giovedì 12 agosto 2010

Famiglia cristiana: Italia disgustata

CRISI PDL
Famiglia Cristiana: "Italia disgustata"
Farefuturo: squadristi nel Pdl
Duro affondo del settimanale paolino: "Politici pensano solo a sistemare se stessi, servono giovani cattolici". Attacco di Filippo Rossi: "Siamo ai manganellatori di professione. Il partito non è piu' la casa degli italiani". La replica del capogruppo alla Camera: non siamo stati noi a dare il via a questa spirale. Bocchino: "Richiesta di dimissioni apre crisi. Occorre un vertice". Casini: "Mobilitiamoci per elezioni"
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini
ROMA - L'Italia è disgustata dallo spettacolo offerto ogni giorno dalla politica. La denuncia arriva da Famiglia Cristiana. Il settimanale dei paolini, in edicola domani, interviene con un articolo fortemente critico nei confronti della classe politica italiana impegnata a "sistemare se stessa e le proprie pendenze" più che "a risolvere i gravi problemi del paese". Un richiamo che arriva dopo la denuncia della Cei, di qualche settimana fa, in merito alla mancanza in Italia di una classe dirigente adeguata alla crisi del Paese.

"Giovani politici cattolici cercansi". "L'opinione pubblica - si legge nell'articolo - sebbene narcotizzata dalle tv, è disgustata dallo spettacolo poco edificante che, quasi ogni giorno, ci viene offerto da una classe politica che litiga su tutto. Lontana dalla gente e impotente a risolvere i gravi problemi del Paese". "Da tempo - si legge ancora - Papa e vescovi hanno lanciato l'appello: 'Giovani politici cattolici cercansi'". Un appello rilanciato dal settimanale. Secondo il quale mancano "persone capaci di offrire alla nazione obiettivi condivisi. E condivisibili. Non esistono programmi di medio e lungo termine. Non emerge un'idea di bene comune, che permetta di superare divisioni e interessi di parte. Se non personali. Si propone un federalismo che sa di secessione. Senz'anima e solidarietà". Secondo Famiglia Cristiana "un Paese maturo, che deve mirare allo sviluppo e alla pacifica convivenza dei cittadini, non può continuare con uomini che hanno scelto la politica per sistemare se stessi e le proprie pendenze".

Alta tensione tra Pdl e Fli. Resta alta la tensione tra Pdl e finiani. Ieri era stato Italo Bocchino a chiedere lo stop della campagna mediatica contro Gianfranco Fini 1 sulla vicenda della casa a Montecarlo. Una condizione indispensabile per riavviare il confronto a settembre sui 4 punti programmatici proposti dal governo. Oggi sugli attacchi al presidente della Camera si registra un duro editoriale sul periodico online di "Farefuturo", la fondazione vicina al presidente della Camera. "L'Italia sta rischiando di precipitare in un baratro senza fine - scrive il direttore Filippo Rossi, che punta il dito contro il Pdl - la sopportazione ha un limite", prosegue, definendo gli attacchi a Fini "squadrismo mediatico" e accusando il Pdl di portare avanti una "politica" che è "un susseguirsi di manganellate contro il 'traditore' Fini".

"Manganellatori di professione". Secondo il periodico online di Farefuturo, il Pdl "non è più la casa degli italiani": "A guardare in azione i manganellatori di professione - è scritto - sembra quasi che la 'filosofia politica' del Pdl sia solo e soltanto quella di garantire un potere tutto personale: politico, aziendale, economico".

La richiesta di dimissioni apre la crisi. A difesa del presidente della Camera interviene tutto lo stato maggiore di Fli. "Nel momento in cui Berlusconi chiede le dimissioni del presidente della Camera rischia di aprire una crisi istituzionale senza precedenti di cui non sappiamo quali possano essere le conseguenze". E' il pensiero del presidente dei deputati di "Futuro e libertà", Italo Bocchino, che aggiunge: "Bisogna ripartire da un vertice di maggioranza". Pessimista sul confronto tra Pdl e Fli il vicecapogruppo, Benedetto Della Vedova. "Siamo ancora in alto mare. Vediamo se l'atmosfera migliora. I quattro punti tanto invocati", continua Della Vedova, "restano dei temi da svolgere, una base di partenza per ragionare ma bisogna vedere se e come ci arriviamo a questo confronto. Il clima è importante e i continui attacchi dei 'manganellatori' a Fini di certo non aiutano, anzi".

