A LAVORARE O ALL’INFERNO!
di Luciana Littizzetto*
C’ è mezza Italia sui tetti a manifestare, ci è andato anche Bersani come i gatti su e poi D’Alema voleva farlo scendere col Kitekat. Poi La Russa vuole buttare i volantini come D'Annunzio su Vienna. Pompei si sta sgretolando e Bondi dice che è colpa della pioggia. Ma minchia, son duemila anni che piove, ha resistito anche all’eruzione del Vesuvio. Adesso chiudono le Camere fino al 14. Sono sempre lì che dicono “noi abbiamo a cuore i problemi del Paese”.
Non possiamo deciderlo prima se il governo cade o no? Pongo la domanda in maniera più raffinata: che aspettiamo fino al 14 dicembre?
Dobbiamo aspettare che maturino i cachi? Che Bossi la smetta di pettinarsi coi petardi? Che la Santanchè si faccia controllare la pressione delle labbra? Questi chiudono e poi se ne stanno a casa. Ma c’è gente che a dicembre lavora 24 ore su 24. Allora, va bene tutto, per carità. Ma non state a casa a fare una mazza, andate ad incollare i sassi di Pompei con l’Attak. Cicchitto, Stracquadanio e Bondi vanno a pulire i cessi del Cottolengo con l’Anitra Wc, Casini che è figo gli mettiamo un paio di pantaloni di pelle per ballare la lap dance e così tira su i soldi per la ricerca sulla Sla. Ma questo non era il governo del fare? Fare allora? Voglio vedere venti deputati che vanno a levar il fango in Veneto, venti tra le macerie a L’Aquila. Li voglio vedere tutti all’inferno che spengono le fiamme col culo. *tratto dal programma tv “Che tempo che fa”
ASSISTO DUE DISABILI VENGANO AD AIUTARMI
di M. Simona Bellini*
I nostri parlamentari questa settimana sono a riposo regolarmente retribuiti. Vorrei quindi proporli per un lavoro “socialmente utile”. Sono l’unico mezzo di sostentamento della mia famiglia di tre persone, di cui due gravemente disabili. Il centro di riabilitazione che frequentano resterà chiuso fino ai primi
di gennaio per i noti tagli nel settore. Sono 15 anni che le nostre famiglie attendono che il Parlamento vari una legge – già licenziata dalla Camera ma ora
nuovamente bloccata in Senato – sul prepensionamento di chi assiste disabili gravi in ambito familiare, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, senza ferie né festività. Non voglio simulare una malattia, soprattutto perché il ministro Brunetta non mi possa accusare di essere una “f a n nu l l o n a ”, e quindi perché non far venire i parlamentari nelle nostre case a cambiare pannoloni, introdurre cateteri, somministrare pappine e fare nottate di assistenza? Accetteremo l’aiuto di tutti: del ministro Tremonti che accusa i disabili della crisi italiana, di sottosegretari, dei presidenti della Repubblica e del Consiglio. La nostra disperazione non ci consente di fare distinguo! Del resto noi, che solleviamo il nostro Paese di ingenti costi sociali senza alcun riconoscimento e nella totale invisibilità, lo facciamo gratis! Aspettiamo candidature... *presidente Famiglie di disabili gravi e gravissimi
Il Fatto quotidiano del 7 dicembre 2010
mercoledì 8 dicembre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento