venerdì 26 ottobre 2012
la procura di Latina indaga sui danni dell'arsenico e sulle malattie conseguenti
La Procura indaga sulle patologie legate alla contaminazione della rete e al dossier choc
Arsenico, materia per il pm
Aperto un fascicolo, al vaglio lo studio epidemiologico e i ritardi delle analisi
ADESSO indaga la Procura e il sostituto Marco
Giancristofaro ha messo gli
occhi sui dati choc relativi
all’acqua all’arsenico e sulle patologie tumorali che
sono sensibilmente aumentate nei comuni della provincia di Latina che sono
esposti.
Il magistrato ha aperto un
fascicolo, al momento contro ignoti, sulla scorta dei
numeri, ritenuti paurosi e
indicativi. Numeri che sono da brividi sull’incidenza
tumorale nel territorio pontino. «Nella provincia di
Latina – si legge nello studio diffuso nei giorni scorsi
– emerge un eccesso significativo della mortalità per
tutti i tumori con un incremento del 12% e per le
singole cause tumorali c’è
un eccesso per il tumore del
polmone e per quello della
vescica negli uomini».
Il dossier è stato visionato
e studiato anche dall’Ordi -
ne dei Medici di Latina e lo
stesso presidente Giovanni
Maria Righetti aveva sostenuto l’interesse degli iscritti per un problema che non
deve essere sottovalutato e
che si era anche manifestato in prossimità delle deroghe rilasciate sulle tracce di
arsenico nell’acqua superiori ai 20 microgrammi.
Per il momento sono due
le sponde su cui sta lavorando la Procura: oltre al
contenuto del dossier epidemiologico e studiare i
decessi avvenuti di recente,
gli inquirenti si stanno concentrando sugli interventi
ritenuti tardivi e sulle direttive dell’Unione Europea
che sono state in un certo
senso «snobbate».
Già nove anni fa Strasburgo aveva messo in guardia
le Regioni con le reti contaminate dall’a rse ni co
chiedendo un intervento oltre che immediato anche
necessario, grazie a degli
impianti adeguati alla riduzione del tasso nell’acqua.
Dal 2003 in poi la storia è
andata avanti a colpi di
deroghe, fino agli ultimi
giorni. Entro pochi mesi
tutte le fonti di erogazione
di acqua potabile dovranno
distribuire solo entro livelli
inferiori ai dieci microgrammi. L’inchiesta aperta
a Latina è analoga a quella
condotta a Viterbo dal sostituto Massimiliano Siddi
dopo una serie di esposti
che erano stati presentati,
anche in via Ezio sono arrivate delle segnalazioni,
l’indagine è all’inizio ma
già a breve potrebbe avere
dei risvolti molto importanti.
A.B.http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0bedcc/pag11latina.pdf
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