Pdl, il vertice solo con la Lega. Alla minaccia di crisi paventata da Bocchino risponde il tesoriere del Gruppo Pdl alla Camera, Massimo Corsaro. "Il vertice di maggioranza paventato da Italo Bocchino si celebra tra Pdl e Lega", precisa Corsaro, "non esistendo altre forze suffragate dal voto popolare. E poi, come mai l'ipotesi di dimissioni provocherebbe crisi istituzionali? E' una prerogativa agostana mentre l'istituto delle dimissioni può essere impunemente evocato in giugno e luglio? Sarebbe ora che i finiani scendessero dal piedestallo della presunzione e capissero che saranno trattati come loro hanno trattato gli altri".

Cicchitto: non abbiamo iniziato noi. In precedenza in casa Pdl era stato Fabrizio Cicchitto a farsi sentire. "Chi è causa del suo mal deve piangere se stesso - attacca - Bocchino non può dare tante lezioni perché nell'arco di questi ultimi mesi è stato protagonista di polemiche violentissime che hanno portato a questa situazione di crisi politica e alla formazione di due gruppi parlamentari". Un replica dura che non smorza le tensioni. Adesso, precisa Cicchitto, è in corso una campagna stampa di Il Giornale e di altri quotidiani ma non bisogna dimenticare "le altre campagne mediatiche di questi mesi". Ci sono state, precisa, "le dimissioni di Scajola e di Brancher. E Scajola non ha ancora ricevuto un avviso di garanzia". "Una vera spirale" di giustizialismo ai danni di "cariche istituzionali", secondo il capogruppo del Pdl, in cui è "richioso infilarsi".

Maggioranza o si vota. Sulle continue polemiche con Fli, il presidente dei deputati del Pdl non vede una soluzione imminente. "Una riflessione sull'acutizzazione dello scontro all'interno del centrodestra doveva essere aperta precedentemente. Adesso - continua Cicchitto - la parola alle polemiche, poi credo che a fine agosto faremo il punto su questo complesso di questioni e vedremo cosa abbiamo sul tavolo". Senza escludere nuove elezioni. "Lavoriamo per definire dei punti programmatici precisi. A quel punto verrà l'ora della verità, in Parlamento si vedrà se c'è una maggioranza. Qualora non ci fosse - afferma Cicchitto - non apriremo la strada a governicchi o operazioni di palazzo, la legittimità democratica richiede che si torni alle urne".

Riorganizzare il partito. In casa Pdl la parola d'ordine adesso è rafforzare il partito sul territorio. Una priorità su era cui intervenuto ieri anche Berlusconi chiamando i militanti alla mobilitazione 2. Combinare insieme i "nuclei di base" da costruire a partire dalle sezioni elettorali con le organizzazioni territoriali a livello comunale, provinciale, regionale, fino a quelli nazionali: è il suggerimento che arriva dal presidente dei deputati del Pdl. "Comunque - spiega Cicchitto - non bisogna dimenticare che ai livelli locali, come ci insegna anche l'esperienza della Lega, la politica cammina sulle gambe delle donne e degli uomini che lavorano quotidianamente sul territorio. Bisogna anche evitare di cadere in errori del passato, come quelli commessi nel 2006".

Udc: pronti a elezioni. Anche i centristi si mobilitano in vista di elezioni anticipate. "Cari amici, abbiamo ottenuto due grandi vittorie: l'elezione di Vietti alla vicepresidenza del Csm e i significativi risultati della nostra opposizione parlamentare". E' quanto si legge in un sms inviato da Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa ai parlamentari dell'Unione di Centro, agli amministratori, ai consiglieri e ai responsabili regionali dell'Udc. Ma, si legge ancora nel testo, "non possiamo riposarci. C'è il rischio fortissimo di elezioni anticipate alla ripresa".
"Utilizzate l'estate", è la conclusione dell'sms, "per mobilitarvi nel territorio. I dirigenti nazionali sono disponibili a presenziare alle vostre iniziative".
(10 agosto 2010) © RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.repubblica.it/politica/2010/08/10/news/cicchitto-6194284/

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Peccato che non provano lo stesso disgusto per i preti pedofili. I preti fanno troppa politica e poca religione!
Zarrillo Michele

Anonimo ha detto...

lo stesso disgusto per questa amministrazione di pontinia.

kurt