LO STOP Arriva da Palazzo Chigi: il Tesoro aveva detto Sì
Dietrofront Il sottosegretario De Vincenti prima promette approfond i me nt i , poi: “Colpa della sanità pugliese
MARCO PALOMBI La politica è questione di priorità e le votazioni di ieri sugli ultimi emendamenti alle “t abelle” della manovra sono la rappresentazione plastica di quelle del governo: via libera a 5milionidi europerVenezia (oggi arriva Renzi in visita); sì pure a 15 milioni in tre anni al comparto bieticolo saccarifero; no, per problemi di copertura, alla proposta avanzata dalla commissione Bilancio all’unanimità di destinare 50 milioni per l’emergenza sanitaria a Taranto. “Fiumi di soldi”in Campania, come si vanta De Luca, per gli avvelenati dell’Ilva “ne riparliamo in Senato”. E pensare che sul filo si sono trovati giusto 50 milioni per stabilizzare i Lavoratori socialmente utili della Calabria dell’amico Mario Oliverio: a volte basta un Sì.
LA POLEMICA su Taranto, d’al tra parte, eragià scoppiata: in commissione il governo s’era già rimangiato la parola data al presidente Michele Emiliano e ai deputati pugliesi per approvare una deroga per Taranto a quello che in gergo si chiama “decreto ministeriale 70”e in pratica comporta tagli ai presidi sanitari sul territorio. Solo che - dicono Emiliano e politici pugliesi di ogni schieramento - Taranto dovrebbe essere un caso a parte: i fumi dell’Ilva, che gli ultimi tre governi hanno tenuto aperta a colpi didecreti, nonguastano solo il paesaggio, ma continuano a far ammalare i suoi cittadini e, a stare a un recente studio presentato dalla Regione, in particolare i bambini (+26% di ricoveri neiquartieri vicini
a ll ’acciaieria)
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