La Provincia di Latina preso atti delle osservazioni del comune di Pontinia in merito ai vincoli che gravano sull'area dove è stato ubicato l'intervento ha sospeso la conferenza dei servizi per il progetto della 3. centrale a biomasse nel comune di Pontinia.
Ecco altre osservazioni di cui la conferenza dei servizi, se mai dovesse ripartire, dovrà tener conto:
AL MINISTERO DELL'AMBIENTE fax 06/57228707
ALLA REGIONE LAZIO fax 06/51683888
AL CORPO FORESTALE DELLO STATO fax 06/4873362
ALLA PROVINCIA DI LATINA fax 0773/401505
All’Associazione GreenPeace fax 06/45439793
oggetto: D.Lgs. 29 dicembre 2003 n. 387 Società Latina Sole srl. Costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, di potenza nominale pari a 960 KW. Pontinia, strada Migliara 50 sx. Conferenza dei servizi per il giorno 14/12/2010
Richiesta di chiarimenti per probabile intervento di deforestazione
Nella documentazione del progetto della Società Latina Sole srl. Costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, di potenza nominale pari a 960 KW. Pontinia, strada Migliara 50 sx. Conferenza dei servizi per il giorno 14/12/2010, nel documento “emissioni in atmosfera – relazione tecnica” a pag. 14, nell'argomento:
combustibili e consumi relativi si afferma che “l'impianto sarà alimentato ad Olio vegetale raffinato (olio di colza oppure olio di palma oppure olio di girasole oppure olio di Jatropha)”.
Nella documentazione di progetto, come già fatto notare nelle osservazioni presentate il 9 – 12 – 2010 non si spiega né dove avvenga la produzione del combustibile, né sul trasporto e la provenienza.
Leggendo alcune informazioni in materia (per esempio):
http://www.novaresistemi.it/index.php/fonti-rinnovabili/cogenerazione-a-biomasse/cogenerazione-a-olio-vegetale
COMBUSTIBILI UTILIZZABILI
Una descrizione dei principali oli vegetali utilizzati come combustibili per la produzione combinata di energia elettrica e termica:
Girasole lI girasole è una pianta annuale, a ciclo primaverile-estivo, che dimostra buona adattabilità e non presenta esigenze eccessive. II processo di produzione dell’olio di girasole consiste nella macinazione e spremitura a freddo del materiale raccolto da cui è ricavato l’olio vegetale per lavorazione esclusivamente meccanica; il residuo della spremitura è mangimi animali.
Olio di Palma iI frutto della palma è grande quanto una grossa prugna e si sviluppa in caschi che pesano fino a 20 kg. Ogni frutto contiene un seme duro circondato da una polpa molle, chiamata mesocarpo: da ogni frutto è possibile estrarre olio pari a circa il 50% in peso. L’olio di palma utilizzato come biocombustibile è del tipo RDB raffinato (Refined, Bleached & Deodorised palm olein) e viene importato prevalentemente dalla Malesia.
Colza Sebbene la colza sia una pianta originaria del bacino del mediterraneo ha avuto nel secolo scorso una rapida diffusione nei.- Paesi nord-orientali come Germania, Francia, Polonia, Gran Bretagna, Danimarca e Svezia. A livello mondiale i maggiori coltivatori di colza risultano essere in India, Cina, Pakistan e Canada. Come per per il girasole è ricavato per lavorazione escusivamente meccanica.
Soia La soia viene utilizzata per l’estrazione degli oli vegetali soprattutto negli Stati Uniti. Come per le precedenti colture l’olio vegetale è ricavato per lavorazione esclusivamente meccanicanica.
si nota che olio di palma e altri eventuali combustibili potrebbero provenire dall'estero e addirittura da prodotti della deforestazione (olio di palma).
Leggendo il documento del Corpo Forestale dello Stato, che si allega, sulle principali iniziative contro la deforestazione, nonché dell'associazione Greenpeace sullo stesso argomento si nota che questo pericolo aumenta.
Si chiede pertanto di vigilare sul progetto di cui alla Società Latina Sole srl. Costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, di potenza nominale pari a 960 KW. Pontinia, strada Migliara 50 sx. Conferenza dei servizi per il giorno 14/12/2010 per evitare qualsiasi problema legato appunto alla deforestazione.
