ALL’ITALIANA
Da
60 anni,
molti
proprietari di
immobili
ottengono
l’ingresso
diretto sul
litorale,
grazie a un
accordo
del 1952
Da
una parte ci sono i
vip,
dall’altra comuni
bagnanti,
e in mezzo una
bega
giudiziaria che permette
da
sessant’anni a questa
parte
ai proprietari di
mega
ville di avere diretto
accesso
al litorale romano.
Quello
di Sabaudia, per la
precisione,
preferito ad altre
spiagge
da molti vip, da
Francesco
Totti a Carla
Fendi
(per citarne solo alcuni).
La
costa però è anche piena
di
maestose residenze, con
tanto
di accesso privato alla
spiaggia,
finite - come racconta
nelle
cronache locali
Repubblica
- nel
mirino dei
magistrati
della procura di
Latina.
Le ville in questione
sono
otto, di proprietà di
imprenditori
(sui nomi c’è il
massimo
riserbo), e la magistratura
adesso
sta valutando
la
possibilità di aprire
i
varchi. Non è la prima volta
però
che si cerca di risolvere
questo
problema.
QUINDICI
ANNI FA, ci ha
provato
l’allora sindaco di
Sabaudia,
Salvatore Bellassai,
che
ha tentato di aprire i
varchi,
perdendo però davanti
al
Tar che ha annullato
l’ordinanza.
Nel 2009, invece,
sono
arrivati addirittura
gli
agenti del nucleo investigativo
del
Corpo Forestale
che
nel giro di poche ore
hanno
rimosso una ventina
di
lucchetti che da anni
chiudevano
i passaggi al litorale.
Anche
in questo caso
però
la situazione è stata ripristinata,
stavolta
dal riesame,
per
lo stesso cavillo giudiziario
che
dà ragione ai
proprietari
delle ville.
Esiste
infatti un accordo stipulato
sessanta
anni fa, nel
1952,
tra il Comune di Terracina,
proprietario
dell’area,
e una società di
Milano
che la lottizzò.
In
base a questo accordo, i
proprietari
delle otto ville
erano
tenuti a far passare i
bagnanti.
Quando c’è stato il
primo
intervento della magistratura
però,
il legale che
difendeva
un imprenditore
il
cui immobile era finito
sott’occhio
della polizia forestale,
ha
presentato il documento
sulle
servitù e ha
dimostrato
che quelle ville
in
realtà si trovavano sul
fronte
opposto e quindi non
erano
tenute a far passare le
persone.
Per
questo, cinque anni fa, la
magistratura
ha dovuto fare
un
passo indietro. Adesso si
è
riproposta la stessa situazione
e
quindi si tenta di
chiarire
una volta per tutte
la
validità di quel documento
del
1952.
GLI
AGENTI del
nucleo Investigativo
Polizia
Ambientale
e
Forestale così qualche
giorno
fa sono entrati nel
comune
di Sabaudia per acquisire
alcuni
atti. Qui hanno
scoperto
anche una serie
di
abusi edilizi.
Come
le troppe piscine non
autorizzate
che però sono
state
registrate dai proprietari
come
vasche idromassaggio.
V.
P.
il fatto quotidiano 24 agosto 2014
Nessun commento:
Posta un commento