lunedì 9 marzo 2009

Rifiuti ancora problemi

Rifiuti ancora problemi
La notizia del sequestro dell’inceneritore di Colleferro è l’ennesima brutta notizia in materia di difesa dell’ambiente e di gestione (si fa per dire) dei rifiuti, che mette in cattiva luce, ulteriormente l’intero settore.
Questo aumenta le perplessità di cittadini, ma anche di politici e amministratori sull’effettiva sicurezza nell’attuazione degli accorgimenti, precauzioni, controlli e trasparenza nelle informazioni verso impianti che, come pare, non garantiscono certo la salute e l’ambiente.
L’organizzazione mondiale della sanità raccomanda alle aziende e a quei politici che vogliono installare o che sono favorevoli a questi impianti di informare le realtà locali con la massima trasparenza e con le dovute informazioni.
Ma non sempre questo succede e aumenta la diffidenza, insieme alle notizie che nessuno vorrebbe sentire e/o leggere, come quella per esempio della centrale a biomasse di Bando D’Argenta del dicembre 2006, di cui, pare, con esito non favorevole alla centrale stessa.
Pontinia 9 marzo 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

(8 novembre 2008) Svantaggi del produrre energia dalle sole biomasse vegetali:
• emissioni superiori a quelle di una normale centrale a gas a ciclo combinato di pari potenza. Vengono emesse quindi: diossine, NOx, SOx (responsabile delle "piogge acide"), particolato fine e ultrafine (responsabili di alcune neoplasie) e cloruri (mutageni), il tutto, in quantità significative. (fonte:"valutazione ambientale strategica del piano energetico regionale"- arpa Emilia Romagna)
E' necessario inoltre tenere conto dei mezzi pesanti che portano alla centrale il combustibile, che producono quantità elevate di CO2, benzene (cancerogeno), e altri inquinanti.
• acque di scarico ad alto grado di contaminazione.(fonte:"valutazione ambientale strategica del piano energetico regionale"- arpa Emilia Romagna)
• nel caso di utilizzo, come combustibile, di rifiuti o materiale comunque non vegetale, il prodotto agricolo risulta troppo costoso per poter essere utilizzato.
• impossibilità, in ogni caso, per l'agricoltura circostante, di produrre prodotti biologici.
La centrale a biomasse di Bando d'Argenta ,di potenziale inferiore (20 MWh) a quella progettata per il copparese(30 MWh), ha mostrato tutte le criticità di tali impianti:
1. impossibilità, allo stato attuale delle cose, di sostenersi economicamente senza contributi provinciali o regionali (cioè, per funzionare necessita di contributi pubblici).(fonte:"dibattito sulle biomasse" - Castello Ferrara, 28 marzo 2006)
Attualmente la centrale di Bando importa il materiale combustibile dal Veneto e, in parte, dal Brasile, con buona pace dell’economia locale. Si è inoltre visto come le superfici richieste per le coltivazioni energetiche siano assurdamente enormi. Il caso Copparo, richiederebbe un terzo di tutta le superficie coltivata della provincia di Ferrara.
2. impatto ambientale significativo: due diffide da parte dell'autorità giudiziaria per il non rispetto delle emissioni e una diffida dell'autorità giudiziaria per lo scarico delle acque contaminate. (fonte:"Consiglio provinciale"-27 settembre 2006). Si è recentemente concluso il processo a carico della centrale con sentenze penali a carico dei dirigenti della società San Marco (che gestisce l'impianto), per falsificazione di dati sulle emissioni della centrale di Bando d'Argenta, più una miriade di condanne amministrative e penali per reati ambientali.(fonte: atti del processo).
Si è scoperto che la centrale, non avendo sufficiente combustibile, bruciava materiale in legno trattato (cioè rifiuti) sforando così ampiamente i limiti di legge, in quanto entravano nel forno vernici, solventi, fertilizzanti residui plastici e tanto altro.
4. è stata inoltre mostrata l'inefficienza dei controlli: nonostante l’agenzia di protezione ambientale dell’Emilia Romagna (A.R.P.A.) fosse deputata al controllo delle emissioni, non si è mai accorta di niente, idem la Provincia, idem il Comune. E’ intervenuta la magistratura solo sù segnalazione di alcuni cittadini. Cittadini che già in precedenza avevano presentato segnalazioni al Comune, senza che nessuno facesse nulla.
Tali impianti hanno significato e impatto ambientale positivo se vanno a sostituire impianti già esistenti, se sono di piccola taglia e se presenti in zone dove esiste uno scarto legnoso (tipo dai boschi caduchi). Il fatto di realizzarne uno nuovo non riduce le emissioni, ma le aumenta inevitabilmente, in un territorio che è uno dei più inquinati al mondo e con una delle maggiori incidenza di tumori al polmone (fonte:"Clean Air for Europe"-Unione Europea; Organizzazione Mondiale della sanità; Registro Italiano Tumori). Inoltre c'è da chiedersi l'utilità di tale centrale visto che è stata avviata la centrale a ciclo combinato ("turbogas") di Ferrara e triplicato il termovalorizzatore (sempre di Ferrara), che, assieme alle centrali esistenti, produrranno energia (ed emissioni) ampiamente sufficiente per tutto il ferrarese. Non solo, ma produrranno energia a costi nettamente inferiori di quella prodotta in una centrale a biomasse vegetali.
Economicamente il conto non torna, ambientalmente
nemmeno.
http://edemps.comunicopparesi.it/edemps/forum/tavolo-tematico-ambiente/660631367