Spettabile
Provincia di Latina
Settore Ecologia e ambiente
oggetto: D.Lgs. 29 dicembre 2003 n. 387 Società Latina Sole srl. Costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, di potenza nominale pari a 960 KW. Pontinia, strada Migliara 50 sx. Conferenza dei servizi per il giorno 14/12/2010
Trasmissione osservazioni al progetto
Premessa
Nella documentazione inviata al Comune di Pontinia non ho trovato le informazioni in merito alla pubblicazione del progetto in esame sugli organi di informazione locale.
In quale giornale e quando è stata inserita la pubblicazione della conferenza dei servizi in oggetto se i cittadini, le associazioni interessate vogliono intervenire nel procedimento?
Inoltre da diversi giorni il sito ufficiale della Provincia di Latina http://provincia.latina.it/ non è raggiungibile eppure facendo una ricerca su google si nota:
1.Provincia di Latina - Convocazione Conferenza di Servizi 14/12 ...
14 dic 2010 ... Mappa Sei in: Home > Convocazione Conferenza di Servizi 14/12/2010 ore 9.30 Impianto fotovoltaico sito in Pontinia (LT) Loc. Quartaccio ...
https://www.provincia.latina.it/flex/cm/pages/.../8777 - Copia cache
2.Provincia di Latina - Altri Avvisi e Bandi
AVVISO CONVOCAZIONE - Conferenza di Servizi 14/12/2010 ore 9.30 - Società ...
https://www.provincia.latina.it/flex/cm/.../1473 - Copia cache - Simili
Ma non è possibile accedere alle informazioni in quanto, come detto, il sito non è raggiungibile.
Progetto e posti di lavoro
E’ ormai arci noto che gli impianti a biomasse non creano posti di lavoro significativi né per il funzionamento della centrale (in questo non è previsto nemmeno un operatore) né per l’agricoltura.
Difatti:
“Attualmente la centrale di Bando importa il materiale combustibile dal Veneto e, in parte, dal Brasile, con buona pace dell’economia locale. Si è inoltre visto come le superfici richieste per le coltivazioni energetiche siano assurdamente enormi.” (fonte http://edemps.comunicopparesi.it/edemps/forum/tavolo-tematico-ambiente/660631367). Che a proposito del processo in seguito al sequestro, scrive: Infine l’assessore all’ambiente del Comune di Argenta, ha raccontato tutta la vicenda della centrale a biomasse di Bando di Argenta. Facendo notare come tutte le promesse fatte dai proprietari in fase di progettazione e realizzazione, in termini di ricaduta occupazionale e utilizzo delle produzioni agricole locali, siano state completamente disattese. L’unica ricaduta, ha affermato l’assessore, è stata quella ambientale: più di 100 TIR al giorno che portano allo stabilimento la materia vegetale necessaria, proveniente probabilmente dall’estero, causano un inquinamento acustico e ambientale di notevole entità.
(fonte
http://www.articolo32.it/documenti/PRIMO%20INCONTRO%20A%20RUSSI%20PER%20LA%20CENTRALE.htm)
Si continua:
“Le grandi centrali a biomasse (20,30,40 MW) che i privati stanno proponendo ad alcuni Enti locali (Conselice, Russi, Finale Emilia) non rispondono a logiche di filiera e non hanno nessun legame col
territorio. Le rese per ettaro, sia quantitative che economiche conducono inevitabilmente al reperimento sul mercato estero dei materiali da bruciare, con buona pace della riconversione dei nostri agricoltori che dell’ambiente, sul quale graveranno i costi di trasporto.”
(fonte http://www.alessandroronchi.net/2006/biomasse-le-grandi-centrali-sono-fuori-gioco/
http://www.leganordbondeno.com/agricoltura/riconversione-degli-zuccherifici-e-agroenergie-delusioni-in-agguato-per-la-nostra-agrico-2.html Actelios Falck e Eridania Maccaferri hanno siglato un accordo da 300 milioni di euro per sviluppare la produzione di bioenergia negli ex stabilimenti per la lavorazione della barbabietola di Castiglion Fiorentino russi, Fermo e Villasor (Cagliari). Benché la volontà dichiarata sia quella di approvvigionare di materia prima locale le centrali , un moderato realismo fa supporre che non sarà proprio così. Difficile credere nell’uso di olio di girasole, quotato grezzo a più di 550 euro/t , quando si può importare olio di palma grezzo a 400 euro/t. Lo stesso discorso vale per la biomassa da legno. Ne abbiamo un esempio con la grande centrale di Bando d’Argenta. Neanche un pioppo è stato piantato in Italia per alimentare quello stabilimento. E non è l’unico:
http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/admin/rla_Documenti/1-2160/RIVA.pdf
Il mercato della biomassa considerato è extraregionale in oltre il 60% dei casi. Questo
aspetto è condizionato dai costi di trasporto, dalla effettiva disponibilità nel territorio in
cui sono inserite le centrali e dai costi del prodotto. Inoltre, è stato riscontrato come gli
impianti di taglie superiori si approvvigionino al di fuori della regione. Dalla Tabella 7 si
osserva come negli impianti di classe di potenza superiore solo il 20% di biomassa è
reperita nell’area della regione di insediamento della centrale.
