfruttando il moto ondoso, la diga attraverso i suoi cassoni potrà generare energia. Il progetto di produzione di energia dal moto ondoso rappresenta uno degli elementi-chiave del "porto green" che individua proprio le fonti rinnovabili fra i suoi asset principali. Non a caso, una volta completata, la nuova diga ospiterà sulla sua superficie anche delle pale eoliche di nuova generazione in grado di generare energia dal vento. La diga sarà così non solo il principale elemento di protezione del porto, ma anche un generatore di energia attraverso il movimento delle onde, intercettato dai cassoni, e il vento. http://genova.repubblica.it/cronaca/2014/03/04/news/diga_foranea_l_animazione-80158879/?ref=HREC1-28
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