Un Piano di azione in quattro punti per favorire la transizione verso l'economia circolare, un nuovo modello di sviluppo del nostro Paese che coniughi competitività, innovazione e sostenibilità ambientale. Il 'manifesto programmatico' è dell'Enea - l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile - e prevede la creazione di un'Agenzia nazionale per l'uso efficiente delle risorse sull'esempio di Germania, Giappone e Stati Uniti; la semplificazione normativa con un focus specifico sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti; la sinergia tra PA, ricerca e imprese; il trasferimento di tecnologie per l'innovazione del sistema produttivo nazionale.
"Il nostro Paese è pronto per la transizione verso un'economia circolare che garantirebbe una crescita economica sostenibile e nuovi posti di lavoro in chiave green", ha sottolineato il presidente dell'Enea Federico Testa in occasione del convegno "Innovazione e competitività: la via italiana alla circular economy". Per il suo ruolo super partes, ha aggiunto Testa, "l'Enea potrebbe ricoprire questa funzione di Agenzia, assicurando il necessario coordinamento a beneficio di imprese e PA".
Solo per l'Italia, spiega l'Enea nel numero odierno del bisettimanale on line ENEAinform@, un modello di sviluppo basato sull'economia circolare potrebbe creare oltre 500 mila nuovi posti di lavoro, con importanti benefici per l'ambiente e il sistema produttivo. A livello internazionale, ricorda poi l'Agenzia, la Commissione europea stima che l'eco-progettazione, la riduzione della produzione di rifiuti e il loro riutilizzo possono generare risparmi pari a 600 miliardi di euro per le imprese (l'8% del fatturato annuo) e ridurre le emissioni di gas serra di 450 milioni di tonnellate l'anno.
Il convegno ha riunito esponenti di istituzioni quali Presidenza del Consiglio, Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, associazioni come Confindustria, ABI e Legambiente e di grandi aziende quali Barilla, Costa Crociere, Enel e Gruppo Intesa Sanpaolo.
"Il nostro Paese è pronto per la transizione verso un'economia circolare che garantirebbe una crescita economica sostenibile e nuovi posti di lavoro in chiave green", ha sottolineato il presidente dell'Enea Federico Testa in occasione del convegno "Innovazione e competitività: la via italiana alla circular economy". Per il suo ruolo super partes, ha aggiunto Testa, "l'Enea potrebbe ricoprire questa funzione di Agenzia, assicurando il necessario coordinamento a beneficio di imprese e PA".
Solo per l'Italia, spiega l'Enea nel numero odierno del bisettimanale on line ENEAinform@, un modello di sviluppo basato sull'economia circolare potrebbe creare oltre 500 mila nuovi posti di lavoro, con importanti benefici per l'ambiente e il sistema produttivo. A livello internazionale, ricorda poi l'Agenzia, la Commissione europea stima che l'eco-progettazione, la riduzione della produzione di rifiuti e il loro riutilizzo possono generare risparmi pari a 600 miliardi di euro per le imprese (l'8% del fatturato annuo) e ridurre le emissioni di gas serra di 450 milioni di tonnellate l'anno.
Il convegno ha riunito esponenti di istituzioni quali Presidenza del Consiglio, Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, associazioni come Confindustria, ABI e Legambiente e di grandi aziende quali Barilla, Costa Crociere, Enel e Gruppo Intesa Sanpaolo.
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