Note critiche
antincendio
trattandosi di impianto (relazione tecnica d'impianto pag. 3) costituito da un gruppo elettrogeno della potenza di circa 1.000 KW, quindi soggetto alla normativa antincendio (vedere elenco allegato al D.M. 16/02/1982 attività n. 15) Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili: a) per uso industriale o artigianale con capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 m3. b) per uso industriale o artigianale o agricolo o privato, per capacità geometrica complessiva superiore a 25 m3 . Attività n. 17) Depositi e/o rivendite di oli lubrificanti, di oli diatermici e simili per capacità superiore ad 1 m3 . 63) Centrali termoelettriche.64) Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di potenza complessiva superiore a 25 kW .. ) manca la domanda, l'analisi, la documentazione di progetto, la relazione previsto dalla vigente normativa antincendio in merito ai gruppi elettrogeni.
Emissioni nell'atmosfera
manca nella documentazione la domanda, l'analisi, la documentazione di progetto, la relazione previsto dalla vigente normativa in merito alle emissioni in atmosfera. Il D.L.gs. 152 del 03/aprile/2006 Parte V ( prevenzione e limitazione delle emissioni in atmosfera di impianti e attività , si applica agli impianti, inclusi gli impianti termici civili, ed alle attività che producono emissioni in atmosfera) .
Prelievo e scarico di acque
Nella documentazione di progetto non si fa riferimento ad eventuali prelievi di acqua e /o scarichi di acque reflue, anche se pare logico pensare che questi siano esistenti.
Sarebbe opportuno specificare e dichiarare in modo esplicito questi aspetti o, se questi saranno presenti, accompagnarli con la relativa documentazione di progetto, istanze.
Possibili incongruenze di progetto
relazione tecnica d'impianto
a pag. 4 (secondo capoverso) viene riportata una affermazione: “la produzione di energia elettrica in maniera distribuita ha notevoli vantaggi ambientali data la notevole riduzione di dispersioni di tale energia sulla rete di trasporto ”
palesemente in contrasto con quanto riportato a pag. 15 (primo capoverso): “la connessione alla rete Enel avverrà tramite punto di consegna MT presso cabina adiacente al gruppo....”
In tale caso non vero che non c'è dispersione per stessa ammissione della medesima relazione.
Confronto “relazione tecnica di impianto” con “emissioni in atmosfera relazione tecnica”
Nella “relazione tecnica di impianto” a pag. 4 (secondo capoverso) viene riportata una affermazione: la produzione di energia elettrica in maniera distribuita ha notevoli vantaggi
ambientali data la notevole riduzione di dispersioni di tale energia sulla rete di trasporto con azzeramento delle emissioni di CO2..”
Viceversa nel documento “emissioni in atmosfera relazione tecnica” pag. 16 e a pag. 17 vengono riportate le emissioni .
Documento “relazione attestante la compatibilità dell'intervento con la tutela della biodiversità come previsto dall'art. 12 comma 7 paragrafo secondo del D. Lvo 387 / 2003”
Analizzando tale documento “relazione attestante la compatibilità dell'intervento con la tutela della biodiversità come previsto dall'art. 12 comma 7 paragrafo secondo del D. Lvo 387 / 2003” si ha l'impressione che questo documento sia stato inserito a caso o per errore.
Difatti, a parte una brevissima citazione a pag. 3 (inoltre si prevede la realizzazione di un impianto di cogenerazione con gruppo elettrogeno alimentato ad olio vegetale da 960 KW) si analizza solo ed esclusivamente di un ipotetico fotovoltaico della superficie di mq 6.333.
Vengono quindi spontanee le seguenti domande, con richiesta di chiarimenti:
- qual è la relazione tra i 2 impianti?
- L'impianto fotovoltaico conforme alla normativa nazionale e regionale?
- L'impianto fotovoltaico sommato a quello del gruppo elettrogeno sono tra loro compatibili?
