lunedì 1 settembre 2014

DESECRETAZIONE, TERRE CONTAMINATE I FANTASMI DI PALAZZO SAN MACUTO. QUELLA COMMISSIONE NON S’HA DA FARE

http://toxicleaks.org/blog/2014/09/01/la-commissione-parlamentare-fantasma/
“Enrico Buemi, presidente, constatata la palese mancanza del numero legale e apprezzate le circostanze, si riserva di riferire ai Presidenti delle Camere, ai quali spetta la decisione in merito, per la fissazione della data della prossima convocazione”. Il resoconto sommario della prima – ed unica seduta – della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti della XVII legislatura denuda lo scandalo – tutto politico – del mancato avvio dei lavori d’indagine sulla monnezza all’italiana. Un anno e mezzo per arrivare alla prima convocazione e cinque minuti per chiudere – in fretta e furia – i lavori, ripassando la palla alle presidenze di Camera e Senato. Uffici, questi, che dal 10 luglio ad oggi hanno taciuto, chiuso gli occhi, facendo finta di non vedere quello che sta avvenendo.
“Non c’è accordo sulle vicepresidenze”, sussurra una fonte. Ma l’impressione vera è che a nessuno – o quasi – interessi andare a mettere il naso su quello che sta avvenendo in tutta Italia nel campo dei rifiuti. Imbarazzi insopportabili. La commissione dovrebbe velocemente verificare quello che sta accadendo a Roma, ad esempio, dove l’intero mercato dei servizi ambientali è in movimento, con accordi stretti in gran segreto, ricatti incrociati e investimenti decisamente curiosi. I commissari dovrebbero poi scendere nellaTerra dei fuochi, dove non una sola bonifica è stava avviata, mentre la terra continua a sputare i veleni seppelliti con l’accordo della politica, anche in epoche non troppo lontane. E ancora, deputati e senatori avrebbero sul tavolo dossier come l’ILVA di Taranto, l’avvelenamento delle acque a Latina, i Siti d’interesse nazionalesenza bonifica, il ritrovamento di altri rifiuti pericolosi a La Spezia, i traffici che continuano allegramente. Un quadro di disastri che sta soffocando – e uccidendo – il paese.
Tra le carte troverebbero molti nomi noti. Ex colleghi o magari attuali compagni di partito. Riceverebbero la patata bollente delladesecretazione, dovendo affrontare anche casi del passato ma di una attualità estrema. Come la morte del capitano Natale De Grazia. Qualcuno potrebbe anche chiedere alla commissione di capire che fine hanno fatto le decine di carrette del mare affondate con rifiuti nel Mediterraneo, una caso mai chiuso definitivamente. E ancora, tra i dossier, troverebbero i rifiuti nucleari di Statte, deposito abusivo con migliaia di bidoni radioattivi abbandonati alle porte di Taranto. E, per finire, i parlamentari avrebbero il dovere di spiegare al paese perché molte bonifiche nel Nord Italia si sono trasformate in vergognosi affari, mantenendo spesso le terre contaminate, o – come nel caso di Bagnoli – peggiorando la situazione.
Come è noto l’Italia è l’unico paese europeo ad avere da quattordici anni una commissione d’indagine parlamentare sui rifiuti. Le soluzioni e le analisi che sono arrivate dai lavori a volte sono state illuminanti. La scorsa legislatura mise nero su bianco che la morte del capitano De Grazia non era dovuta a cause naturali, ma ad un’azione tossica. Ovvero un omicidio eccellente. Nulla è accaduto. Nelle relazioni firmate da Gaetano Pecorella e Alessandro Bratti sulle navi dei veleni si afferma che la questione è tutt’altro che campata in aria e che andrebbe investigata a fondo. Parole poi ignorate. Ci sono fantasmi nel palazzo delle commissioni parlamentari – conosciuto come “San Macuto” – che spaventano molto. Per non rischiare è meglio chiudere le porte, tenendo alla larga i curiosi.

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