tratto da https://ambientenonsolo.com/lindagine-passi-delle-asl-e-i-dati-sulla-mobilita-attiva/
L’indagine “PASSI” delle ASL e i dati sulla mobilità attiva
Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), è il sistema di “sorveglianza” avviato nel 2006 con l’obiettivo di effettuare un monitoraggio a 360 gradi sullo stato di salute della popolazione adulta italiana.
La sorveglianza Passi si caratterizza come una sorveglianza in sanità pubblica che raccoglie, in continuo e attraverso indagini campionarie, informazioni dalla popolazione italiana adulta (18-69 anni) sugli stili di vita e fattori di rischio comportamentali connessi all’insorgenza delle malattie croniche non trasmissibili e sul grado di conoscenza e adesione ai programmi di intervento che il Paese sta realizzando per la loro prevenzione.
I temi indagati sono il fumo, l’inattività fisica, l’eccesso ponderale, il consumo di alcol, la dieta povera di frutta e verdura, ma anche il controllo del rischio cardiovascolare, l’adesione agli screening oncologici e l’adozione di misure sicurezza per prevenzione degli incidenti stradali, o in ambienti di vita di lavoro, la copertura vaccinale antinfluenzale e lo stato di benessere fisico e psicologico, e ancora alcuni aspetti inerenti la qualità della vita connessa alla salute.
La mobilità attiva
Fra i temi indagati c’è anche la rilevazione della “mobilità attiva”. Per mobilità attiva si intende la scelta di andare in bicicletta o a piedi per recarsi al lavoro o a scuola o nei propri spostamenti abituali, in alternativa all’uso di veicoli a motore. Oltre che vantaggiosa per l’ambiente, la mobilità attiva offre la possibilità di raggiungere i livelli di attività fisica raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e avere benefici sulla salute.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) infatti raccomanda di praticare almeno 150 minuti a settimana di attività moderata, o 75 minuti di attività intensa o combinazioni equivalenti delle due modalità, consigliando inoltre di svolgere sessioni di almeno 10 minuti per ottenere benefici cardio-respiratori e ridurre il rischio di insorgenza di patologie croniche e mortalità prematura.
Dal 2014, PASSI ha inserito un modulo per rilevare la quota di adulti che usano la bicicletta e la quota di chi va a piedi per i propri spostamenti abituali, con il dettaglio del tempo e della frequenza impiegata (numero medio di giorni a settimana e di minuti al giorno). È possibile dunque stimare la quota di persone che pratica mobilità attiva, perché usano abitualmente la bicicletta o si spostano a piedi o fanno entrambe le cose. È inoltre possibile stimare la quota di persone che raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS grazie alla pratica della mobilità attiva e possono considerarsi “fisicamente attive”; e la quota di persone che con la mobilità attiva possono considerarsi solo “parzialmente attive” perché non raggiungono i 150 complessivi di movimento (fra 10 e 149 minuti) e la quota di persone che non pratica mobilità attiva o pur praticando mobilità attiva non garantiscono tempi di percorrenza a piedi o d’uso della bicicletta superiori a 10 minuti in ogni occasione.
Nessun commento:
Posta un commento