La puntata di ieri sera di Report è
stata come sempre importante per squarciare il velo della censura e
della disinformazione, come voleva dimostrare il filo conduttore
della puntata, sulle malefatte della mala politica, delle ruberie e
delle dissipazioni, dell'abuso di ufficio e dell'interesse personale.
Il passo successivo non poteva che essere il degrado e le maialate
del pdl romano, tra parentopoli, festini, soldi dei contribuenti e
dei disabili, delle famiglie bisognose e delle categorie sociali più
deboli consumati in ristoranti, hotel e festini dell'intera destra
romana. Anche il pd ha fatto la sua parte. O ne è stato complice
oppure non ha controllato come avrebbe dovuto fare una vera
opposizione. Passando dal nazionale al locale, da mafia e camorra,
malcostume e ruberie si è passati all'accostamento con la provincia
di Latina. Il caso Del Balzo e il caso Cusani erano già balzati agli
“onori” delle cronache locali. Mancava il caso Pontinia,
Tombolillo e la Trasco. Un giornalista che non è calato da Marte
conoscerebbe la differenza dei vari casi trattati. O se non li
conosce, un giornalista, fa le sue ricerche e verifiche. E allora i
casi sono 2 o il servizio è stato tagliato per esigenze di spazio a
favore di cronache più o importanti oppure non si è compresa la
situazione. Vero che Tombolillo è stato condannato e che ha pagato
(estinguendo il suo debito con la giustizia a differenza di quasi
tutti i casi elencati nel servizio ma questo non si è notato). Vero
che non c'è incompatibilità con la condanna e la carica. Ma chi non
è uno sprovveduto sa che la storia di Pontinia, dal 2004 si gioca su
degli errori contabili che hanno portato alla dichiarazione di un
dissesto dichiarato inesistente da: Corte dei Conti nel 2005, Tar
(due sentenze novembre 2004 e gennaio 2005), dal Ministero
dell'Interno e spiegato dal Consiglio con ripetuti errori di metodo o
di calcolo. Allo stesso modo un giornalista professionista sa che la
sentenza della Trasco condanna alcuni (non tutti, perchè?)
amministratori (alcuni presenti alle votazioni e delibere e altri
assenti) mentre salva i tecnici che hanno redatto e certificato i
conteggi (e qui c'è il perchè ancora più grande). Andando un po'
oltre la condanna (al contrario del degrado della politica in atto)
non è avvenuto per vantaggi dei condannati, né delle aziende di
amici, ma solo del riconoscimento di diritti sindacali. Poi la
ciliegina sulla torta. Il servizio si è aperto con le accuse del
moralista a targhe alterne che riscuote lo stipendio dal pdl della
regione Lazio, quello dello scandalo e del degrado sul quale sono
intervenuti addirittura Bagnasco e Napolitano. Quello che il
moralista a targhe alterne non ha detto è che il suo candidato a
sindaco è stato condannato per lo stesso motivo di Tombolillo e che,
secondo la stampa, non avrebbe pagato il suo debito con
l'amministrazione e che quindi sarebbe incompatibile con la carica. E
che il compagno di gruppo in consiglio comunale del moralista a
targhe alterne avrebbe percepito (secondo i giornali) indebiti
compensi quando era sindaco di Pontinia e che non avrebbe ancora
restituito. Quindi anch'egli incompatibile con la carica?
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