tratto da https://ambientenonsolo.com/contro-il-tramonto-della-sostenibilita-paolo-mieli-dixit/
Contro il tramonto della sostenibilità

Con questo articolo inizia la collaborazione con Ambientenonsolo di Fabio Cavallari, scrittore e autore, ha pubblicato oltre trenta libri, muovendosi con rigore e profondità tra narrazione, saggistica civile e ritratto dell’umano. Collabora con riviste culturali e sociali indipendenti, e il suo lavoro è un esercizio di cittadinanza attiva, attento alle fragilità, ai silenzi e alle verità nascoste della contemporaneità.
Di Fabio Cavallari
La sostenibilità non fa più notizia. È uscita dai titoli, dalle priorità, perfino dalle coscienze. Lo racconta un’indagine di Eumetra, lo conferma Ferruccio De Bortoli in un articolo sul Corriere lucido e disilluso (“L’inatteso crollo dell’attenzione alla sostenibilità“). Ma forse non è solo la fine di un’attenzione. È l’inizio di uno smascheramento.
Negli ultimi anni abbiamo trasformato l’ambiente in una campagna pubblicitaria. Abbiamo creduto che bastasse una parola scritta sui prodotti, sui documenti, sui programmi elettorali, per cambiare il destino della terra. ESG, green, inclusione, transizione. Lessico brillante, impatto nullo. Il crollo non è solo dell’attenzione. È della fiducia.
Perché, se tutto è sostenibile, nulla lo è davvero. Se ogni multinazionale si tinge di verde, anche il petrolio diventa “circolare”. Ma la realtà – quella vera – è che si consuma più carbone che mai. Che i piani di decarbonizzazione vengono accantonati con la stessa disinvoltura con cui si cambiano gli slogan.
Eppure, nonostante questo cinismo istituzionale, non tutto è perduto. Ci sono luoghi, imprese, persone che continuano. Non dichiarano sostenibilità, la praticano. Non fanno propaganda, fanno lavoro. Non usano la terra come vetrina, ma la ascoltano come madre. L’ambiente, quando è vero, non si dice. Si custodisce.
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