lunedì 1 ottobre 2012

Pontinia, Tombolillo e la Trasco, Report sviste o superficialità?


La puntata di ieri sera di Report è stata come sempre importante per squarciare il velo della censura e della disinformazione, come voleva dimostrare il filo conduttore della puntata, sulle malefatte della mala politica, delle ruberie e delle dissipazioni, dell'abuso di ufficio e dell'interesse personale. Il passo successivo non poteva che essere il degrado e le maialate del pdl romano, tra parentopoli, festini, soldi dei contribuenti e dei disabili, delle famiglie bisognose e delle categorie sociali più deboli consumati in ristoranti, hotel e festini dell'intera destra romana. Anche il pd ha fatto la sua parte. O ne è stato complice oppure non ha controllato come avrebbe dovuto fare una vera opposizione. Passando dal nazionale al locale, da mafia e camorra, malcostume e ruberie si è passati all'accostamento con la provincia di Latina. Il caso Del Balzo e il caso Cusani erano già balzati agli “onori” delle cronache locali. Mancava il caso Pontinia, Tombolillo e la Trasco. Un giornalista che non è calato da Marte conoscerebbe la differenza dei vari casi trattati. O se non li conosce, un giornalista, fa le sue ricerche e verifiche. E allora i casi sono 2 o il servizio è stato tagliato per esigenze di spazio a favore di cronache più o importanti oppure non si è compresa la situazione. Vero che Tombolillo è stato condannato e che ha pagato (estinguendo il suo debito con la giustizia a differenza di quasi tutti i casi elencati nel servizio ma questo non si è notato). Vero che non c'è incompatibilità con la condanna e la carica. Ma chi non è uno sprovveduto sa che la storia di Pontinia, dal 2004 si gioca su degli errori contabili che hanno portato alla dichiarazione di un dissesto dichiarato inesistente da: Corte dei Conti nel 2005, Tar (due sentenze novembre 2004 e gennaio 2005), dal Ministero dell'Interno e spiegato dal Consiglio con ripetuti errori di metodo o di calcolo. Allo stesso modo un giornalista professionista sa che la sentenza della Trasco condanna alcuni (non tutti, perchè?) amministratori (alcuni presenti alle votazioni e delibere e altri assenti) mentre salva i tecnici che hanno redatto e certificato i conteggi (e qui c'è il perchè ancora più grande). Andando un po' oltre la condanna (al contrario del degrado della politica in atto) non è avvenuto per vantaggi dei condannati, né delle aziende di amici, ma solo del riconoscimento di diritti sindacali. Poi la ciliegina sulla torta. Il servizio si è aperto con le accuse del moralista a targhe alterne che riscuote lo stipendio dal pdl della regione Lazio, quello dello scandalo e del degrado sul quale sono intervenuti addirittura Bagnasco e Napolitano. Quello che il moralista a targhe alterne non ha detto è che il suo candidato a sindaco è stato condannato per lo stesso motivo di Tombolillo e che, secondo la stampa, non avrebbe pagato il suo debito con l'amministrazione e che quindi sarebbe incompatibile con la carica. E che il compagno di gruppo in consiglio comunale del moralista a targhe alterne avrebbe percepito (secondo i giornali) indebiti compensi quando era sindaco di Pontinia e che non avrebbe ancora restituito. Quindi anch'egli incompatibile con la carica?

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