- La somma dei 2 impianti di produzione energetica sono compatibili con la prescrizione e la previsione urbanistica di zona rurale?
- Perché mancano completamente le informazioni sulla produzione di olio vegetale da usare come combustibile in merito alla produzione nella zona (o nella provincia di Latina o nella Regione Lazio) e di conseguenza alla compatibilità con la produzione agricola.
In merito poi al progetto dell’impianto fotovoltaico, non c’è riferimento al rispetto del comma 7 dell’art. 12 del decreto legislativo 387/03 (7. Gli impianti di produzione di energia elettrica, di cui all'articolo 2, comma 1, lettere b) e c), possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. Nell'ubicazione si dovrà tenere conto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale di cui alla legge 5 marzo 2001, n. 57, articoli 7 e 8, nonche' del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, articolo 14.)
- non vi è riferimento alla lettera c) dell’articolo 3 delle “Linee guida per lo svolgimento del procedimento unico, relativo alla installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 ed alla legge regionale 23 novembre 2006, n. 18.” Della Regione Lazio:
c) gli impianti di produzione di energia solare fotovoltaica con potenza compresa tra i 20 kWp e 200 kWp realizzati in zone classificate agricole dai piani urbanistici comunali, fatte salve le indicazioni stabilite all’allegato 2 delle presenti linee guida, tenuto conto di quanto stabilito all’art. 12, comma
7 del D.Lgs
387/03. Tali impianti sono, comunque, soggetti alla denuncia di inizio attività prevista dal D. Lgs. 27 dicembre 2002, n. 301;
- non chè dell’allegato 2 alle stesse linee guida: Criteri di Inserimento per gli Impianti Fotovoltaici
carenze progettuali
compatibilità progetto con la direttiva europea 20 / 20 / 20
a parte affermazioni generiche nulla viene detto a dimostrazione della rispondenza del progetto alla direttiva europea sulla riduzione delle emissioni atmosferiche: direttiva 2009/28/ce del parlamento europeo e del consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE
Compatibilità progetto con piano energetico provinciale
il progetto viene presentato senza considerare minimamente il vigente piano energetico provinciale, la sua aderenza e conformità alla delibera di Consiglio provinciale n. 63 del 31 ottobre 2008 con la quale è stato approvato il Piano Energetico Ambientale della Provincia di Latina,
A questo proposito mancano anche i riferimenti a qualsiasi dato conosciuto in merito al quantitativo di energia oggi prodotta (nel comune di Pontinia, in provincia di Latina), previsto e programmato e agli impianti simili o compresi nella categoria oggi esistenti o programmati in provincia di Latina.
Compatibilità progetto con piano energetico regionale
il progetto viene presentato senza considerare minimamente il vigente piano energetico regionale, e la sua aderenza e conformità D. C. R. 14 febbraio 2001, n. 45
A questo proposito mancano anche i riferimenti a qualsiasi dato conosciuto in merito al quantitativo di energia oggi prodotta nella Regione Lazio, previsto e programmato e agli impianti simili o compresi nella categoria oggi esistenti o programmati nella Regione Lazio.
Emissioni per il trasporto e la lavorazione
la documentazione progettuale carente in merito all'analisi della disponibilità del combustibile nella zona. Quindi non dimostrato affatto che un impianto ad emissioni zero. Le biomasse potevano provenire da accordi di filiera o contratti quadro ai sensi degli art. 9 e 10 del D.lgs 102/2005 decreto 2 marzo 2010 .
ulteriore carenza progettuale
Mancano i dati meteorici e di inquinamento.
Dallo studio proposto non si evince alcun vantaggio, né interesse pubblico all’intervento,
Non vi è traccia della quantificazione dei flussi di materia ed energia in ingresso e in uscita.
Mancano i riferimenti Piano Regionale di Risanamento della Qualità dell'Aria
Il Piano di risanamento della qualità dell’aria è lo strumento di pianificazione con il quale la Regione Lazio da applicazione alla direttiva 96/62/CE, direttiva madre “in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria ambiente” e alle successive direttive integrative.
In accordo con quanto prescritto dalla normativa persegue due obiettivi generali:
- il risanamento della qualità dell’aria nelle zone dove si sono superati i limiti previsti dalla normativa o vi è un forte rischio di superamento,
- il mantenimento della qualità dell’aria nel restante territorio;
attraverso misure di contenimento e di riduzione delle emissioni da traffico, industriali e diffuse, che portino a conseguire il rispetto dei limiti imposti dalla normativa, ma anche a mantenere anzi a migliorare la qualità dell’aria ambiente nelle aree del territorio dove non si rilevano criticità.
