sabato 4 dicembre 2010

5 dicembre cinedocuforum Terra Madre

Domenica 5 dicembre cinedocuforum creativo al Teatro Fellini in piazza
Indipendenza a Pontinia alle ore 18.
Esposizione della scultura "un mondo di plastica e carta" a cura del
Cantiere Creativo.
Stiamo inoltre aspettando alcuni promo dei video da proiettare (se il
comune di Pontinia darà l'autorizzazione a continuare ad utilizzare il
Teatro) sulla gestione pubblica dell'acqua (di nuovo alla ribalta
della cronaca per l'arsenico e per le segnalazioni di acque torbide e
maleodoranti che, secondo la stampa di oggi, uscirebbero
dall'acquedotto pubblico in alcune abitazioni di Pontinia) e sulla
quinta mafia in provincia di Latina.
Al termine il dibattito.
Sarà nuovamente presentata la proposta all'assessorato all'ambiente
del comune di Pontinia per una nuova iniziativa di sensibilizzazione
ambientale con la bonifica di un'altra area dopo quella di Fontana di
Muro (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/fontana-di-muro-dopo-la-prima-bonifica.htm,
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/cosa-abbiamo-trovato-fontana-di-muro.html,
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/la-prima-parte-della-bonifica-di.html)
con le rimostranze da parte dell'amministrazione.
Difatti, proprio oggi un quotidiano locale, nella pagina di Pontinia,
titola "Sommersi dalla plastica. Pontinia i canali e i fossi del
centro urbano e della periferia pieni di immondizia. Bottiglie,
lattine, sacchetti e anche un casco da moto galleggiano nell'acqua".
Speriamo che la proposta della bonifica volontaria questa volta trovi
il gradimento dell'amministrazione.
Tornando all'acqua non è ancora arrivata alcuna risposta da parte
degli enti competenti (Arpa a parte che si chiama fuori) sulla
quantità dell'arsenico e sulle relative analisi.
Sul sito del gestore (l'oste dice sempre che il vino è buono?)
scopriamo che va tutto bene. Ma nemmeno in questo caso abbiamo dati
statistici (quante analisi vengono effettuate? quando? dove? vengono
analizzate parte diverse del territorio? viene riportata solo la media
e le quantità di picco? c'è stato uno o più sforamento? quando? per
quanto tempo? quale informazione è stata data in proposito?) nè
tantomeno, come già scritto, c'è nessuna notizie di chi dovrebbe
controllare.
Giorgio Libralato


http://www.wuz.it/articolo-film/2964/terra-madre-ermanno-olmi-cineteca-bologna-berlinale.html
Terra Madre, il nuovo film documentario di Ermanno Olmi
Il corpo obeso del bambino occidentale e lo scheletro di quello
Africano sono il prodotto dello stesso sistema alimentare, entrambi
possono essere evitati.
Politico e Preveggente, così doveva essere il nuovo documentario di
Ermanno Olmi. Sarà riuscito nell’intento?

Il cosiddetto nuovo rinascimento sarà segnato probabilmente da un
ritorno all’amore per la natura, alla riscoperta di quel legame, ormai
quasi perduto, tra l’uomo e la terra. Questo fu il tema del Forum
Mondiale a Torino nel 2006, organizzato dallo Slow Food di Carlo
Petrini, da cui Olmi trae il suo film documentario intitolato proprio
come il Forum : Terra Madre e dove si afferma che: "Saremo la
generazione che riconcilierà il genere umano con la terra." Prodotto
dalla Cineteca di Bologna e ITC Movie, Terra Madre è frutto del lavoro
di due anni, che ha visto impegnate ben sette troupes, composte in
gran parte dagli studenti di Ipotesi Cinema, la non scuola di cinema
fondata da Olmi nel 2001, attiva nella sede della Cineteca di Bologna.

Che meglio del regista dell’Albero degli Zoccoli per mettere in scena
un progetto di sensibilizzazione nei confronti della politica e
dell’economia del cibo, che inevitabilmente si ricollega
all’importanza della tutela e del rispetto per il lavoro della terra?
Oltretutto il lavoro di Olmi non si limita a mettere a fuoco una
realtà nazionale, ma estende la visuale al lavoro di altri popoli. “Al
Forum di Terra Madre ho riconosciuto i contadini come li ricordavo
nelle nostre campagne, al tempo della mia infanzia”, dichiara Ermanno
Olmi. “I volti dei contadini si somigliano in ogni angolo del mondo.
Sono volti su cui si riconoscono le medesime tracce di vita, così come
le fisionomie dei paesaggi con i campi arati, le colture, i pascoli.”



Partendo dalle postazioni di osservazione disseminate all’interno del
Forum, Olmi raggiunge i luoghi d’origine di alcuni dei protagonisti
incontrati a Terra Madre. Nel 2008, a Dehradun (regione Uttaranchal,
Nord dell’India) una troupe si occupa delle riprese della raccolta del
riso, nei pressi della Navdanya Farm, la fattoria di Vandana Shiva,
dove sono custoditi i semi del riso tramandati di generazione in
generazione. La realizzazione di queste trasferte non è sempre così
semplice. Alle isole Svalbard (Nord della Novergia), dove una troupe
si era recata per filmare l’inaugurazione della Banca Mondiale dei
Semi, siglata dal presidente dell’Unione Europea Josè Manuel Barroso,
non è stato concesso di entrare durante la cerimonia. Infatti, le
immagini di quell’evento sono state fornite dal Global Group Diversity
Trust.



Le ultime riprese avvengono a Quarto d’Altino, Comune di Roncade nel
Veneto ad ottobre 2008. Alla presenza di Ermanno Olmi, che ha diretto
le riprese e partecipato al confronto fra Vandana Shiva, Carlo
Petrini, Angelo Vescovi, Aldo Schiavone, Pier Paolo Poggio, Maurizio
Gelati, Marco Rizzone, Ampelio Bucci.


C’è una denuncia importante nel lavoro di Olmi, un attacco al sistema
economico attuale, che implica l’inquinamento dell’ambiente, non tiene
conto delle esigenze dei lavoratori e sfrutta l’opera dei contadini
per guadagnarci : “Oggi quel mondo dei contadini è assediato dalle
grandi imprese il cui scopo è nel profitto. Anche il contadino vuole
guadagnare, ma il suo attaccamento alla terra è anche un atto d’amore
ed è in questo sentimento solidale che si genera il rispetto della
Natura” come egli stesso afferma in un intervista.



Per la storia dell’ ‘uomo’ che ha vissuto per più di quarant’anni in
quello stesso luogo che ha costituito la location di questa parte del
documentario, Olmi si è avvalso di testi tratti dal libro Un uomo
senza desideri di Ignazio Roiter, di fotografie di Fulvio Roiter e di
immagini girate da Ignazio Roiter.
La comune convinzione che l’attaccamento del contadino alla terra è
anche un atto d’amore, sentimento da cui si genera il rispetto per la
Natura, ha visto la stretta collaborazione fra Ermanno Olmi e Franco
Piavoli, cui si devono le riprese del ‘contadino e l’orto’ nella Valle
dell’Adige.


06 febbraio 2009 Di Anna Zizola

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