venerdì 7 marzo 2014

Comunicato Amici per le Antenne contro l'elettrosmog

Per chi non lo sapesse, l’elettrosmog è l'inquinamento derivante in genere da radiazioni elettromagnetiche, causate dai radar (malattia dei radaristi), dalle emittenti radiofoniche e televisive, dai ponti radio, dalle reti pertelefonia cellulare, dagli apparati wireless (campi elettromagnetici ad alta frequenza) e dai cavi elettrici percorsi daalta tensione (campi elettromagnetici a bassa frequenza). Detto questo, la prima deduzione a cui si giunge, è che questo "tipo di inquinamento" nel terzo millennio, è ormai diffusissimo: ma è intelligente sottovalutarlo? Malgrado sia impercettibile ai nostri sensi e rilevabile solo con strumentazioni sofisticate, questo "tipo di inquinamento" nel 2011 è stato inserito dalla IARC (Agenzia Internazionale Ricerca Cancro) nella classe 2B, classe cancerogena possibile per l'uomo; purtroppo gli scarsi studi epidemiologici effettuati a riguardo, non consentono di certificare con esattezza la cancerogenicità dell’elettrosmog, ma la stesse scarse informazioni a riguardo, non ne garantiscono la non pericolosità;d’altra parte invece, gli evidenti effetti biologici sono universalmente riconosciuti.

Con tutto l’inquinamento già presente ad Aprilia, quest'ultimo, poteva mancare? Certamente no, e vista la grande trasparenza del nostro comune, non poteva mancare neanche l’assegnazione diretta (senza gara d'appalto) per il monitoraggio dell'elettrosmog, ad un privato cittadino, laddove le direttive di legge indicano ben altro.
In Italia il principale riferimento normativo per quanto riguarda l’elettrosmog è la Legge 22 febbraio 2001, n. 36 - "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici". L’unico ente di monitoraggio riconosciuto con legge regionale n. 45 del 06/10/1998, per la protezione ambientale, è l’A.R.P.A. (Agenzia Regionale Protezione Ambientale). L’articolo 14 della legge quadro recita esplicitamente che “Le amministrazioni provinciali e comunali, al fine di esercitare le funzioni di controllo e di vigilanza sanitaria e ambientale per l'attuazione della presente legge, utilizzano le strutture delle Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente, di cui al decreto-legge 4 dicembre 1993, n. 496, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 gennaio 1994, n. 61. Restano ferme le competenze in materia di vigilanza nei luoghi di lavoro attribuite dalle disposizioni vigenti.” La Regione Lazio è dotata di strutture regionali per la protezione ambientale (A.R.P.A. Lazio), quindi seguendo la normativa, l'incarico dovrebbe essere affidato all'ente pubblico, invece che seguire la strada dell'iniziativa privata.
Il sofisticato sistema di monitoraggio continuo delle emissioni elettromagnetiche, per avere una valenza statistica,consiste nell'uso di centraline che controllano h24 le emissione con relative medie giornaliere e picchi massimali. L'amministrazione comunale con la determina n.728 del 29/11/2013 conferisce: ”all. Arch. Valentina Lo Zupone l’incarico per l’effettuazione di attività di ricognizione e di monitoraggio del livello di inquinamento provocato da onde elettromagnetiche in prossimità di siti sensibili […]” inoltre la determina specifica che “l'utilizzo della strumentazione di cui sopra richiede il coinvolgimento di personale altamente specializzato in grado di analizzarne i dati raccolti e di rappresentarli su idonei sistemi informatici;” detto questo, come può essere assegnato il monitoraggio ad un privato, invece di chiamare in causa l'ente preposto per legge?
Alla luce di queste informazioni, i Sostenitori del M5S Aprilia si chiedono come sia possibile che l'arch. Valentina Lo Zupone, possa svolgere il medesimo incarico di competenza di una struttura pubblica, con la stessa qualità e applicazione, per non parlare del dispiego di numerose centraline necessarie per un adeguato monitoraggio del vasto territorio del comune di Aprilia. Inoltre, chiede all'amministrazione comunale per quali motivi la scelta sia ricaduta su un privato cittadino che, a quanto ci risulta, non ha mai svolto un’attività di rilevazione dell'elettrosmog e di monitoraggio dello stesso. Certo è che, l’architetto in questione non è un volto nuovo negli uffici comunali, si hanno notizie di Lei già dal 2006 con la giunta d’Alessio, e dopo vari avvistamenti al settore urbanistica, adesso riceve in assegnazione diretta un appalto sul monitoraggio dell'inquinamento elettromagnetico.

Ricordiamo che nell’articolo 191 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (UE), viene citato il principio di precauzione. Il suo scopo è garantire un alto livello di protezione dell’ambiente grazie a delle prese di posizione preventive in caso di rischio. Il principio di precauzione permette di reagire rapidamente di fronte ad un possibile pericolo per la salute umana, animale o vegetale, ovvero per la protezione dell'ambiente. Infatti, nel caso in cui i dati scientifici non consentano una valutazione completa del rischio, il ricorso a questo principio consente, ad esempio, di impedire la distribuzione dei prodotti che possano essere pericolosi ovvero di ritirare tali prodotti dal mercato. Tale principio è stato riconosciuto da varie convenzioni internazionali e figura sopratutto nell'Accordo sulle misure sanitarie e fitosanitarie (SPS) concluso nel quadro dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC).
Il principio di precauzione può essere invocato quando un fenomeno, un prodotto o un processo può avere effetti potenzialmente pericolosi, individuati tramite una valutazione scientifica e obiettiva, se questa valutazione non consente di determinare il rischio con sufficiente certezza. Si iscrive pertanto nel quadro generale dell'analisi del rischio che comprende, oltre la valutazione del rischio, la gestione e la comunicazione del rischio. Nella maggior parte dei casi, i consumatori europei e le associazioni che li rappresentano devono dimostrare il pericolo associato a un processo o a un prodotto messo sul mercato, eccezione fatta per i medicinali, i pesticidi o gli additivi alimentari. Tuttavia, nel caso di un'azione presa a titolo del principio di precauzione, si può pretendere che sia il produttore, il fabbricante o l’importatore a dimostrare l’assenza di pericolo.

In qualità di cittadini del comune di Aprilia, chiediamo il ritiro immediato della determina e un impegno dell'amministrazione a richiedere quanto prima all'A.R.P.A. Lazio una campagna di monitoraggio dell'inquinamento elettromagnetico sull'intero territorio comunale, a prevedere l'istallazione di centraline di monitoraggio (H24) delle emissioni prodotte dagli impianti già istallati, a definire gli strumenti di costante pubblicità alla cittadinanza rispetto ai risultati dei monitoraggi. Chiediamo all'amministrazione di impegnarsi a determinare le limitazioni, per quanto possibile e compatibilmente con le normative vigenti, alla proliferazione di antenne per la telefonia mobile. Questo appello è rivolto a tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione, a tutti i consiglieri che sono i nostri rappresentanti nelle istituzioni, con la certezza che sarà accolto con la dovuta considerazione ed auspicando che si faccia al più presto chiarezza.

Grazie a tutti.

12 febbraio 2014

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