sabato 12 aprile 2025

anticipazioni de il fatto quotidiano in edicola. Guerra Russia-Ucraina, l'inviato Usa Witkoff accolto da Putin, ma il Cremlino frena: "Nessuna svolta". Dazi, la Cina porta al 125% le tariffe sulle merci americane e invita l'Ue a fare muro contro Trump

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-11-aprile-2025/

La giornata in cinque minuti

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, PUTIN ACCOGLIE L’INVIATO USA, WITKOFF, MA IL PORTAVOCE PESKOV SOTTOLINEA: “NESSUNA SVOLTA”. TRUMP SI SPAZIENTISCE CON MOSCA: “TREGUA ENTRO APRILE O SANZIONI”. IL PIANO INGLESE IN VISTA DELLA TREGUA: TRUPPE PER 5 ANNI A SOSTEGNO DI KIEV COME FORZA DETERRENTE. Il presidente russo Vladimir Putin ha accettato di incontrare a San Pietroburgo l’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti, Steven Witkoff per discutere di come porre fine al conflitto in Ucraina. Il portavoce del Cremlino, Peskov la ritiene una buona occasione “per trasmettere a Witkoff, di fatto, gli elementi principali della posizione della Russia, le principali preoccupazioni della Russia, che saranno poi rese note al presidente Trump”. Ma, secondo Peskov, ogni altra speculazione è fuori luogo: “Non bisogna aspettarsi svolte, è in corso un processo di normalizzazione delle relazioni e di ricerca delle basi per intraprendere la traiettoria di un accordo sulla questione ucraina”. In attesa che sia proclamata la tregua, il Regno Unito pensa a come sostenere Kiev per permetterle una ripresa senza l’incubo di una nuova invasione russa. L’anticipazione è del Daily Telegraph che racconta come Londra stia valutando la possibilità di inviare truppe per un periodo massimo di cinque anni, in attesa della rimilitarizzazione del Paese. Secondo il piano in discussione a Londra e Parigi, contingenti occidentali potrebbero essere inviati come “forza deterrente” per impedire la ripresa delle ostilità. La “coalizione dei volenterosi” vorrebbe garantire anche la protezione dello spazio aereo e marittimo dell’Ucraina. Sul Fatto di domani leggerete le ultime novità sul conflitto nell’Est, con il presidente Trump che si spazientisce con Mosca – “Spero faccia presto con la tregua” – e il presidente ucraino Zelensky che rinnova agli alleati la richiesta di dieci batterie Patriot come scudo per i raid aerei del nemico.


DAZI, LA CINA SI VENDICA CON TARIFFE AL 125 PER CENTO. XI ALL’UE: “RESISTIAMO INSIEME CONTRO LA PREPOTENZA”. SALGONO I RENDIMENTI DEI TITOLI USA: TENSIONI SUL DEBITO PUBBLICO. “Stiamo andando davvero bene con la nostra politica sui dazi. Molto entusiasmante per l’America e per il mondo!”. È il commento di Donald Trump sul suo social network Truth. Mentre le borse hanno aperto in calo – dopo i crolli dei giorni scorsi – e la Cina ha annunciato contro dazi fino al 125 per cento. Il Dragone corteggia l’Europa per “resistere insieme alle prepotenze unilaterali“ dell’America. La testa di ponte di Xi nel Vecchio continente è la Spagna. Oggi il presidente cinese ha incontrato il premier spagnolo Pedro Sanchez per costruire un partenariato strategico con il Paese iberico. Ma ha lanciato un messaggio all’Europa intera, per “mantenere insieme la tendenza della globalizzazione economica e l’ambiente del commercio internazionale”. La Casa Bianca, secondo la Cnn, sperava in un negoziato con Pechino, tanto da esortare il Dragone a chiedere un colloquio fra Xi Jinping e Trump. Invece la Cina ha lanciato un amo in Europa: la potenza asiatica detiene una buona fetta del debito pubblico americano. I titoli di Stato sono in fibrillazione dopo l’avvio dei dazi e la bocciatura dei mercati: un decennale paga il 4,5%, con un incremento di 8 punti base. L’incremento del rendimento significa che il valore del titolo sta scendendo perché le vendite sono più degli acquisti. Il dollaro in caduta libera, mentre l’euro ai massimi dal 2022 (1,1282 sulla moneta Usa). La Spagna guarda a Pechino per compensare le esportazioni in Usa colpite dai dazi, l’Italia volge attenzioni all’India. “Il partenariato economico è ancora più importante ora, mentre affrontiamo le conseguenze globali dei cambiamenti nella politica commerciale Usa”, ha dichiarato Antonio Tajani al business forum Italia-India a New Delhi. Sul Fatto di domani un nuovo capitolo sui dazi che stanno sconvolgendo l’economia globale.


