giovedì 10 aprile 2014

Discarica di Cupinoro, tre indagati L’accusa: lavori di ampliamento eseguiti senza le autorizzazioni paesaggistiche

BRACCIANO La procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta sulla discarica di Cupinoro, da tempo nel mirino di associazioni ambientaliste e comitati di cittadini perchè indicata come «la futura Malagrotta» quando, lo scorso autunno, c’era stato il via libera del commissario straordinario al trasferimento di circa 20mila tonnellate di rifiuti dalla Capitale. Il procuratore Gianfranco Amendola ha iscritto tre persone sul registro degli indagati in relazione a una serie di lavori di ampliamento del bacino. Sotto inchiesta sono finiti, anzitutto, il legale responsabile della società «Bracciano Ambiente spa» (interamente partecipata dal Comune laziale), come gestore della discarica, e il direttore dei lavori.
La discarica da tempo chiusa serviva 25 comuni dell’hinterland.
L’accusa contestata è quella di aver eseguito, senza la prescritta autorizzazione paesaggistica, lavori di sbancamento del terreno e di deposito del materiale di escavazione nell'area denominata «ex cava Vaira» di proprietà dell'Università agraria di Bracciano.
I due rispondono anche di aver fatto questi lavori utilizzando una licenza urbanistica, rilasciata dal Comune di Bracciano il primo gennaio 2013, un permesso di costruire che la procura ritiene illegittimo perchè coinvolge una zona sottoposta a vincolo paesaggistico.
Agli stessi indagati il procuratore Amendola contesta anche di aver accettato e collocato in discarica rifiuti senza trattamento, nonostante il ministero dell'Ambiente, nell'agosto 2013, avesse comunicato che ciò non era più ammissibile: dal 31 ottobre 2013, infatti, l'impianto di smaltimento di Cupinoro avrebbe potuto consentire l'accesso e lo smaltimento dei soli rifiuti gia' trattati e stabilizzati. Risponde, invece, di abuso d'ufficio il funzionario del comune di Bracciano, responsabile dell'area Sportello Unico per l'edilizia urbanistica, che avrebbe concesso ai primi due indagati il permesso di costruire senza che fosse stata preventivamente rilasciata l'autorizzazione paesaggistica, procurando così al rappresentante della «Bracciano Ambiente spa» un ingiusto vantaggio patrimoniale, e contribuendo al verificarsi dell'evento illecito di lavori in un’area sottoposta a vincolo. Le indagini promettono sviluppi ulteriori considerato che la procura di Civitavecchia ha disposto il sequestro presso il Comune di Bracciano di un'ampia documentazione tramite i carabinieri del Noe.
Chi indaga vuole capire chi e perchè, anni fa, abbia accettato che si desse il via ai lavori per il sito di Cupinoro che e' inserito in una zona a protezione speciale, perchè estesa su un’area di grosso interesse archeologico, oltre che paesaggistico.
Redazione online http://www.iltempo.it/roma-capitale/cronaca/2014/04/10/discarica-di-cupinoro-tre-indagati-1.1238810

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