Il piano è costituito dai seguenti capitoli:
1.Inquadramento generale comprendente la sintesi delle strategie del piano, le caratteristiche generali del territorio e il quadro normativo.
2.Elementi di sintesi sull’inquinamento atmosferico comprendente il quadro emissivo, l’inquinamento transfrontaliero, l’analisi dei dati meteoclimatici e la valutazione della qualità dell’aria.
3.Modellazione dispersione e trasformazioni chimiche comprendente la metodologia, gli imput emissivi e meteorologici, nonché l’esecuzione delle simulazioni sui due domini di calcolo.
4.Caratterizzazione delle zone comprendente la zonizzazione preesistente e la definizione delle zone di piano.
5.Quadro normativo di base in cui vengono descritti il quadro normativo nazionale e regionale e le norme che influenzano positivamente la qualità dell’aria nelle città.
6.Analisi delle tendenze – scenari nel quale vengono rappresentati gli scenari emissivi e il loro confronto.
7.Le azioni del piano comprendente le misure selezionate e le indicazioni sui costi.
8.Strategie per la partecipazione del pubblico
9.Monitoraggio del piano e Verifica del piano volte agarantire che il Piano venga attuato secondo gli obiettivi stabiliti e che segua l’evoluzione del contesto in cui agisce.
assenza di valutazione di incidenza o con una valutazione di incidenza non corrispondente a quanto richiesto dall’allegato G alla direttiva Habitat.
Commi 3, 4,5, e 8 dell’art. 5 della direttiva Habitat.
Ai sensi della vigente normativa comunitaria e nazionale (direttiva Habitat 92/43/CEE,
allegato G, direttiva 96/61/CEE, art. 18 comma 9 del D.Lgs. n. 357/97 e s.m.i., D.Lgs. 18 febbraio 2005 n. 59, art. 6 della legge 8 luglio 1986 n. 349, art. 1 legge 9 aprile 2002 n. 55, ) i progetti di opere che riguardano zone di protezione speciale (ZPS) ovvero siti di interesse comunitario (SIC), come nel caso specifico, Gricilli, Bosco del Polverino, Parco Nazionale del Circeo, Parco degli Ausoni, devono essere sottoposti alla valutazione di incidenza ambientale, nell’ambito della procedura di VIA.
Difatti, l’allegato G alla direttiva Habitat costituisce lo strumento necessario per conoscere i
possibili, probabili e certi effetti negativi diretti e indiretti sul sito protetto dalla Direttiva Habitat e Uccelli dei progetti e delle opere che, di volta in volta, vadano ad interessarli.
Siti SIC – ZPS
Foresta Demaniale del Circeo SIC codice IT6040014;
Intero territorio del Parco Nazionale del Circeo (compresa quindi la Foresta Demaniale del Circeo) ZPS codice IT6040015 ZPS parco Nazionale del Circeo;
Laghi Gricilli SIC codice IT6040003;
Bosco Polverino SIC codice IT604004;
Canali in disuso della bonifica pontina SIC codice IT6040008;
Parco naturale dei Monti Aurunci ZPS codice IT6040043.
Questo studio è completamente assente nella documentazione di progetto.
elementi precauzionali in materia sanitaria
si richiama il parere del Sindaco di Pontinia dottor Eligio Tombolillo nella conferenza dei servizi, presso la Provincia di Latina del 27 gennaio 2009, per la centrale a biomasse proposta nel comune di Pontinia dalla Pontinia Rinnovabili srl . Il sindaco di Pontinia ha espresso il suo parere negativo, articolato e spiegato in 4 pagine, supportandolo con studi espressi in 22 pagine che dimostrano, tra l’altro:
- secondo l’Agenzia Sanitaria Regionale del Lazio il comune di Pontinia ha il più alto indice (nel Lazio) di incidenza tumorale nell’apparato respiratorio femminile;
- secondo il registro tumori della popolazione dell’azienda Usl della provincia di Latina il distretto di Latina (che comprende i comuni di Latina, Sermoneta e Pontinia) ha la più alta incidenza nelle malattie e nella mortalità per neoplasia uomo e donna dell’apparato respiratorio;
- la mancanza della filiera corta.