http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_905460120.html
2009-03-09 10:48
SEQUESTRO TERMOVALORIZZATORE COLLEFERRO, 13 FERMI
ROMA - Il Nucleo operativo ecologico (Noe) dei Carabinieri di Roma, diretti dal capitano Pietro Rajola Pescarini, hanno effettuato questa notte il sequestro dei due termovalorizzatori dell' impianto di Colleferro e proceduto all'arresto di 13 persone con l'accusa di associazione per traffico illecito di rifiuti e truffa allo stato.

A finire in manette la dirigenza del consorzio che gestisce l'impianto di smaltimento alle porte di Roma e alcuni responsabili dell'Ama per i ciclo dei rifiuti. Secondo quanto si apprende da fonti investigative a Colleferro veniva smaltito ogni tipo di rifiuto violando "tutte le norme previste". Parte del materiale, hanno verificato gli uomini dell'Arma, arriva "di nascosto" dalla Campania e comprendeva anche rifiuti pericolosi.

Nell'inchiesta sono coinvolti amministratori di società di rifiuti e combustibile derivato da rifiuti (Cdr) nel Lazio, in Campania e in Puglia: indagate 25 persone. Le indagini, hanno riguardato la verifica della qualità e consistenza del cdr immesso quotidianamente nei cicli gestionali degli impianti di termovalorizzazione di Colleferro, in provincia di Roma, dove venivano conferiti i rifiuti provenienti principalmente dalle regioni Lazio e Campania. Le articolate indagini del Noe di Roma, diretto dal capitano Pietro Rajola Pescarini, hanno permesso di raccogliere elementi di responsabilià a carico dei soggetti che conseguivano ingiusti profitti, rappresentati dai maggiori ricavi e dalle minori spese di gestione dei rifiuti che venivano prodotti e commercializzati come cdr pur non avendone le caratteristiche, qualificabili, in gran parte invece, come rifiuti speciali anche pericolosi e quindi non utilizzabili nei forni dei termovalorizzatori per il recupero energetico.

OPERAI E DIPENDENTI VESSATI PER NON DENUNCIARE - Tra gli episodi contestati ai 25 indagati nel traffico illecito di rifiuti speciali c'é anche la combustione di pneumatici di veicoli all'interno del termodistruttore, "nonostante le rimostrante e i dubbi posti da alcuni operai verso i responsabili dell'impianto; la combustione di altro materiale non idoneo, annotato dagli operai sulla documentazione e registri di accettazione con diverse diciture quali "Munezza", "Pezzatura grossa" o "Scadente". Nel mirino della magistratura, che ha fatto scattare il blitz del Noe 'Black Hole', anche "il condizionamento nei confronti di dipendenti ed operai, anche attraverso pretestuose contestazioni disciplinari e sospensioni lavorative, al fine di evitare la collaborazione degli stessi con l'autorità giudiziaria". Ma anche l'organizzazione del conferimento di rifiuti urbani non differenziati ai termovalorizzatori, classificati come Cdr; falsificazione e predisposizione di certificati di analisi sulla natura dei rifiuti; l'ottenimento di incentivi statali in campo energetico. Inoltre sono stati distrutti o occultati certificati ed analisi e alterati i dati dei valori fuori limite.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

la notizia dell'inceneritore di Colleferro bisogna mandarla al nostro caro vice-sindaco!!!

giorgio libralato ha detto...

ammesso che non immaginasse certe realtà

Anonimo ha detto...

Colleferro insegna..... questo è uno dei tanti motivi per i quali ci battiamo per evitarne la realizzazione in agro pontino, NON E' LA SINDROME DI NIMBY TANTOMENO IL PROCESSO ALLE INTENZIONI, E' SOLO TUTELA DELLA SALUTE UMANA!
Secondo me gli assessori e consiglieri tutti non si rendono ancora conto del pericolo imminente, non so se per menfreghismo o per ignoranza o perchè giocano all'attendismo poi col danno avvenuto prendere una posizione "superpartes" comunque sia il loro silenzio in merito è foriero d'un brutto futuro per la nostra comunità e quelle vicine.

Luigi
Rete dei Cittadini di Pontinia

Anonimo ha detto...

GIORGIO, HO LETTO L'ARTICILO DI TOMBOLILLO SU LATINA OGGI. MA DAVVERO L'ASSESSORE SUBIACO E' DIVENTATO CONTRARIO ALLA TURBOGAS??? NON ERA FAVOREVOLE???
PC

Anonimo ha detto...

ma perchè è solo S.L. ad esser favorvole? mi pare ci siano anche altri..... che si sfregano le mani dalla contentezza per la turbogas biomasse antenne telefoniche centro commerciale e chissà per quale altra diavoleria hanno nei cassetti, QUI TUTTO E' POSSIBILE ANCHE VEDERE VOLARE GLI ASINI!!!!!!

giorgio libralato ha detto...

Forse sull'articolo sono stati semplicemente citati gli atti amministrativi.