A teatro la lectio magistralis del presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione La corruzione è uno strumento anticoncorrenziale per eccellenza, che blocca il mercato e l’innovazione”. E’ stato questo uno dei passaggi cruciali della “Lectio Magistralis” che il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, ha tenuto nella mattina di lunedì 22 settembre a Latina su invito del sindaco, Giovanni Di Giorgi. Nel foyer del teatro “Gabriele D’Annunzio” di Latina erano presenti autorità locali e nazionali, tra cui il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e il sottosegretario Maria Teresa Amici. Tra i vari passaggi del suo intervento Cantone ha affermato: “La corruzione non si vede, non fa morti, si tratta del modo che i più furbi e i più scaltri hanno di passare avanti. La legge 190 è un “panicello caldo”, è uno strumento che arriva dopo tanto disinteresse ma rappresenta il primo vero tentativo di azione anticorruzione. E’ rivolta alla prevenzione alla corruzione e raccoglie quanto di meglio è stato fatto a livello internazionale e quindi se osservata ed eseguita bene, può funzionare. Su tre passaggi – ha detto ancora il Presidente Cantone - nasce il lavoro dell’Autorità anticorruzione, il cui compito non è di scoprire la corruzione, ma di verificare che questi tre passaggi vengano controllati ed osservati per prevenirla o almeno ostacolarla”.
IL PRIMO “Identificare i settori sensibili e controllarli meglio. Dobbiamo responsabilizzare la pubblica amministrazione. Controllare le nomina dei soggetti adibiti a ruoli di controllo sulla corruzione; fare in modo che le nomine dei soggetti responsabili dell’anticorruzione nella Pubblica amministrazione siano fatte in modo differente. Aumentare la collaborazione con le scuole della P.A. per lavorare meglio sulla formazione rivolta all’integrità”.
IL SECONDO “La trasparenza crea accesso civico, occorre incentivare il meccanismo degli open data che in alcuni Paesi esistono dai decenni: prima non esisteva proprio oggi si sono raggiunti ottimi risultati ma si deve migliorare. Non deve più esistere distacco con i cittadini”.
IL TERZO “Si deve lavorare sulle norme dell’integrità delle persone. Puntare sull’integrità, o almeno provare eliminando conflitti di interesse, escludendo soggetti condannati a ricoprire incarichi di responsabilità. Inoltre le sanzioni “reputazionali” sono più efficaci di una multa”. Cantone ha inoltre aggiunto:“La corruzione non è più rappresentata dalla cosìddetta mazzetta, le tangenti vengono ormai nascoste attraverso altri sistemi di compensazione come i massaggi nei centri benessere, favori di vario tipo, assegnazioni e così via. Finora si è tentato di occultare tutto e nel miglior modo possibile”.
DI GIORGI Al termine dell’intervento del magistrato, il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, ha sottolineato come la presenza oggi a Latina del presidente Cantone rafforzi “il nostro quotidiano impegno nella lotta alla corruzione e per affermare pratiche improntate alla massima trasparenza. Il suo è un contributo essenziale in questo percorso legato all’affermazione di pratiche e azione improntate al buon andamento e alla imparzialità della pubblica amministrazione”. http://www.corrieredilatina.it/news/societa/10218/Cantone-e-la-corruzione-del-terzo.html
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