lunedì 15 ottobre 2012

Roma Eur al posto del velodromo olimpico speculazione e amianto

Roma, speculazione edilizia e amianto: ecco cosa resta dell’ex Velodromo dell’Eur Il 24 luglio 2008 il Velodromo del quartiere romano dell’Eur, costruito per le Olimpiadi del 1960, è stato fatto implodere. L’implosione ha prodotto una nube pericolosa per i 10mila abitanti della zona. Quello che non è stato mai detto ai cittadini è che il Velodromo era pieno di amianto e che le bonifiche regolamentari non vennero mai eseguite. La demolizione dell’impianto è stata decretata dalla giunta del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, spiegando che la struttura – dimora di senzatetto – era ormai diroccata e che la pista adibita alle corse ciclistiche era inutilizzata dal 1968. Nel progetto pensato dall’Eur Spa (l’azienda partecipata al 90% dal ministero dell’Economia e al 10% dal Comune di Roma), responsabile dell’abbattimento, si prevedeva la costruzione di un grande parco acquatico, la “Città dell’acqua“. Ma i lavori non sono mai partiti e dal 2009 il comitato cittadino “Amianto Velodromo” denuncia che l’unico scopo della demolizione è ottenere il cambio d’uso della struttura per edificare otto palazzine residenziali. “Non si poteva non sapere che il Velodromo fosse pieno di amianto, denuncia il comitato. Negli anni ’60 era il materiale che veniva utilizzato maggiormente per edificare edifici e strutture adibite a pubblici spettacoli”. Una battaglia, questa portata avanti da “Amianto Velodromo” che ha portato a un risultato importante. La magistratura, in seguito alle numerose denunce presentate dai cittadini, ha rinviato a giudizio Filippo Russo, ex dirigente dell’Eur Spa e direttore responsabile del processo d’esplosione. L’accusa è disastro colposo. A febbraio si aprirà il processo di Matteo Marini (montaggio di Claudia Amico) 14 ottobre 2012 video http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/10/14/velodromo-chiedera-scusa-cittadini/207299/

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