domenica 23 marzo 2014

Acqua bene comune, l’Europa chiude il rubinetto

Giorgio Salvetti, 22.3.2014 Intervista. Parla Corrado Oddi del Forum dei movimenti per l'acqua pubblica. "Ci sono due buone notizie e una cattiva: il Lazio ha approvato la legge di inziativa popolare per l'acqua pubblica, in parlamento ne abbiamo presentanto un'altra, invece la Commissione Ue ha bocciato una proposta firmata da quasi due milioni di cittadini" http://ilmanifesto.it/acqua-bene-comune-leuropa-chiude-il-rubinetto/ Sono pas­sati quasi tre anni dalla vit­to­ria del refe­ren­dum per l’acqua pub­blica. Il voto di 27 milioni di ita­liani finora è stato igno­rato. Al di là della ceri­mo­nia per la gior­nata mon­diale cogliamo l’occasione per fare il punto della situa­zione con Cor­rado Oddi del Forum dei movi­menti per l’acqua. Quali sono le ultime novità? Que­sta set­ti­mana è stata ricca di eventi, posso dire che ci sono due buone noti­zie e una meno buona. Comin­ciamo dalle buone notizie. Prima di tutto la Regione Lazio ha appro­vato la legge di ini­zia­tiva popo­lare per l’acqua pub­blica (il mani­fe­sto ne ha dato noti­zia nei giorni scorsi). Poi il gruppo par­la­men­tare tra­sver­sale che si è impe­gnato a por­tare avanti le nostre bat­ta­glie ha pre­sen­tato in par­la­mento la pro­po­sta di legge, sem­pre di ini­zia­tiva popo­lare, che ripro­duce quello che ave­vano già chie­sto nel 2007. Di que­sto gruppo fa parte il Movi­mento 5 Stelle, Sel e una ven­tina di par­la­men­tari del Pd. A que­sto punto chie­diamo che ne venga calen­da­riz­zata la discussione. E la noti­zia negativa? Riguarda l’Europa. La Com­mis­sione Ue ha sostan­zial­mente respinto un’altra pro­po­sta di legge di ini­zia­tiva popo­lare ma que­sta volta con­ti­nen­tale. Si chiama Ici (Euro­pean citi­zens ini­tia­tive) e ha rac­colto quasi due milioni di firme. Anche noi in Ita­lia abbiamo con­tri­buito rac­co­glien­done 70 mila. In que­sta legge si chie­deva il rico­no­sci­mento del diritto all’acqua pota­bile e ai ser­vizi ige­nici, lo stop alle pri­va­tiz­za­zioni e si voleva otte­nere che l’acqua fosse tenuta fuori dai trat­tati inter­na­zio­nali. Sul primo punto l’esecutivo euro­peo ormai pros­simo alla sca­denza ha fatto pro­messe gene­ri­che. Gli altri due invece li ha respinti soste­nendo che la gestione dipende dai sin­goli stati e che quindi l’Europa non può opporsi al libero mer­cato e alla pro­prietà pri­vata nep­pure quando si sta par­lando di un bene evi­den­te­mente pub­blico come l’acqua. Insomma noi ci muo­viamo sia a livello locale che con­ti­nen­tale, ci sono state ben tre ini­zia­tive popo­lari, una regio­nale che è andata a buon fine, una nazio­nale che è all’esame del par­la­mento e una euro­pea che non è passata. Sem­bra pro­prio che i popoli siano dispo­sti a impe­gnarsi per l’acqua pub­blica ma che i governi non li vogliano ascoltare. Noi però non ci arren­diamo. Ieri ad esem­pio abbiamo pre­sen­tato alla Fon­da­zione Lelio Basso di Roma l’osservatorio popo­lare sull’acqua e sui beni comuni.

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