”PENSO che la mia esclusione sia in
realtà legata a due scelte entrambe
legittime”: da un lato la “sottova lutazione
della frontiera ambientale” dall’altro “su di
me, ha pesato la convinzione che ogni considerazione,
su questi argomenti politici,
fosse un attacco alla leadership di Matteo
Re n z i ”. Lo scrive su Facebook Ermete Realacci,
dando la sua lettura della esclusione
dalle liste del Pd. “Per me - aggiunge - la lealtà,
in politica come nella vita, è molto importante,
ma deve essere collegata a un
progetto condiviso e non coincide con la fedeltà.
Non ho del resto mai pensato che i
cortigiani de ‘I vestiti dell’i m p e ra to re ’ gli
rendessero un buon servizio”. E poi l’a f fo n -
do: “In questi anni la prospettiva della centralità
della sfida ambientale si è molto rafforzata
nel mondo" ma "Matteo e chi gli è
più vicino è di fondo convinto che questo
tema non sia centrale e non sia pagante dal
punto di vista elettorale" e "pensa di coprirlo
con qualche battuta e qualche allusione
sparsa". Si tratta di "un errore grave che indebolisce
la capacità di attrazione del Pd e
invecchia la sua proposta politica ed economica".
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