sabato 12 novembre 2016

In California una “centrale virtuale” fatta di termostati intelligenti

L’idea è di Nest e Southern California Edison per contribuire a ridurre i carichi di energia nei periodi di picco, soprattutto in estate. La situazione è diventata critica dopo il gas-leak dalle riserve di Aliso Canyon, fondamentali per la sicurezza degli approvvigionamenti.
Nello Stato americano le utility stanno cercando nuove soluzioni per evitare interruzioni delle forniture elettriche, puntando non solo sulle fonti rinnovabili (soprattutto fotovoltaico ) e sistemi di accumulo elettrochimico, ma anche su tecnologie smart di termoregolazione.
Ad avviare questo cambio di rotta è stata un’emergenza ambientale: il 23 ottobre 2015 una grossa fuga di gas dai giacimenti di Aliso Canyon ha messo in crisi l’intero sistema di approvvigionamento energetico nell’area di Los Angeles.
L’impianto di Aliso Canyon, gestito da Southern California Gas (SoCalGas) è fondamentale per fronteggiare i picchi estivi e invernali dei consumi: si tratta, infatti, di un deposito sotterraneo con riserve di gas naturale da immettere in rete quando la domanda è in aumento.
Emergenza ambientale e rischio blackout
Il problema è che gli oltre cento pozzi, che dovrebbero continuamente alimentare il bacino di storage, stanno funzionando a ritmo molto ridotto per sottostare ai controlli di sicurezza. Questi ultimi sono stati imposti dalle autorità californiane dopo lo stato di emergenza proclamato dal governatore Jerry Brown a gennaio 2016, a causa dei possibili rischi per l’ambiente e la salute umana provocati dal gas leak.
Il livello del gas ad Aliso Canyon non è mai stato così basso e c’è quindi il concreto timore che milioni di abitazioni possano rimanere temporaneamente senza energia.
Peraltro, da Aliso Canyon proviene una buona parte del combustibile utilizzato da una serie di centrali termoelettriche per complessivi 10 GW di potenza installata. Facile intuire che se quel bacino non tornerà a riempirsi, il sistema elettrico californiano potrebbe andare in tilt.
Termostati smart per ridurre i consumi
Si spiega così il recente accordo tra Southern California Edison e Nest, azienda statunitense acquistata da Google nel 2014 che produce termostati wireless intelligenti, capaci di auto apprendere le abitudini delle persone: quando sono in casa, quali temperature preferiscono nei vari ambienti interni e così via.
Southern California Edison e Nest sono già partner nell’ambito di un programma lanciato nel 2013 per ridurre i consumi energetici, Rush Hour Rewards. Ora l’idea è installare 50.000 dispositivi in altrettanti appartamenti, creando una sorta di centrale elettrica virtuale con una capacità complessiva di 50 MW.
L’obiettivo è avvicinarsi molto al concetto di smart grid, una rete elettrica più flessibile, in grado di adattarsi in tempo reale alle esigenze degli utenti. Vediamo meglio come funziona un apparecchio Nest: in sintesi, il termostato nel giro di poche settimane “impara” a leggere i profili di consumo dell’abitazione, cioè quanta energia è richiesta e quando, per il riscaldamento e la climatizzazione.
Come funzionano
In questo modo, l’apparecchio può impostare automaticamente diverse “risposte”, regolando ad esempio le temperature desiderate quando le persone escono da casa o vi rientrano dopo il lavoro. Può rinfrescare in anticipo le stanze sfruttando l’energia a basso costo nei periodi fuori picco, consumando poi meno elettricità nelle ore di maggiore richiesta sulla rete.
Chiaramente, se migliaia di termostati di questo tipo agiscono insieme, i benefici si moltiplicano a livello di rete, con un vero e proprio servizio fast-response di bilanciamento dei carichi, che può contribuire alla stabilità delle forniture.
Secondo le stime fornite dall’azienda, ogni termostato Nest può tagliare fino al 15% i costi legati alla climatizzazione e del 10-12% i costi di riscaldamento.
Infine un altro esempio: un’abitazione può ridurre fino a 1,2 kW il suo fabbisogno elettrico, spegnendo l’impianto di climatizzazione. Quattro termostati Nest, lavorando coordinati in altrettante case, possono avviare cicli di spegnimento di 15 minuti, ottenendo la stessa riduzione di carico per un’ora consecutiva, mantenendo però una temperatura più che accettabile all’interno dei singoli appartamenti.

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