sabato 6 dicembre 2014

mafia capitale Rifiuti, servizi, coop e pochi appalti Baruchello e gli altri Tutte le analogie

LA PROVINCIA
PONTINA COSÌ
«SIMILE» A ROMA
LA POLITICA E OLTRE
DI GRAZIELLA DI MAMBRO
Baruchello chi? Un ingegnere.
Ma non uno qualunque,
perché ogni volta che emerge
una tetra storia di rifiuti spunta
anche il suo nome. E, infatti, è
accaduto di nuovo. C’è anche Baruchello
tra i cento indagati di «Mondo
di mezzo», l’indagine sulla mafia
a Roma che non ha precedenti nel
Lazio, neppure se si affonda la ricerca
nell’archivio peggiore tra banda
della Magliana e Fondi. Cosa c’en -
tra Baruchello con la mafia? Nulla.
Ma col «mondo di sopra», dei vivi e
dei colletti bianchi così ben descritto
da Massimo Carminati sì che c’en -
tra. Perché è lui l’ingegnere della
bonifica di Borgo Montello e quello
di quasi tutte le altre discariche del
gruppo di Manlio Cerroni, arrestato
a gennaio, oggi sotto processo, e già
meritevole del titolo di ottavo re di
Roma. Tutti si sono fidati di Baruchello
quando è stato progettato il
polder che doveva isolare di siti oggi
gestiti da Ecoambiente (la partecipata
di Latina Ambiente) e salvare le
falde. Oggi si sa che il pericolo non
è passato anzi ci sono fortissimi
dubbi sul buon esito di quella bonifica.
Però Baruchello non è l’unico
tassello che unisce Latina alla capitale
e alla sua mafia specifica scoperta
con l’inchiesta della Procura di
Roma. Perché Latina è così vicina a
Roma, così simile e così «assuefatta
» che a leggere l’ordinanza si ritrovano
mille similitudini, nomi ricorrenti,
legami. Non ci sono solo la
villa di Riccardo Mancini o la carica
di Salvatore Forlenza a provarlo. E’
la metodologia che sconvolge. A
Latina e nel resto della provincia è
sempre la stessa ramificazione di
piccole società e coop a svolgere i
servizi per le pubbliche amministrazioni
e gli enti pubblici, nomi che si
ripetono. Non mafia, certo, Ma non
è neppure una coincidenza. A fare la
spunta delle coop che si occupano di
assistenza agli immigrati e di verde
e si servizi quanta politica si intravede?
Moltissima. A sommare le analogie
ci si sono messe in questi anni
le società partecipate e una è certamente
la Latina Ambiente, attraversata
da un management che ha lasciato
macerie, debiti, bollette altissime
e un servizio supportato grazie
ai mille spacchettamenti del verde,
affidato alle coop e mai veramente
entrato dentro un appalto serio. Chi
controlla cosa fanno le partecipate
in tema di forniture e consulenze?
Non c’è obbligo di appalto trasparente
al di sotto di una certa soglia e
quindi si procede a vista. Se si
sfogliano poi i contratti si scorge che
i beneficiari hanno padrini politici
eccellenti. E’ successo tante volte
con Acqualatina. I servizi pubblici
essenziali sono diventanti nell’ulti -
mo decennio la più bella torta da
conquistare. E’ accaduto a Roma
(con Ama) e si è visto tantissime
volte in questa provincia. Che da
Roma ha sempre mutuato molto
quando si è trattato di fenomeni
negativ i.
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IL QUOTIDIANO - Giovedì 4 Dicembre 2014

6 Latina

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