Si richiama altresì il parere relativo alla stessa centrale a biomasse la relazione Dr. Federico Valerio - S.S. Chimica Ambientale - Istituto Nazionale Ricerca Cancro, Genova,
Solo per citare qualche passaggio della prestigiosa relazione del Professor Federico Valerio, che allega 2 pagine di bibliografia a sostegno, con 27 citazioni: nostra conclusione pertanto che l’inquinamento ambientale indotto dall’impianto a biomasse che si intende realizzare a Mazzocchio-Pontinia, pur nel pieno rispetto delle norme vigenti, peggiora l’attuale qualità dell’ria con le emissioni da camino e con quelle del traffico veicolare indotto (ossidi di azoto, polveri fini (PM10) ed ultra fini (PM2,5) e peggiora anche la qualità del suolo, e dei prodotti agricoli di questi stessi suoli, con le ricadute di composti organici persistenti (diossine, furani, idrocarburi policiclici) e probabilmente di metalli pesanti.
I rischi sanitari indotti da questa contaminazione, per quanto piccoli possano essere stimati, non sono giustificati dai benefici collettivi indotti dalla realizzazione dell’impianto, il cui principale scopo quello di massimizzare gli utili dei proponenti, in base agli attuali incentivi alla produzione di elettricità da biomasse.
Diversi indicatori dello stato di salute della popolazione laziale segnalano nel territorio del comune di Pontinia alcuni tra i più elevati fattori di rischio, in particolare per l’apparato respiratorio. In questo contesto, riteniamo inopportuno aggiungere, con la centrale a biomasse, nuovi fattori di rischio che si andrebbero inevitabilmente ad aggiungere ad altri, presumibilmente già presenti.
Riteniamo pertanto fondata e corretta, nonché pertinente ai suoi specifici compiti d’istituto, la scelta del Sindaco di Pontinia di opporsi alla realizzazione di quest’opera. Questa opposizione ancor più giustificata dal fatto che la centrale a biomasse proposta non assolutamente una scelta obbligata, tantomeno una scelta strategica allo sviluppo del Paese. .Prof. Federico Valerio.
Contrarietà delle associazioni ambientaliste ai progetti in generale di centrali elettriche alimentate a biomasse
Si riporta in allegato il parere contrario del WWF al progetto della centrale a biomasse progettata a Mazzocchio nel comune di Pontinia.
Prescrizioni
Da quanto sopra osservato è evidente che il progetto deve essere integrato delle seguenti dimostrazioni:
a)compatibilità con la normativa antincendio;
b)compatibilità con le emissioni in atmosfera;
c)prelievo e scarico delle acque;
d)dimostrazione della compatibilità del progetto con le direttive europee, con il piano energetico regionale e provinciale;
e)dimostrazione della compatibilità dell’approvvigionamento del carburante e della filiera corta;
f)correzione e congruenza della documentazione di progetto in relazione ai vari documenti;
g)attestazione precisa e puntuale del progetto proposto e non con progetti generici della compatibilità dell'intervento con la tutela della biodiversità come previsto dall'art. 12 comma 7 paragrafo secondo del D. Lvo 387 / 2003
h)compatibilità con la normativa urbanistica, con il regolamento edilizio comunale, le norme
tecniche di attuazione del PRG, il PAI e il PRT;
i) allegare valutazione di incidenza corrispondente a quanto richiesto dall’allegato G alla direttiva Habitat. Commi 3, 4,5, e 8 dell’art. 5 della direttiva Habitat, con riferimenti almeno ai siti S.I.C. e Z.P.S.
Foresta Demaniale del Circeo SIC codice IT6040014;
Intero territorio del Parco Nazionale del Circeo (compresa quindi la Foresta Demaniale del Circeo) ZPS codice IT6040015 ZPS parco Nazionale del Circeo;
Laghi Gricilli SIC codice IT6040003;
Bosco Polverino SIC codice IT604004;
Canali in disuso della bonifica pontina SIC codice IT6040008;
Parco naturale dei Monti Aurunci ZPS codice IT6040043.
l)studio epidemiologico sugli effetti delle emissioni delle sostanza cancerogene emesse dalla centrali a biomassa come riportato nell’allegata relazione del Professor Federico Valerio.
m) riportare i dati meteorici e di inquinamento.
n) dimostrare in modo analitico i vantaggi di interesse pubblico all’intervento,
o) quantificare i flussi di materia ed energia in ingresso e in uscita.
p) riportare i riferimenti e le dimostrazioni di corrispondenza del progetto al piano regionale di risanamento dell’aria, così come sopra esposto.
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