GIORNALISTI E ATTIVISTI CONTROLLATI CON LO SPYWARE GRAPHITE, BONELLI (AVS): “IL SILENZIO DEL GOVERNO È MOLTO GRAVE”. RENZI: “È UN WATERGATE ITALIANO”. Sul caso di giornalisti e attivisti spiati con uno spyware dell’azienda israeliana Paragon, torna Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde: “Presenterò un’interrogazione urgente per sapere se il governo intenda rivolgersi a Paragon Solutions per chiedere formalmente chi ha utilizzato lo spyware Graphite per monitorare cittadini italiani, tra cui il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, ma anche diversi attivisti impegnati nella solidarietà e nei diritti umani”. Bonelli cita anche l’articolo del Fatto Quotidiano: “Dall’audizione al Copasir emerge un fatto inquietante: la società israeliana è in grado di risalire, tramite i propri database, ai clienti che hanno attivato il software. Ma può farlo solo su richiesta ufficiale del governo italiano. Perché allora l’esecutivo non ha ancora chiesto chiarimenti? Cosa o chi si vuole proteggere? È gravissimo che informazioni sensibili, raccolte tramite un’attività di sorveglianza potenzialmente illegittima, siano oggi nelle mani di un soggetto privato straniero. E ancora più grave è il silenzio del governo”. Anche Matteo Renzi interviene sul caso Paragon. Il leader di Italia viva lo definisce “un Watergate italiano: il direttore di una testata che ha attaccato Fratelli d’Italia si ritrova un trojan nel telefonino. E questo trojan è in uso solo al governo”. Sul giornale di domani troverete le ultime notizie sulla vicenda Paragon – mercoledì prossimo alle 10 il Copasir ascolterà i rappresentanti del The Citizen lab dell’Università di Toronto, il team di esperti cui Meta aveva indirizzato le vittime di Graphite – e sull’altra falla della cybersicurezza: l’agenda con i numeri privati dei vertici dello Stato, fruibile sul web.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Omicidio Chiara Poggi, Alberto Stasi ha ottenuto la semilibertà. La decisione è stata presa dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. Stasi, 41 anni, è stato condannato in via definitiva nel 2015, a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco. Stasi potrà stare fuori dal carcere parte del giorno, non solo per lavorare ma anche per attività di reinserimento sociale, e dovrà tornare la sera a Bollate. La Procura generale di Milano aveva chiesto il rigetto dell’istanza di semilibertà.

“Scommesse illegali”: 12 calciatori di Serie A indagati. Nel mirino della Guardia di finanza di Milano sono finiti anche Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Weston McKennie, Raoul Bellanova, Angel Di Maria e Nicolò Zaniolo. Gli inquirenti vogliono far luce su un presunto giro di scommesse clandestine, anche attraverso piattaforme on line. L’inchiesta ha portato al sequestro di oltre un milione e mezzo di euro: colpito il patrimonio riconducibile a cinque persone e ad una società, per “esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti”. Sono stati notificati i decreti di fissazione di interrogatorio preventivo” davanti al gip, dopo la “richiesta di applicazione” dei domiciliari per i cinque indagati.

Omicidio Boiocchi, arrestati l’ex capo della curva dell’Inter e altri 5 ultrà. Svolta nelle indagini sull’uccisione di Vittorio Boiocchi, il capo ultrà dell’Inter, ammazzato il 29 ottobre 2022 fuori dalla sua abitazione a Milano. La Squadra mobile, coordinata dalla Dda, ha eseguito una misura di custodia cautelare in carcere per sei soggetti ritenuti i presunti “mandanti e autori materiali” dell’omicidio, ai quali viene contestata “anche l’aggravante della modalità mafiosa” secondo quanto si legge in una nota della Procura. Tra loro c’è l’ex capo della Curva Nord nerazzurra Andrea Beretta, oggi collaboratore di giustizia.

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